CGIL E UDU: “STOP A RICERCA BELLICA A SCUOLA E ATENEO DOPO UCCISIONE STUDENTE DI UNIVAQ”

30 Settembre 2024 12:36

L'Aquila - Scuola e Università





L’AQUILA – Un appello a mettere in campo azioni, scelte e atti concreti “che possano collaborare a invertire lo scenario preoccupante che abbiamo davanti” arriva dalla Flc Cgil Nazionale, in una nota congiunta con la Flc Cgil della provincia dell’Aquila e con l’Udu del capoluogo scritta in seguito alla notizia della morte di Hadi Zaiter, studente di ingegneria nell’ateneo aquilano e dei suoi familiari, durante un bombardamento della settimana scorsa ad opera dell’esercito israeliano in Libano.

“Già mesi fa – ricorda il messaggio – rappresentanti dell’Udu, nel Senato accademico e nel Consiglio di amministrazione di Univaq avevano presentato una mozione che impegnasse l’ateneo a ristabilire relazioni con le università palestinesi, particolarmente nella striscia di Gaza; a rescindere rapporti con istituzioni militari e ad orientare le proprie attività di ricerca in campi diversi da quello bellico non sottoscrivendo nuovi accordi con istituzioni militari o con enti produttori di armi”. Proprio sugli stessi temi la Flc Cgil ha sottoscritto nell’aprile 2024 insieme a varie associazioni e sindacati studenteschi, una lettera ai rettori italiani affinché le Università “si assumessero l’impegno a promuovere, con scelte e indirizzi coerenti, una cultura della pace”. Nell’ambito del suo V congresso a febbraio 2023 e del congresso internazionale dei sindacati dell’Educazione di agosto 2024, la Flc ha ribadito che “si oppone a tutte le ricerche finanziate con fondi pubblici finalizzate all’ulteriore sviluppo di armi di ogni tipo, e, al contrario, chiede l’espansione della ricerca sulla pace e sulla risoluzione dei conflitti”.





L’appello a costruire concretamente la pace si rivolge anche alle istituzioni scolastiche che, sempre più spesso, ospitano rappresentanti dell’esercito che incontrano le scolaresche “con obiettivi di proselitismo”. “Sappiamo bene, da sindacati – viene sottolineato – l’importanza di orientare i ragazzi al mondo del lavoro, ma i ragazzi e le ragazze devono essere orientati alla pace. E l’unica direzione contraria possibile – conclude la nota – in questo momento, è chiedere l’immediato cessate il fuoco e il rispetto delle risoluzioni”.

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