L’AQUILA – “Come è possibile che la scuola Beato Tommaso non abbia ancora il collaudo strutturale?”.
La domanda, rivolta all’amministrazione comunale di Celano, arriva dal segretario del Pd Ermanno Natalini.
“Da quanto emerge dalla lettura delle carte sembrerebbe mancante la documentazione tecnica della certificazione di origine dei componenti prefabbricati in calcestruzzo armato precompresso e di conseguenza non si è ancora provveduto alla definizione obbligatoria dell’iter amministrativo per il deposito del collaudo strutturale al competente Genio Civile regionale. Questo, se confermato – incalza Natalini -, costituisce un fatto molto grave in quanto il collaudo strutturale è tra i presupposti essenziali ed obbligatori per ottenere la chiusura degli adempimenti amministrativi che ne legittima l’agibilità e l’utilizzo. L’operato dell’amministrazione comunale anche questa volta è stato caratterizzato da superficialità e leggerezza. Inoltre, dobbiamo constatare, anche il tardivo ed inefficiente atto di giunta a tutela delle ragioni del Comune”.
“La sicurezza e l’incolumità dei ragazzi e delle persone che a vario titolo frequentano la scuola va garantita con i fatti e questa volta, a parlare sono i documenti che mancano. Le rassicurazioni generiche non bastano e non si può derubricare la mancanza del certificato di origine della struttura prefabbricata della scuola secondaria di primo grado Beato Tommaso da Celano a mero contenzioso civile di carattere economico2”, prosegue Natalini.
“Nelle scorse ore abbiamo incontrato una delegazione di genitori che si sono detti molto preoccupati anche a seguito degli ormai noti disservizi capitati a questo nuovo edificio che ospita 400 studenti. Da loro, abbiamo raccolto, ancora una volta, la diffusa richiesta di trasparenza degli atti e un’urgenza di comunicazione da parte dell’amministrazione comunale su come realmente stanno le cose. Vogliamo leggere per intero – concluso il segretario del Pd Natalini – la relazione a strutture ultimate, il collaudo funzionale degli impianti, quello tecnico amministrativo e tutto quanto determina i presupposti di legge per consentire l’utilizzo in sicurezza dell’edificio. Torniamo a chiedere con forza, un’assunzione di responsabilità da parte degli assessori comunali. Prendano atto di questa loro lacunosa gestione della delega ai lavori pubblici e all’edilizia scolastica e ne traggano le dovute conseguenze”.
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