ROMA – Sui rincari dei carburanti il Codacons annuncia per i prossimi giorni un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e ai comandi regionali della Guardia di Finanza.
“Chiediamo alla magistratura di intervenire sui rincari che si registrano in occasione delle partenze degli italiani, aprendo una indagine tesa a verificare la possibile fattispecie di aggiotaggio – afferma il presidente Carlo Rienzi – Vogliamo capire quale sia la causa dei repentini aumenti dei listini alla pompa e se vi siano possibili manovre speculative finalizzate ad alzare i prezzi in occasione degli spostamenti dei cittadini”.
Il Codacons si rivolge anche alle Fiamme gialle.
“Ai comandi regionali della Guardia di Finanza – spiega Rienzi – chiediamo di effettuare controlli e sequestri presso gli impianti che vendono la benzina in modalità self oltre i 2 euro al litro, acquisendo le bolle di acquisto e tutta la documentazione utile a capire la definizione dei prezzi”.
Il prezzo della benzina continua a salire. Così, tra esodo e controesodo estivo, tra le accise e l’Iva, lo Stato incasserebbe 2,27 miliardi.
“Ipotizzando 15 milioni di autovetture benzina-gasolio in circolazione sulle autostrade e una media di 3 pieni solo per gli spostamenti e successivo ritorno, si stima che lo Stato incassi 2.275.875.000 euro grazie alla tassazione sui carburanti (media tra tasse benzina/gasolio: 1.513.125.000 a titolo di accise, 762.750.000 a titolo di Iva)”.
La stima è di Assoutenti che chiede al governo un intervento immediato.
Molti i dubbi sulla validità dei nuovi cartelloni con i prezzi medi. Iva e accise pesano oggi per il 55,6% su un litro di benzina e per il 51,8% sul gasolio. Considerando il prezzo medio dei carburanti della settimana dal 7 al 13 agosto fornito dal Mase (1,939 euro/litro la benzina, 1,827 euro/litro il gasolio) gli italiani pagano su ogni litro di verde ben 1,077 euro di tasse: 0,728 euro a titolo di accisa, oltre 0,349 euro per l’Iva. Sul gasolio la tassazione pesa per circa 0,946 euro al litro: 0,617 per le accise, 0,329 euro per l’Iva.
Intanto i prezzi della verde e degli altri carburanti hanno continuato a salire repentinamente nel corso degli ultimi giorni sfondando anche quota 2 euro al litro per il self service in autostrada, quello più gettonato dai vacanzieri e arrivando fino alla cifra record di 2,7 euro sull’A8. Situazioni analoghe si trovano anche nel resto d’Europa con la Francia, ad esempio, che tallona l’Italia sui 2 euro al litro. Scarso quindi secondo i consumatori l’impatto della misura del governo che, con il decreto trasparenza, ha imposto ai gestori di esporre il prezzo medio dei carburanti.
“Il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell’ incremento dei prezzi industriali, – dice il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – in modo da alleggerire la spesa degli italiani sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto. Intanto chiediamo un intervento urgente al governo Meloni affinché si utilizzino gli extraprofitti garantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti per tagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivo Draghi. Serve infine una indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall’estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione”.
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