CARO CARBURANTE, “SI MUOVONO PROCURE DI TUTTA ITALIA”. CODACONS: “DOPO ESPOSTO INDAGINI A TAPPETO”

19 Marzo 2022 15:05

Italia - Cronaca

ROMA – “Sui rincari anomali dei listini dei carburanti si attivano le Procure di tutta Italia, che hanno aperto inchieste sul territorio sulla base dell’esposto presentato lunedì scorso dal Codacons alle magistrature locali”.

Ne dà notizia l’associazione dei consumatori, che parla di “indagini a tappeto in tutto il Paese”.





Dopo l’Antitrust sia le Procure sia la Guardia di Finanza, rileva il Codacons, “hanno accolto l’esposto del Codacons (inviato all’Autorità per la concorrenza e a 104 Procure in tutta Italia) avviando indagini sul territorio volte a verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio che hanno determinato l’abnorme aumento dei prezzi alla pompa delle ultime settimane – spiega l’associazione – Al momento si contano due diverse indagini a Roma, e inchieste sono state avviate dalla magistratura anche a Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona. A Pescara, Trieste e Napoli è la Guardia di Finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti”.

“Si tratta di una importante notizia perché le indagini delle Procure potranno accertare se vi siano state speculazioni che hanno portato ad un aumento artificioso dei listini di benzina e gasolio, aumento che sta avendo ripercussioni pesantissime per le tasche di famiglie e imprese, le quali potranno rivalersi sui responsabili di illeciti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il Codacons sta infatti studiando una possibile class action da intentare nei confronti di chi sarà ritenuto colpevole di aver aumentato in modo ingiustificato i listini al pubblico”.





Il maggior costo dei carburanti alla pompa, rileva il Codacons, “non solo porta un pieno a costare oggi oltre 30 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ma ha effetti dirompenti sui prezzi dei prodotti trasportati – analizza l’associazione – Tra i beni più colpiti dal caro-benzina troviamo la verdura, che in base agli ultimi dati Istat aumenta del +16,7% su base annua (con punte del +21,5% per funghi, carote, finocchi e cipolle), la pasta (+14,6%), la frutta (+6,8%, col record delle pere che salgono del +32,2%, +10% le arance) e il pesce, con alcuni prodotti ittici che rincarano del +10,6%”.

“Questo significa che, a causa del record dei carburanti, una famiglia si ritrova a spendere +374 euro all’anno solo per l’acquisto dei beni alimentari, di cui +35 euro per la frutta, +128 euro per i vegetali”, conclude il Codacons.

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