ROMA – Dal diritto allo studio troppo spesso negato, fino al caro-affitti, il gruppo degli universitari di Cambiare Rotta ha portato le proprie quattro richieste alla riunione al ministero, annunciando la mobilitazione nazionale del 16 maggio sotto le regioni, enti tra i “responsabili del caro affitti”.
La media affitto per una stanza a Milano, le cui condizioni sono in alcuni casi tutt’altro che ottimali, come diversi servizi dimostrano, è di ben 628 euro al mese per una stanza singola, cifra scandalosa, anche per stanzette di 10 metri quadri, e nel centro cittadino si arriva anche 1.000 euro al mese più le spese.
Al secondo posto abbiamo Bologna e al terzo Roma, e la differenza è di più di 160 euro, con una media di 467 euro per gli affitti bolognesi e 452 euro per quelli romani. La classifica prosegue e nei posti dal quarto al settimo posto troviamo Firenze, Venezia, Modena e Verona. In queste città la media supera quota 400 euro mensili, mentre per il trio di bassa classifica, Padova, Brescia e Napoli, si attesta intorno ai 380 euro. In questi tre casi, però, è il trend a far suonare un campanello d’allarme, con un rialzo dell’11.9% negli ultimi sei mesi.
“Al momento abbiamo sentito solo parole e false promesse. L’incontro ha sicuramente riaperto l’attenzione sul tema, ma non ci fermiamo. Per questo il 16 chiediamo a gli studenti di tutta Italia: dobbiamo mobilitarci”, dice Francesca, una delle studentesse di Cambiare Rotta dopo l’incontro avuto al Mur.
“Sono quattro le istanze necessarie per aprire uno spiraglio in opposizione alle politiche degli ultimi 30 anni”, ha spiegato Elettra, anche lei presente all’incontro.
In primis: “Un tavolo permanente di confronto tra le organizzazioni studentesche, tutte, il Ministero dei Traporti e delle Infrastrutture, il Mur, e la Conferenza delle regioni e delle province”.
La richiesta è lavorare “per l’abolizione della legge 431 del 1998 che ha consentito la liberalizzazione del mercato e ha permesso ai privati di speculare sugli affitti”.
Come terza istanza le studentesse hanno ribadito la necessità di “un protocollo di intesa in cui il Mur lavori per imporre agli enti regionali un aumento degli studentati pubblici”.
Infine hanno chiesto al Ministero guidato da Bernini, di produrre “un censimento degli stabili sfitti sia pubblici che privati”. “Sono sicuramente arrivati interventi e aiuti. Ma non ci dobbiamo dimenticare che questi non sono interventi strutturali. Questa è una vera e propria emergenza e ha bisogno di soluzione immediata”, hanno ripetuto le esponenti di Cambiare Rotta nel pomeriggio in assemblea alla Sapienza.
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