CAMPIONATI PATTINAGGIO A PESCARA, ARACU: “L’ABRUZZO TORNA IN PISTA IN COMPLETA SICUREZZA”

di Azzurra Caldi

5 Marzo 2021 15:34

Pescara - Sanità, Sport

PESCARA – “Il messaggio che vogliamo trasmettere è che l’Abruzzo può e deve vivere, con tutte le precauzioni possibili, come è giusto, ma dimostrando che siamo pronti ad andare avanti in sicurezza”.

Le parole dell’abruzzese Sabatino Aracu, presidente nazionale della Fisr, Federazione italiana sport rotellistici, compomente Coni, quattro volte campione europeo di pattinaggio corsa e per quattro volte parlamentare in quota Forza Italia, arrivano dopo le polemiche sollevate da una mamma lombarda in una lettera inviata alla Prefettura, all’Assessorato alla Sanità e Sport della Regione Abruzzo, sulla pericolosità, in tempo di Covid, di svolgere i Campionati italiani Indoor e il Trofeo Skate Italia a Pescara che attualmente è in zona rossa a causa dell’elevato numero dei contagi, prevalentemente dovuti alla diffusione della variante inglese.

La massima manifestazione del pattinaggio italiano è partita oggi nel pattinodromo dei Gesuiti: nel primo weekend (5-6-7 marzo) è prevista la presenza di circa 300 atleti delle categorie ragazzi e ragazzi 12. Nel secondo weekend invece (12-13-14 marzo) è prevista la presenza di circa 400 atleti delle categorie allievi, juniores e seniores.





“Su 700 iscritti c’è stata una sola mamma che ha avuto da ridire, sollevando un polverone che, onestamente, non capiamo. Un allarmismo ingiustificato tenendo conto degli alti livelli di sicurezza e che stride con l’entusiasmo espresso dagli altri 699 partecipanti”, spiega Aracu ad AbruzzoWeb.

“Stiamo rispettando le regole del Dpcm oltre ogni misura, stiamo facendo tamponi a tutti, abbiamo avvertito anche le società e molte persone addirittura fanno tamponi anche prima di partire. A fronte di 200 persone che potrebbero entrare nella struttura, secondo quanto stabilito dal protocollo covid, noi ne facciamo entrare solo 120, le gare si svolgono con massimo 20 atleti, un’organizzazione davvero meticolosa. Il riscaldamento, ad esempio, si fa all’aperto proprio per evitare assembramenti in pista. In pratica entra solo chi deve partecipare alla gara”.

E su questo punto, Aracu tiene ad evidenziare: “Io stesso, che sono il presidente, ho deciso di non partecipare. Oggi non sono a Pescara e non entrerò nella struttura neanche nei prossimi giorni, proprio perché abbiamo deciso di far entrare solo gli ‘addetti ai lavori’. Abbiamo fatto in modo di agevolare in tutti i modi possibili i partecipanti che l’unica strada che percorrono è quella che va dall’albergo al palazzetto, come in una bolla, ce l’abbiamo messa tutta”.





I tamponi rapidi si effettuano al pattinodromo il giorno stesso in cui l’atleta si accredita alla manifestazione: “Dopo i risultati gli atleti entrano accompagnati solo dai preparatori, senza nessun genitore”.

“La nostra Federazione ha investito più di 150mila euro per assicurare tamponi gratuiti in tutte le gare e le competizioni. Un protocollo costoso ma che consente agli atleti di tornare ad una quasi normalità”.

“Questo evento è l’occasione per dimostrare che l’Abruzzo non è morto e non si arrende, nonostante il momento difficile. Se c’è una ‘palestra’ metaforica per dimostrare che è possibile continuare a vivere, nel pieno rispetto delle regole, noi lo stiamo dimostrando. A questo proposito ringrazio la Prefettura, il Comune e la Regione che stanno lavorando molto bene a tutela del rigoroso rispetto delle norme. Questa unità di intenti ci ha permesso di organizzare una manifestazione così sicura che non ha precedenti in Italia”.

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