CALENDARIO VENATORIO: DINO ROSSI, “DOPPIETTE RESTERANNO AL CHIODO FINO A 1 OTTOBRE”

22 Agosto 2022 14:27

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA –  “Si legge a carattere cubitali in alcune testate di rilievo: apertura per 10mila doppiette, doppiette che rimarranno appese al chiodo fino al 1 di ottobre, quando la caccia si aprirà anche al cinghiale. Praticamente i cacciatori abruzzesi dovranno fare alla conta per uscire la mattina, in quanto il territorio cacciabile è scomparso dalla cartina del piano faunistico venatorio. La preapertura che si doveva fare i primi di settembre per la migratoria, come quaglie e tortore è solo un miraggio per i cacciatori abruzzesi, un’altra volta hanno vinto le associazioni ambientaliste, le stesse che si sono impadronite impropriamente di tutto il territorio cacciabile”.

Cos’ in una nota Dino Rossi, allevatore e cacciatore di Ofena.

LA NOTA COMPLETA





La preapertura che si doveva fare i primi di settembre per la migratoria, come quaglie e tortore è solo un miraggio per i cacciatori abruzzesi, un’altra volta hanno vinto le associazioni ambientaliste, le stesse che si sono impadronite impropriamente di tutto il territorio cacciabile.

Quindi per l’ennesima volta i cacciatori pagano una concessione per un territorio usurpato dalle associazioni ambientaliste che allora volta fanno ostruzionismo sul quel poco territorio rimasto e la politica di destra che avrebbe dovuto tutelarli svicola per paura dei ricorsi al TAR. Per quanto riguarda la percentuale delle aree protette, abbiamo inviato all’ISPRA, alla Regione abbiamo sensibilizzato i vari partiti di destra, anche l’ex assessore Dino Pepe per avere delle risposte sul territorio rimasto cacciabile, ancora oggi stiamo attendendo risposte.

Da una slaid dell’Ispra risulta che la regione Abruzzo abbia oltre il 70% delle aree protette, la rimanente parte è occupato da aree urbane, forse rimane il 10% del territorio cacciabile, un territorio ricavato tra terreni con frutti pendenti interdetti alla caccia, abitazioni, zone industriali, strade statali e strade ferrate, per non parlare delle miriadi di oasi naturali sparse su questo poco territorio rimasto disponibile ai cacciatori.





Ecco spiegato il motivo per cui ci ritroviamo gli animali sui nostri terreni e persino in prossimità delle abitazioni.

Per chi non lo sapesse le quaglie sono uccelli migratori che verso la fine di agosto, come arrivavano le prime piogge emigrano verso i paesi più caldi, quindi facevano più bella figura se la cancellavano totalmente dal calendario, cosi come le tortore. La cosa più inquietante che questi pseudo animalisti se la prendono solo con i cacciatori abruzzesi, perché nelle altre regioni limitrofe i cacciatori sono più tutelati.

Ci spiegasse l’assessore Emanuele Imprudente, ma anche le associazioni venatorie che tacciono in una maniera assordante, dove dovranno andare a trovare le quaglie e le tortore i cacciatori abruzzesi e nel contempo come dovranno fare le squadre dei cinghialai ad abbatte i cinghiali con un vecchio regolamento che non consente di sciogliere i cani non prima delle 09:00 per consentire ad altri tipi di caccia di praticare l’attività venatoria. In pratica la mattina le squadre dei cinghialai attendono il loro turno per poter iniziare la caccia al cinghiale. Molto spesso i cinghiali al minimo disturbo di altri tipi di caccia con il cane lasciano la listra per raggiungere altri posti più tranquilli i quali non mancano e i danni alla viabilità e alla agricoltura aumentano sempre di più.

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