TORNARECCIO – “A causa del caldo improvviso, in Abruzzo la produzione di miele, negli ultimi cinque anni è scesa del 50%”.
È l’allarme lanciato da comparto degli apicoltori e dall’Abruzzo Luca Finocchio, apicoltore nomade di Tornareccio, in provincia di Chieti, patria del miele, aggiunge: “Le fioriture sono passate da 15/20 giorni a 7 giorni. I fiori sbocciano troppo presto, ma appassiscono in fretta, perché le temperature troppo alte bruciare le piante. A ciò si aggiunge il fenomeno della sovrapposizione delle fioriture. Le api, dunque, non fanno in tempo a raccogliere tutto il polline prodotto, che viene disperso”.
“Con le fioriture contemporanee di Acacia, Coriandolo ed altre noi non facciamo più in tempo a spostare le arnie in tutte le zone. Facciamo più fatica degli anni passati e il guadagno è sceso alla metà. Complice anche il caro carburante e aumento dei prezzi dei prodotti utile alla produzione come vasetti e coperchi. La perdita del polline porta un danno gravissimo all’ambiente perché la produzione dei prodotti (miele, pappa reale, propoli e cera) è solo il 17% del lavoro delle api, la rimanete parte della loro attività è l’impollinazione di piante da fiore e frutto dell’intero ecosistema. Il caldo sta uccidendo l’economia e biodiversità agricola regionale”.
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