L’AQUILA – “Abbiamo presentato in Consiglio comunale una mozione di sfiducia nei confronti dell’amministratore del Centro Turistico del Gran Sasso, Dino Pignatelli, sottoscritta anche dal Passo Possibile e dal Pd. Lo abbiamo fatto per manifesta incapacità gestionale dell’azienda e per l’acquisizione di ulteriori notizie che minano la credibilità dell’Ente. Lo abbiamo fatto per dare un nuovo corso alla Società CTGS e per cercare di restituire una serenità di prospettive all’indotto della montagna”.
Lo scrivono, in una nota, i consiglieri di centrosinistra al Comune dell’Aquila Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli e Paolo Romano, che aggiungono: “L’inadeguatezza di Pignatelli l’aveva compresa già da tempo il sindaco, quando firmò il decreto n. 81, un vero e proprio atto di commissariamento dell’amministratore unico che individuava ben due figure dirigenziali dell’Ente per la direzione, vigilanza e coordinamento delle azioni del CTGS”.
“Non è un segreto che la società CTGS abbia approvato il bilancio del 2022 a ridosso dell’inizio del 2024, ultima tra le società partecipate dell’Ente. Non è un segreto che la società CTGS presenti una perdita di esercizio di quasi 300 mila euro nel 2022 e paventi un esercizio 2023 con più problemi di quello precedente, senza voler neanche considerare la situazione sulla funivia. Non è un segreto che la società CTGS abbia disatteso l’indirizzo del Consiglio Comunale che all’unanimità aveva dato mandato di adeguare i contratti lavorativi dei dipendenti stagionali.”
“La società CTGS – aggiungono i consiglieri – ancora non pubblica neanche il bando di concorso per il reperimento delle figure di capi servizio necessarie all’affiancamento e alla conseguente sostituzione di quelle che andranno in pensione. Inoltre, in una commissione, è emerso come il parcheggio di Campo Imperatore, a pagamento dall’estate del 2020, non avrebbe l’autorizzazione della Provincia per la chiusura della strada e dunque non avrebbe il conseguente nulla osta sull’utilizzo di piano di sosta a pagamento, di fatto esponendo l’Ente, che ha avuto introiti per un servizio che non era autorizzato a effettuare, a gravi ripercussioni. Sui fatti della funivia, infine, è chiaro come sia stata la comunicazione del management del CTGS a essere inadeguata, superficiale quando non addirittura impropria: i messaggi allarmanti che provenivano dal Ministero sono emersi proprio da questa incapacità comunicativa: basti pensare che le prescrizioni dell’Ansfisa sono state pubblicate prima sugli organi di stampa e poi divulgate dal CTGS e dall’Amministrazione comunale”.
“Il problema della funivia è solo l’ultimo capitolo di una saga fallimentare – osservano – Lo stesso amministratore del CTGS si è detto pronto a rassegnare subito le dimissioni qualora ci fosse stata una richiesta formale presentata dai consiglieri comunali. Ebbene, noi l’abbiamo presentata in Consiglio comunale, ma la maggioranza di centro destra ha deciso di non cogliere l’opportunità di un cambio di passo condiviso: l’ha bocciata salvando Pignatelli, ma assumendosi ancora di più la responsabilità dei risultati sopra descritti”.
“Ad oggi l’unica certezza è che non ci sarà quel nuovo corso che la nostra montagna e il suo indotto meritano e che noi, come opposizione, auspichiamo da tempo”, chiosano i consiglieri.
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