BRUXELLES – “Rinnovare il patrimonio edilizio è qualcosa di essenziale e gli edifici che consumano di più sono i primi che dovranno essere coinvolti”.
Così la commissaria Ue all’energia, Kadri Simson, durante il dibattito in aula a Strasburgo sulla normativa sulle case green.
“Sarà importante rafforzare i certificati di prestazione energetica per dare a consumatori ed agli inquilini informazioni chiare e credibili sul consumo energetico”, ha spiegato Simson.
“Gli edifici sono i maggiori consumatori di energia nell’Ue. Ecco perché, in parole povere, è indispensabile e urgente intervenire. La nostra strategia RepowerEu indica la strada da seguire: abbiamo bisogno di disposizioni solide dove è più importante, in particolare sugli standard minimi di prestazione energetica; l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibile fossile e gli standard a zero emissioni per i nuovi edifici. L’attuale ritmo di efficientamento energetico e’ semplicemente troppo lento. Se non cambiamo marcia, l’Ue perderà un’opportunità economica”, ha aggiunto.
Parole che hanno scatenato subito reazioni dall’Italia, in particolare dagli esponenti della Lega.
“Il mondo che sta preparando l’Ue è questo: i cittadini dovranno indebitarsi a tassi esorbitanti per comprare un’auto elettrica e per adattare la casa ai nuovi standard green. Praticamente un mondo fatto di ideologia, tasse e inflazione: cosi’ Bruxelles punta a mandare in crisi famiglie
e imprese. Non glielo permetteremo”, scrive sui social Marco Zanni, europarlamentare della Lega, presidente del gruppo Id.
Per Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, componente della commissione industria e relatrice ombra del provvedimento: “Con il pretesto della difesa dell’ambiente le sinistre europee sono riuscite a inventarsi una patrimoniale occulta sulla casa degli italiani colpendo il bene rifugio per eccellenza frutto del lavoro e dei sacrifici di una vita. La direttiva sulle case green porterà alla svalutazione di quello che per molte famiglie è l’unico patrimonio, costringendole a spendere mediamente 35 mila euro per adeguare la casa ai nuovi standard”.
“Un provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo, che manderà in tilt il settore delle costruzioni e farà un altro enorme regalo alla Cina, che si arricchirà vendendoci pannelli fotovoltaici. Una norma assurda e totalmente inapplicabile nel nostro Paese, dove il 75 % degli immobili è in una classe energetica inferiore alla D, e per ristrutturare i quali, secondo i costruttori di Ance, servirebbero 630 anni contro i 7
concessi dalla direttiva”, ha aggiunto Tovaglieri.
“Siamo di fronte all’ennesimo capolavoro di autolesionismo europeo, al quale la sinistra italiana si accoda senza un minimo di dignità. Il voto a favore di questo provvedimento è un voto contro il nostro Paese e contro gli italiani, che domani avranno modo di capire chi in Europa si batte per i loro interessi e chi li calpesta. Per noi vale il motto ‘Prima l’Italia’ e noi della Lega ci opporremo a questa eurofollia finché avremo fiato: giù le mani dalle case degli italiani”, ha concluso l’eurodeputata.
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