L’AQUILA – “Mancano pochi giorni all’appuntamento con la storia, mancano pochi giorni all’appuntamento con il futuro. E non dimentichiamo mai da dove siamo partiti. Cinque anni fa all’interno della regione trovammo un disastro. Una tabula rasa, una macchina amministrativa ferma, una regione che aveva perso la speranza. Per questo è fondamentale che il centrodestra e la Lega vincano queste elezioni perché diversamente significherebbe riportare nel medioevo la regione Abruzzo. Del resto, quelli che si ricandidano a sinistra li conosciamo. Sono quelli che hanno già malgovernato questa regione, sono le stesse facce, gli stessi volti, gli stessi personaggi”.
A sei giorni dalle elezioni regionali del 10 marzo, a suonare la carica è il segretario regionale della Lega, Luigi d’Eramo, sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.
“La grande sfida che avremo nei prossimi cinque anni – spiega D’Eramo -, sarà principalmente una: portare le grandi infrastrutture, le grandi opere pubbliche, la grande viabilità, la logistica nella regione Abruzzo. Perché noi possiamo parlare di sviluppo turistico, di agricoltura, di iniziative che possano sostanzialmente portare questa regione da un punto di vista economico a nuovi investimenti ma se in questa realtà, in questo territorio non costruiamo strade, autostrade, ponti, ferrovie ed una logistica che permetta alle nostre aziende di essere competitive al pari delle altre aziende delle altre regioni dove c’è una logistica che funziona, noi non avremo fatto nulla e questo processo di chiarificazione in questi cinque anni lo abbiamo iniziato”.
D’Eramo dunque torna al governo del centrosinistra di Luciano D’Alfonso, e alla regione ereditata dopo al vittoria di Marco Marsilio del 2019, con la Lega primo partito 27,5%, e che elesse 10 consiglieri e ottenne quattro assessori, per poi veder dimezzati sia gli esponenti in aula che in giunta, a seguito delle numerosi passaggi a Fdi e Forza Italia, cambi di casacca si sostiene in casa leghista, che ha avuto come regista lo stesso Marsilio.
“Trovammo innanzitutto uno dei più orrendi dei provvedimenti mai prodotto dal centrosinistra di questa regione: la chiusura degli ospedali e noi abbiamo strappato quel provvedimento, e i presidi ospedalieri sono rimasti aperti, in cinque anni abbiamo ricostruito la sanità di questa regione, in cinque anni abbiamo ridato a questa regione una rete sanitaria, organizzato da capo i plessi ospedalieri e dato una qualità dei servizi migliore agli abruzzesi di quella che abbiamo trovato. E questo è un fatto”.
E ancora, si accalora D’Eramo, “cinque anni fa quando siamo entrati all’interno della regione abbiamo trovato in tutte le classifiche italiane che certificano la qualità dei servizi e dei progetti realizzati, l’Abruzzo era ultima in ogni classifica. Per l’agricoltura, cinque anni fa quando abbiamo trovato un assessorato distrutto. Rischiavamo di dover ridare indietro milioni e milioni di euro all’Europa perché in cinque anni il centrosinistra non era stato in grado di fare bandi e dare a fondo perduto i soldi che ci provenivamo dalla comunità e dalla commissione europea. E sarebbe stato un danno gravissimo per le nostre aziende agricole, per i nostri agricoltori, per i nostri contadini in una regione dove questi signorotti della sinistra si riempivano la bocca dicendo che l’agricoltura doveva essere il volano su cui puntare per un rilancio economico ed occupazionale di questa regione. Cinque anni fa quando siamo entrati non c’era un piano per il turismo per la regione Abruzzo. E dci hanno raccontato, ci hanno voluto mettere a credere che questa avrebbe dovuto essere una regione che avrebbe dovuto vivere di turismo. Non c’era un testo unico sulla cultura, non c’era una legge urbanistica che portasse questa regione verso il futuro. Mentre dalle altre parti si costruivano ponti, si pianificavano interventi di riqualificazione urbanistica e le altre regioni costruivano, crescevano, producevano economia, questa regione pianificava ancora con la legge urbanistica degli anni ’70”.
Conclude D’Eramo, “noi in questi cinque anni cosa abbiamo fatto: abbiamo riportato credibilità, forza a questa regione. Abbiamo fatto in modo che risalisse ogni anno le classifiche in termini di qualità ed efficienza. Abbiamo ricostruito una macchina amministrativa, abbiamo dato una nuova rete sanitaria, una nuova legge urbanistica, abbiamo dato un senso al turismo di questa regione portando i grandi eventi. Noi l’abbiamo data una visione, per questo serve dare continuità a questo progetto, conservare la filiera che abbiamo costruito di stessa sintonia tra il governo nazionale e quello regionale. La Lega è un partito serio, coerente ed affidabile intorno al quale si respira entusiasmo e fiducia. Una squadra coesa che sarà determinante nella coalizione e che farà bene alle elezioni alle quali ha presentato donne ed uomini di grande livelli scelti in base alle capacità politiche e professionali che quindi saranno in grado di portare avanti una efficace azione amministrativa”.
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