CANCELLAZIONE 23 MILIONI FONDI A PIOGGIA: OPPOSIZIONI SI PREPARANO A BATTAGLIA IN CONSIGLIO

4 Agosto 2024 11:46

Regione - Politica

L’AQUILA  – Cancellare tutti i 23 milioni di euro dei fondi a pioggia approvati con un maxiemendamento notturno e altri provvedimenti a fine anno scorso, in occasione della seduta di Bilancio, distribuiti senza bando e a piacimento da tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, con molta attenzione ai rispettivi feudi elettorali. E ancora, battaglia contro il piano di assestamento del bilancio, considerato una “scatola vuota”, perché non contempla il debito sanitario che continua a crescere, dopo i 122 milioni macinati nel 2023, e di cui non ci sono dati certi.

Brandendo queste due iniziative, l’opposizione del campo largo di centrosinistra si prepara al consiglio regionale di martedì 6 agosto, l’ultimo prima della pausa estiva. E sulla questione dei fondi a pioggia passa dunque la linea del candidato presidente Luciano D’Amico, visto che quello della cancellazione delle leggi mancia è stato un cavallo di battaglia della campagna elettorale delle elezioni del 10 marzo, con buona pace dei consiglieri regionali dell’opposizione della passata legislatura, molti dei quali rieletti, che quei fondi li hanno distribuiti anche loro a piacimento. E che non possono che fare buon viso a cattivo gioco.

Le opposizioni contano anche sul fatto che il centrodestra, a soli cinque mesi dalla trionfale conferma per uno storico secondo mandato di Marco Marsilio di Fdi, è attraversato da fortissime tensioni per la partita delle nomine dei vertici delle società regionali, con lo scontro oramai aperto tra il capogruppo di Fdi, Massimo Verrecchia e l’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, anche lui di Fdi, campione di preferenze con quasi 12mila voti alle elezioni del 10 marzo, venuti ai ferri corti per la nomina ad assessore comunale di Avezzano dell’esponente di Fdi Iride Cosimati passata con un balzo dall’opposizione alla giunta del sindaco civico Gianni Di Pangrazio, un “vergognoso inciucio” per il primo, una opportuna “apertura politica” per il secondo. E Verrecchia infatti ha pronto un emendamento che sarà firmato anche da altri esponenti di maggioranza, che cancellerà alcune misure ad hoc, nella logica dei fondi a pioggia, inseriti da Quaglieri nella legge di assestamento, a favore di comuni della sua Marsica e della provincia aquilana.





La strategia dell’opposizione è stata messa a punto venerdì sera a Pescara, in una riunione a cui hanno partecipato oltre a D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo ed ex presidente della società regionale dei trasporti, la Tua, per il Partito democratico dei consiglieri regionali Silvio Paolucci e Antonio Blasioli, per il Movimento 5 stelle di Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini, per Abruzzo insieme di Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna, per Azione di  Enio Pavone  per Alleanza verdi e sinistra di Alessio Monaco  e ancora c’erano i segretari regionali del Pd, Daniele Marinelli, di Azione, il deputato Giulio Cesare Sottanelli,  di Sinistra Italiana, Daniele Licheri, di Demos, Alfonso D’Alfonso. Infine il segretario dimissionario di M5s, Gianluca Castaldi e l’ex consigliere regionale Americo Di Benedetto e il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto.

Martedì piatto forte, anzi fortissimo, sarà dunque, tutti d’accordo, l’emendamento in fase di affinamento che in sostanza cancella con un tratto di penna la pioggia di piccoli finanziamenti a beneficio di oltre 2.300 tra associazioni culturali, sportive, di volontariato, di protezione civile, piccoli eventi di ogni genere, convegni, sagre e feste padronali, parrocchie, circoli nautici, centri studio, bocciofile, Pro loco, bande musicali, comitati feste, monumenti, e anche a beneficio di tanti Comuni, ma non tutti, per opere pubbliche di non alto importo. Il tutto deciso a discrezione da tutti i consiglieri regionali, sia di maggioranza che di opposizione, ciascuno con un proprio budget da usare a totale discrezione. Fondi comunque, si precisa nella norma, che saranno erogati solo se ci saranno maggiori entrate, e dunque di fatto solo promessi, in cambio di voti e compiacenza.

Abruzzoweb ha cercato di contattare proprio D’Amico, per avere ulteriori dettagli dal vero ispiratore della norma, ma la sua addetta stampa, Roberta Marcantonio, ha spiegato che il professore aveva deciso di prendersi un week end per staccare la spina.

A parlare invece è il capogruppo del Pd, ed ex assessore a Bilancio e Sanità, Silvio Paolucci che conferma, “ad abrogare la legge omnibus siamo tutti d’accordo e compatti, è una misura opportuna a maggior ragione alla luce del devastante debito della sanità. Quei fondi dovranno andare a voci di bilancio ben più urgenti, ovvero ai Comuni abruzzesi che hanno subito un taglio di 37 milioni di euro dal governo centrale, facendo seguito all’appello di cinquanta sindaci abruzzesi al presidente Marsilio. Inoltre quei fondi potrebbero essere messi nel capitolo trasporto pubblico, che ha subìto un aumento del 20% dei biglietti. Infine anche agli eventi e alle iniziative culturali, ma rigorosamente con bandi pubblici, istruttorie e verifiche, e mai più a pioggia e a discrezione”.





L’ipotesi di un utilizzo alternativo dei 23 milioni di fondi a pioggia sarà stabilito nelle prossime ore, con tanto di cifre, e sarà presentato lunedì in commissione Bilancio.

E veniamo dunque alla legge di assestamento: come detto finiranno sotto la mannaia dell’emendamento della maggioranza gli articoli inseriti da Quaglieri che prevedono lo stanziamento di 350.000 euro per gli interventi di adeguamento e ripristino della piscina del Comune di Lecce nei Marsi, un contributo straordinario in favore del Comune di Avezzano di  300.000 euro per il consentire il completamento degli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione del complesso monumentale “Aia dei Musei”, 50.000 euro al comune di Secinaro per l’ampliamento del cimitero comunale, mediante la realizzazione di nuovi loculi.

E anche le opposizioni sono pronte a dare battaglia, non solo su questi singoli erogazioni, votando a favore dell’emendamento di Verrecchia, ma sull’impostazione generale della norma.

“Di fatto ci troviamo davanti ad una scatola vuota, perché manca un aspetto fondamentale, il deficit sanitario, d cui non abbiamo esatta contezza – spiega ancora Paolucci -. O meglio, sappiamo che è in crescita, e che i piani di razionalizzazione della spesa presentati dai quattro direttori generali delle Asl sono stati rispediti al mittente dall’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, perché evidentemente le misure previste non state considerate efficaci. E sappiamo che nella migliore delle ipotesi, come attestano i quattro dg nelle loro proiezioni, a fine anno il deficit sarà superiore ai 100 milioni. Quello che resta un enigma è come pensa di far fronte a questa emergenza questa maggioranza oramai dilaniata al suo interno e in stato confusionale”.

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