L’AQUILA – Altri guai per l’assessore regionale al bilancio Mario Quaglieri. Infatti la Procura della Repubblica dell’Aquila gli contesta, secondo quanto riporta il Messaggero, anche l’uso improprio del telefono del Comune d Trasacco da lui trattenuto dopo le elezione in Regione.
Si sarebbe appropriato del telefono di servizio da ottobre 2022 a oggi con un danno per il comune della provincia aquilana di circa 900 euro. Su questo argomento il politico potrebbe essere ascoltato dal pm Marco Maria Cellini la prossima settimana.
Nei giorni scorsi il Riesame aveva bocciato la richiesta di dissequestro di pc e telefonino avanzata da Quaglieri con questa motivazione: “Le esigenze probatorie appaiono ragionevoli e congruenti con gli elementi rappresentati, In particolare occorre verificare sui dispositivi in uso a Quaglieri se vi siano stati contratti tra il ricorrente e la casa di cura Di Lorenzo in prossimità della approvazione delle delibere favorevoli a quest’ultima, se siano circolate delle bozze o vi siano state pressioni della casa di cura riguardanti i tempi e il quantum delle liquidazioni in favore della clinica. Tali elementi non possono infatti ritenersi meramente congetturali trovando parziale fondamento nelle già evidenziate criticità soprattutto della delibera del 28 dicembre 2023″.
Il sequestro era staro disposto nell’inchiesta della procura della Repubblica del capoluogo regionale per ipotesi di reato che vanno dalla falsità in atti d’ufficio all’abuso d’ufficio in concorso. Il ricorso è stato presentato dall’avvocato Carlo Polce il quale aveva dichiarato di attribuire grande rilievo a quelle che sarebbero state le motivazioni. Lo stesso legale aveva definito l’indagine “un abbaglio giuridico”.
“Emerge”, si leggeva ancora nell’ordinanza, “che l’indagato pur svolgendo l’incarico di assessore regionale lavorava in regime libero professionale per la clinica Di Lorenzo. dalla quale percepiva circa il 96 per cento dei redditi come documentato dal pm. Tale indicatore appare idoneo a ritenere una dipendenza economica della attività lavorativa di Quaglieri dalla casa di cura Di Lorenzo. in ragione della loro provenienza in porzione quasi totalitaria da un unico soggetto della gran parte dei redditi da lavoro. Situazione che determina almeno un conflitto di interessi da parte dell’assessore regionale intendendosi come tale una situazione in cui un interesse privato (anche non economico) interferisce o potrebbe tendenzialmente interferire con la capacità del dipendente ad agire in conformità con gli interessi dell’ente. Ciò anche in considerazione del fatto che egli stesso è destinato a percepire parte delle somme devolute alla casa di cura della quale è creditore per le prestazioni erogate nell’anno di riferimento. Pertanto deve ritenersi che Quaglieri abbia, nel caso specifico, violato la regola comportamentale di legge. Dagli appunti sulla copia della delibera agli atti emerge che la stessa aveva o oggetto solo la posizione della clinica Di Lorenzo priva di copertura e inserita all’ordine del giorno con modalità non ordinarie per volontà dell’assessore. In particolare sul frontespizio della delibera si leggono gli appunti a mano “segnalata da assessore senza motivazione”; “non è coperta”.
L’ex sindaco di Trasacco (L’Aquila), recordman di preferenze con circa 12mila voti alle elezioni del 10 marzo scorso, è al centro di un presunto conflitto di interessi visto che il politico, dal 2019, ha svolto contestualmente la professione di medico chirurgo con contratto di consulenza per cliniche private della Marsica e il ruolo di consigliere regionale e presidente della commissione sanità, dal 2019 al dicembre del 2022, e poi di assessore regionale al bilancio, al posto di Guido Liris, eletto senatore, carica nella quale è stata rinominato dopo la storica conferma del centrodestra alle recenti elezioni.
Coinvolta nella inchiesta per abuso d’ufficio anche Lucia Di Lorenzo, imprenditrice di Avezzano (L’Aquila), titolare della casa di cura privata Di Lorenzo nella città marsicana, nella quale Quaglieri esercita la professione di medico chirurgo.
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