CASO QUAGLIERI: PD PRESENTA ESPOSTO AD ANAC, “EVIDENTI PROFILI DI INCOMPATIBILITA'”

10 Aprile 2024 10:03

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Si valuti ogni profilo di incompatibilità del candidato consigliere Mario Quaglieri”,  “adottando, eventualmente, i provvedimenti consequenziali”,  e “si valuti, altresì, la eventuale situazione preesistente di incompatibilità a carico del medesimo Quaglieri, anche in relazione ad atti e provvedimenti comportanti impegni di spesa adottati in situazione di possibile conflitto di interessi”.

Questa è la richiesta contenuta nell’esposto a firma dei consiglieri regionali del Partito democratico, che chiedono l’intervento dell’Autorità nazionale anti-corruzione (Anac),  sulla presunta incompatibilità di Mario Quaglieri, rieletto il 10 marzo consigliere regionale di Fratelli d’Italia, con quasi 12mila preferenze, record assoluto, e destinato a restare assessore al Bilancio, e che nei cinque anni della scorsa consigliatura ha continuato a svolgere la attività di medico chirurgo, con un rapporto di lavoro non subordinato, in cliniche private della Marsica, e contestualmente il consigliere regionale e presidente della commissione sanità prima, e di assessore al bilancio negli ultimi 13 mesi di mandato.

A firmare l’esposto Pierpaolo Pietrucci, il primo a sollevare il caso in una intervista ad Abruzzoweb, Antonio Blasioli, Antonio Di Marco, Sandro Mariani, Dino Pepe e Silvio Paolucci.

Al netto del pronunciamento dell’Anac, la Giunta delle elezioni del consiglio regionale sarà chiamata a deliberare la convalida degli eletti, Quaglieri compreso, sulla base dell’istruttoria dell’ufficio legislativo del Consiglio regionale. Giunta che sarà ovviamente nominata dopo l’insediamento del nuovo consiglio regionale di oggi.

Venerdì scorso sono scaduti intanto i termini per i documenti da presentare da parte dei consiglieri eletti e quello che è certo è che Quaglieri andrà avanti più convinto che mai, e in una lettera pubblicata integralmente dal quotidiano Il Centro, è entrato nel merito della delicata vicenda, assicurando che non c’è nessuna incompatibilità a suo carico, e ha piuttosto accusato il centrosinistra di “generare il dubbio”, con la “pochezza delle argomentazioni”, “in una affannata e quanto mai necessaria ricerca di visibilità”

Ad ogni buon conto, nell’esposto a firma dell’avvocato Carlo Benedetti, del foro dell’Aquila si menzionano i vari articoli di stampa di Abruzzoweb che hanno riferito del presunto caso di incompatibilità, sollevato da consigliere Pietrucci.





Si cita dunque la legge regionale 51 del 30 dicembre 2004, che prevede l’articolo 3 comma 1 che “non possono ricoprire la carica di presidente, di componente della giunta regionale o di consigliere regionale, i titolari, gli amministratori di imprese sovvenzionati in modo continuativo e con garanzia di assegnazioni o di interessi, nel caso in cui questi sussidi non sono concessi in forza di una legge generale della regione”.

Si ricorda quanto riferito da Abruzzoweb, ovvero che nel curriculum di Quaglieri, pubblicato nella sezione Amministrazione trasparente del consiglio regionale, si menziona come “datore di lavoro la Casa di cura Immacolata di Celano (L’Aquila)”, convenzionata nel sistema sanitario nazionale, e il suo essere “in servizio nel reparto chirurgia generale, in qualità di primario chirurgo afo”, ovvero si commenta nell’esposto di “dirigente medico che in ragione della carica esercita evidentemente poteri di rappresentanza e di coordinamento”, e “attualmente il dottor Quaglieri ricoprirebbe lo stesso ruolo di dirigente medico primario presso la struttura sanitaria accreditata di Lorenzo”. L’immacolata ha smentito.

Si afferma poi che “dalla dichiarazione riguardante la situazione patrimoniale sottoscritta dal medesimo Quaglieri su richiesta della dirigenza del consiglio regionale nel corso della precedente legislatura, emergerebbe la titolarità in capo al dottor Quaglieri, quote sociali corrispondenti all’8% alla società operante in regime del settore socio-sanitario Solidale srl”.

Prosegue l’esposto: “tale obiettiva situazione, peraltro facilmente rilevabile per tabulas, anche nel corso della precedente e consigliatura, è in aperto contrasto con le norme imperative che regolano la materia dell’incompatibilità, della ineleggibilità e della decadenza della carica da consigliere regionale”

E viene citato il decreto legge 39 dell’aprile 2013, laddove all’articolo 9 si afferma che
“gli incarichi amministrativi di vertice e gli incarichi dirigenziali, comunque denominati nelle pubbliche amministrazioni che comportano poteri di vigilanza o controllo sull’attività svolta dagli enti di diritto privato regolati o finanziati dall’amministrazione che conferisce l’incarico, sono incompatibili con l’assunzione e il mantenimento nel corso degli incarico, di incarichi e cariche in enti di diritto privato, regolati o finanziati dall’amministrazione o ente pubblico che conferisce l’incarico”.

