CARREFOUR: PD L’AQUILA, “DESTRA CONTINUA A STRUMENTALIZZARE 25 APRILE PER NASCONDERE FALLIMENTI”

29 Aprile 2025 14:10

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “La nota diffusa ieri dai capigruppo in Consiglio comunale della destra è davvero vergognosa, e racconta, più di tante parole, il fastidio che il governo cittadino a guida Fratelli d’Italia – anche se sarebbe meglio dire CasaPound – ha provato nel vedere centinaia e centinaia di cittadine e cittadini celebrare gli 80 anni della Liberazione dal nazi-fascismo”.

Così il Pd L’Aquila, in una firma del segretario dell’Unione comunale Nello Avellani e del segretario del circolo L’Aquila centro Alessandro Tettamanti, in risposta alle dichiarazioni dei capigruppo di centrodestra rispetto al flash mob per la Palestina, con tappa dentro il supermercato Carrefour, e la successiva minaccia di sgombero di Casematte, da parte del centrodestra.

LA NOTA

Quest’anno, il 25 aprile all’Aquila è stato un momento di partecipazione, condivisione e memoria come non se ne vedevano da anni, e il messaggio deve essere arrivato forte e chiaro a Palazzo Margherita tanto da spingere le forze di maggioranza a tentare di associare, falsamente e strumentalmente, le celebrazioni per la Liberazione ad un’altra manifestazione, volutamente autonoma.

Ed a parlare di “devastazione” del centro storico, una bugia talmente sfacciata da lasciare sconcertati.





C’è l’esigenza, evidentemente, di distogliere l’attenzione dalla straordinaria partecipazione popolare che ha animato il 25 aprile, in nome dei valori della Resistenza che sono fondamento della Costituzione che la destra si ostina a non riconoscere come architrave del nostro vivere democratico. Non solo: c’è l’urgenza di provare a sfuggire alle proprie responsabilità dinanzi ad una realtà quotidiana che inizia a ‘rompere’ il muro della propaganda: a 8 anni dall’insediamento di Biondi, con i milioni di euro a disposizione – come in nessuna altra città d’Italia – e i progetti lasciati in eredità dalla passata amministrazione di centrosinistra fatti marcire nei cassetti, all’Aquila si muore d’isolamento, dimenticati, nell’edificio abbandonato di una scuola mai ricostruita.

Questa è la realtà. Drammatica.

Lo abbiamo detto, chiaramente: non condividiamo, nel metodo, il flash mob al supermercato Carrefour, non opportunamente comunicato e mal spiegato, convinti che le cittadine e i cittadini vadano sensibilizzati rispetto al genocidio che il governo israeliano di estrema destra sta consumando a Gaza e non spaventati con azioni poco comprensibili che rischiano di allontanare, e non avvicinare a tematiche che parlano, o dovrebbero parlare, alla coscienza di tutte e tutti noi.

Nel merito, però, non possiamo ignorare le intenzioni del flash mob, composto soprattutto da giovani che volevano denunciare ciò che sta accadendo sotto gli occhi del mondo, e diciamo altrettanto chiaramente che, fino ad oggi, come Partito democratico abbiamo fatto troppo poco per scuotere l’opinione pubblica rispetto alla tragedia inumana del popolo palestinese.

Non consentiremo alla destra di strumentalizzare ciò che è accaduto e non le consentiremo di sgomberare CaseMatte, luogo simbolo della ricostruzione sociale del post terremoto, uno dei pochi spazi sociali in cui giovani e meno giovani possono aggregarsi liberamente e fare politica e cultura accessibile. Uno spazio che è, ieri come oggi, importante difendere anche per la sua libertà di critica, di cui – peraltro – siamo spesso oggetto, più di quanto lo sia l’amministrazione di destra”.

CaseMatte è stato, ed è, un presidio dentro un’area strategica per la città, lasciata in stato d’abbandono da Biondi e dalla sua Giunta che, tra l’altro, sta perdendo un finanziamento da 10 milioni di euro – ottenuto dall’amministrazione Cialente dopo una interlocuzione con associazioni e movimenti – per realizzare il Parco della Luna che, proprio lì, avrebbe aperto spazi di cultura, socialità e partecipazione per le ragazze e i ragazzi della nostra città.

CaseMatte è stato, ed è, una collettività attiva, legittimamente critica all’interno del tessuto sociale e civile che, in questi anni, ha rappresentato un punto di vista importante dentro il processo di ricostruzione.





Respingiamo al mittente, dunque, l’atteggiamento dittatoriale della destra cittadina che ha subito parlato di sgombero e di chiusura di quello spazio: ogni luogo di attivismo sociale e culturale è più che mai necessario all’Aquila, oggi ancor più di ieri nel vuoto che questa amministrazione ha alimentato con le sue mancate scelte.

Giù le mani da CaseMatte: saremo accanto a comitati, movimenti e associazioni se la destra tenterà di aggredire quello spazio. Anzi, ribadiamo l’urgenza di aprire e animare altri luoghi di incontro, confronto, socialità e vita comunitaria: l’ex asilo occupato è lì che attende di essere destinato proprio a queste finalità.

Non tenti, la destra, di nascondere i suoi fallimenti in questi modi vergognosi.

 

 

 

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