CENTRODESTRA SBANCA IN LOMBARDIA, NON SCATTA SEGGIO PER ALTITONANTE, “FELICE AFFETTO GENTE”

14 Febbraio 2023 10:14

Italia - Politica

MILANO – Centrodestra pigliatutto. Attilio Fontana viene confermato governatore in Lombardia e Francesco Rocca strappa la Regione Lazio al centrosinistra dopo 10 anni.

Un risultato che rafforza la squadra di governo. Fratelli d’Italia rimane il primo partito, la Lega in recupero e bene anche Forza Italia. Tiene il Partito democratico ma è flop per le opposizioni che pagano il fatto di essere andate divise al voto.

A spoglio ultimato Attilio Fontana rimane saldo alla guida del Pirellone con il 54,67 per cento delle preferenze e stacca di oltre 20 punti l’esponente del Pd e del M5s, Pierfrancesco Majorino che si ferma al 33,93%. Al terzo posto la candidata del Terzo polo, Letizia Moratti. L’ex vice di Fontana ha raccolto il 9,87 dei consensi, molto sotto le aspettative della vigilia.

Una competizione quella lombarda, guardata con attenzione anche in Abruzzo, essendo in corsa il consigliere regionale uscente di Forza Italia Fabio Altitonante, sindaco di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. Arrivato terzo nel suo collegio con 3.405 voti. Per lui dunque non è scattato il seggio, nonostante una bella prova. Potrebbe però rientrare come assessore o al posto di un assessore, con la regola della “surroga”,  che vale anche in Lombardia, tenuto conto che la giunta è a 18 componenti.

In questo fine settimana tanti amici di Montorio e tanti del teramano, di Forza Italia, guidati dal dirigente provinciale Francesca Persia si sono ‘trasferiti’ a Milano per stare vicino a Fabio Altitonante. In molti ieri sera fino a tardi hanno seguito lo spoglio all’hotel Glem proprio di fronte al Pirellone, sede della Regione Lombardia, sperando fino alla fine.

In contatto diretto anche il presidente del consiglio regionale abruzzese, Lorenzo Sospiri che era salito a Milano per presenziare, domenica scorsa, all’evento clou della campagna elettorale assi.





“Ho fatto un ottimo risultato personale e sono felice dell’affetto che la gente mi ha dimostrato. Ora aspettiamo i dati definitivi per verificare ruoli consoni a rappresentare gli interessi dei lombardi”, ha spiegato a caldo Altitonante.

La vittoria nettissima di Fratelli d’Italia, ha ridimensionato del resto gli altri partiti del Centrodestra. Fdi è al 25,1% , ed elegge 22 consiglieri, la Lega al 16,5% e avrà 14 consiglieri, Forza Italia al 7,2% che vale 6 consiglieri. C’è poi la civica di Fontana, Lombardia ideale, al 6,1%, 5 consiglieri, e Noi moderati all’1,1% che elegge un consigliere

Il partito di Silvio Berlusconi  avrà un solo eletto nella circoscrizione di Milano: sarebbe il riconfermato capogruppo Gianluca Comazzi (7.902 voti), mentre restano fuori l’ex assessore alla Sanità Giulio Gallera (secondo con 5.670 preferenze), e a seguire Altitonante, che nella precedente tornata elettorale era stato eletto con 6687 voti.

Nel Milanese il più votato in assoluto è un uomo di Fratelli d’Italia, l’ex sindaco di Turbigo Christian Garavaglia, ricercatore universitario, con 10.329 preferenze. Dopo di lui, nella lista dei meloniani, passano i consiglieri uscenti Marco Alparone (7.796) e Franco Lucente (6.685), poi Vittorio Feltri (6.076). Per la Lega arriva prima, con 4.081 voti, la consigliera uscente Silvia Scurati.

Sempre nella circoscrizione di Milano, nel Pd il recordman di preferenze è Paolo Romano, giovane assessore del Municipio 8 del capoluogo lombardo (9.249).

Nel collegio di Milano, nelle file del centrodestra, non sono riusciti a essere eletti il direttore d’orchestra Alberto Veronesi e il filosofo Stefano Zecchi per Fratelli d’Italia, l’ex deputato Jari Colla e gli assessori uscenti alla Casa (Alan Rizzi) e alla Cultura (Stefano Bruno Galli) per la Lega, l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera  l’assessore uscente all’Ambiente Raffaele Cattaneo per Noi Moderati.

Nel centrosinistra esclusi il virologo Fabrizio Pregliasco e il consigliere regionale di +Europa (che aveva fatto visita all’anarchico Cospito ad Opera) Michele Usuelli per la lista Majorino Presidente





Netta anche la vittoria di Francesco Rocca nel Lazio che passa dalla presidenza nazionale della Croce rossa Italiana a quella della Regione Lazio, con il 53,88%. Alessio D’Amato, ex assessore alla sanità della giunta Zingaretti e candidato di Pd e Terzo Polo ha il 33,5% mentre Donatella Bianchi, esponente del Movimento % Stelle si ferma al 10.76%.

I dati sulla partecipazione al voto sono disastrosi, e hanno superato anche le peggiori previsioni. L’affluenza definitiva per le regionali di febbraio 2023 in Lombardia e nel Lazio è stata del 40%. Nel 2018, quando si votò insieme alle politiche, ma nella sola giornata di domenica, fu del 70,63%. Il ritorno, quindi, ai seggi aperti anche il lunedì, dalle 7 alle 15, non ha affatto contribuito a riportare gli elettori alle urne.

In Lombardia l’affluenza definitiva è stata del 41,67%, nel Lazio del 37,2%. Nel 2018, quando si votò insieme alle politiche (in un giorno solo), il dato definitivo fu rispettivamente del 73,81% e del 66,55%. Complessivamente nelle due regioni l’affluenza è scesa del 30,63%.

La Capitale d’Italia è il capoluogo dove si è votato di meno: appena il 33,11%, meno di un elettore su 3. Il capoluogo più virtuoso è il comune di Brescia dove ha votato il 47,54%.

L’affluenza nel Lazio rappresenta il record storico negativo. Finora per le regionali il dato più basso si era registrato in Emilia Romagna quando nel 2014 andò alle urne solo il 37,7% degli aventi diritto.

L’astensione record del 12 e 13 febbraio nei prossimi giorni sarà al centro dell’attenzione delle forze politiche, soprattutto di quelle che si sentono in particolar modo danneggiate.

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