Si citano poi altre norme a conferma della presunta incompatibilità, e si commenta: “è importante sottolineare che la funzione di dirigente medico, anche svolto in una struttura privata come libero professionista, va equiparata a quella svolta dal medico strutturato dipendente, se di fatto è identica per numero di interventi svolti, ore di presenza prestate presso la struttura, e conseguenti importi di fatturato. La giurisprudenza del lavoro è del resto è sempre impostata nel senso di valutare l’aspetto sostanzialistico e non meramente contrattualistico dei rapporti di lavoro.
Il fatto che l’assessore svolga attività professionale da esterno non vale a determinare una disparità di trattamento rispetto al regime dell’incompatibilità. Se così non fosse del resto basterebbe utilizzare una tipologia contrattuale più flessibile per eludere la norma”.

“Da ultimo vale la pena rilevare che il Consiglio di Stato ha precisato in passato, per analoghi casi, che l’attività di medico chirurgo possa essere svolta sporadicamente e gratuitamente solo per non perdere la manualità. Il caso all’attenzione dimostra invece l’esatto opposto, evidenziando l’attività continuativa costante e quotidiana, fortemente retribuita e non lascia immaginare spazi di tempo e di impegno adeguato e neanche minimo per lo svolgimento dell’incarico assessorile”.

Si cita infine l’approvazione in Giunta da parte anche dell’assessore Quaglieri della delibera 1.200 di dicembre scorso con la quale vengono stanziati 20 milioni di euro per le critiche private tra Esse la clinica di Lorenzo dove presta servizio lo stesso.





Per Quaglieri, come ha scritto nella lettera del Centro, invece l’incompatibilità non sussiste perchè “sono un chirurgo che ha un contratto di consulenza con una struttura privata senza alcun vincolo di subordinazione”, e “non rivesto,  “posizioni dirigenziali ne detengo compartecipazioni societarie presso la struttura e tanto meno sono un medico di medicina generale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”.

E dunque “l’attività interpretativa della sinistra intellighenzia”, è inutile e cade in fallo, di fronte alla chiarezza ed inequivocabilità delle norme, a cominciare dalla legge Severino, per le quali “i casi di incompatibilità, in ambito sanitario, con la carica di componente della giunta o del Consiglio regionale, riguardano unicamente gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali della regione interessata”.

Entra poi nella vicenda della delibera di giunta, votata anche da Quaglieri assessore al Bilancio, il 28 dicembre scorso, che destina alle cliniche private ben 20 milioni di euro aggiuntivi con fondi che arrivano dai risparmi ottenuti “dalle procedure di gara relative al settore sanità aggiudicate e bandite”, da Areacom, la stazione unica d’appalto regionale. Questo al fine  di acquistare prestazioni ad “alta complessità”,  e abbattere almeno in parte le liste di attesa e con la seguente ripartizione alle singole cliniche: Pierangeli, 7.898.044,91 euro, Villa Letizia, 2.987.798,76 euro, Villa Serena, 5.014.478,91 euro, Ini di Canistro, 1.921.176,67 euro, Di Lorenzo, 1.621.543,98 euro, L’immacolata 452.248,33 euro e Spatocco, 104.708,43 euro.

Ebbene argomenta Quaglieri, anche in questo caso “giova ricordare che lo stesso assessorato al bilancio non risulta competente in materia di assegnazione del budget in favore delle residenze convenzionate, adempimento che fa capo all’assessorato alla Sanità che destina le risorse di un suo bilancio autonomo, coincidente con la Gestione sanitaria Accentrata. Le deliberazioni di giunta vengono proposte dall’assessorato alla Sanità e predisposte alla luce delle puntuali previsioni di cui alle norme nazionali in materia di autorizzazione e di accreditamento delle strutture sanitarie”.

E dunque “da assessore al Bilancio, non potrei formulare alcun indirizzo rispetto alla destinazione delle risorse di cui al cosiddetto perimetro sanitario, stanziato dal competente Consiglio Regionale. Concludendo, mi auguro ora sia chiaro che l’assessorato al Bilancio non è portatore di uno specifico interesse in posizione di conflitto, anche potenziale, rispetto al contenuto di deliberazioni di rimodulazione del budget in favore delle strutture sanitarie accreditate”.

IL TESTO INTEGRALE DELL’ESPOSTO

ANAC Esposto Quaglieri

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