TERAMO – Aria pesante nella Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, nata dalla fusione tra gli enti camerali dell’Aquila e di Teramo. Il vicepresidente, l’aquilano Gianni Frattale, ha infatti attaccato il resto della giunta camerale guidata dalla presidente Antonella Ballone, di Teramo.
Secondo quanto si apprende da fonti bene infornate, l’imprenditore e presidente dell’associazione nazionale costruttori edili (Ance) della provincia dell’Aquila avrebbe puntato il dito su più di una decisione adottata negli ultimi tempi dall’esecutivo, tra cui la concessione di finanziamenti e rimborsi spesa. Non emergerebbero particolari ufficiali o contenziosi e denunce: l’unico dato certo è lo scontro interno.
Scontro che è ancora più teso se si considera che l’attuale mandato è in scadenza alla fine dell’anno: in tal senso, sono già in atto trattative per cordate e alleanze propedeutiche alle candidature. Non è chiaro se ci sarà la volontà di un nuovo mandato per Ballone, della importante famiglia imprenditoriale nel settore dei trasporti, alle elezioni europee dello scorso giugno prima dei non eletti con Forza Italia (41.885 preferenze ottenute) nella circoscrizione Sud e attualmente titolare di un incarico prestigioso come quella di consigliere di amministrazione di Ita-Lufthansa.
Motivi di forte dissidio interno sarebbero da ricercarsi anche nelle modalità della Camera di commercio di gestire la propria partecipazione al 40% nella Gran Sasso Teramano (Gst), la società pubblica titolare degli impianti sciistici chiusi di Prati di Tivo e Pratoselva. Azienda che è in forte difficoltà, indebitata per oltre un milione e mezzo di euro (secondo il bilancio 2023) e in liquidazione. Insieme alla Camera di Commercio, in società ci sono la Provincia di Teramo – che detiene il 51% – ma anche, con quote minori, Regione Abruzzo, Comuni di Pietracamela e Fano Adriano e Asbuc di Pietracamela e Intermesoli.
Non è evidentemente un caso che lo scontro interno alla Camera di Commercio si accenda proprio nel momento in cui la Gst sta vivendo una nuova situazione di crisi. Solo pochi giorni fa si è dimesso il commissario liquidatore Gabriele Di Natale, commercialista di Controguerra che, tra le cose, è anche presidente della Poliservice che gestisce i rifiuti in Val Vibrata.
Di Natale, che aveva raccolto il testimone di un altro dimissionario – Sergio Saccomandi – ha lasciato il suo posto ufficialmente per motivi personali e familiari, come comunicato direttamente all’assemblea dei soci.
A meno di sorprese, sarà sostituito da Mauro Sacco, ex sindaco di Colledara e già presente nella governance della Gst. Il 12 maggio è invece prevista l’udienza finale della causa civile al Tribunale di Teramo tra la Gst e il gestore e custode degli impianti di risalita Marco Finori, ennesima puntata di una querelle annosa e che di recente è tornata anche a infiammare il dibattito politico nel consiglio provinciale teramano.
- CAMERA COMMERCIO L’AQUILA-TERAMO: E’ SCONTRO INTERNO. FRATTALE VS TUTTI. DISSIDI SULLA GST?TERAMO - Aria pesante nella Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, nata dalla fusione tra gli enti camerali dell’Aquila e di Teramo. Il vicepres...