CHIETI – “Siamo stati costretti, viste le non attenzionate notizie che circolano nella città di Chieti da qualche mese, a far affiggere un manifesto che ha voluto porre all’attenzione della cittadinanza due rischi che si stanno materializzando nel futuro dei cittadini chietini”.
Queste le parole di apertura di una lettera che riporta in oggetto “Segnalazione criticità assistenziali Asl Lanciano-Vasto-Chieti”, a firma del comitato civico “Salute pubblica” di Chieti, in cui si parte da “due gravi pericoli”: la possibile chiusura della Scuola di Medicina e Chirurgia entro il 2026 e la assegnazione della qualifica di ospedale Dea di 2° livello, atteso dal 2015, che sarà assegnata ricorrendo “soltanto, chissà perché?” a un monitoraggio di 36 mesi dell’attività dei due pronto soccorso.
La missiva è indirizzata: i componenti del consiglio comunale della Città di Chieti, e, p.c., al presidente della giunta Regione d’Abruzzo senatore Marco Marsilio, all’assessore alla Salute e al Welfare della Regione Abruzzo dottoressa Nicoletta Verì, al magnifico rettore Università “G. d’Annunzio” professor Liborio Stuppia, al signor sindaco della città di Chieti dottor Diego Ferrara, ai signori parlamentari abruzzesi, ai signori consiglieri regionali abruzzesi, al direttore generale dipartimento Salute Regione Abruzzo dottor Claudio D’Amario, al direttore generale Asl Lanciano-Vasto-Chieti Ingegnere Thomas Schael, all’assessore alla Sanità del Comune di Chieti signor Fabio Stella, alla presidente Commissione Sanità Comune di Chieti dottoressa Gabriella Ianiro, agli organi di informazione.
La lettera completa:
“Gentili Signore e Gentili Signori, siamo stati costretti, viste le non attenzionate notizie che circolano nella città di Chieti da qualche mese, a far affiggere un manifesto (vedere allegato 1) che ha voluto porre all’attenzione della cittadinanza due rischi che si stanno materializzando nel futuro dei cittadini chietini: la possibile chiusura della Scuola di Medicina e Chirurgia entro il 2026, anno di verifica dei criteri di accreditamento da parte della Commissione Anvur del Ministero della Università e della Ricerca, se non vengono apportati correttivi tesi a migliorare i percorsi formativi del corso di laurea della stessa dando la possibilità alla Università di Chieti-Pescara di rivedere la convenzione con la Regione per qualificare gli spazi dedicati alla didattica.
La assegnazione della qualifica di Ospedale Dea di 2° livello, atteso dal 2015, che sarà assegnata ricorrendo soltanto, chissà perché?, a un monitoraggio di 36 mesi dell’attività dei due pronto soccorso (numero accessi e percentuale numero colore codici accesso anche pediatrici, etc.), dell’attrattività e dell’attività dei due Ospedali specie per quanto riguarda i reparti di alta specializzazione (Neurochirurgia e Politrauma a Pescara e Cardiochirurgia a Chieti) come previsto dalla rete ospedaliera predisposta nel giugno scorso dalla Giunta Regionale abruzzese e approvata dal Tavolo di monitoraggio nazionale del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e Finanze (vedere pag. 17 allegato 2).
Due gravi pericoli dei quali uno, visto i criteri fissati dalla programmazione della Giunta Regionale attualmente in carica non valutati nel merito al momento della decisione da coloro che a vario titolo rappresentano la stessa in Città, indicano indiscutibilmente, per i numeri attuali e futuri, l’ospedale di Pescara come sede del Dea di 2° livello. Due gravi pericoli che si aggiungono alle tante criticità assistenziali ospedaliere e territoriali che si sono acuite, nonostante i proclami (vedere allegato 3) della attuale direzione generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti per quanto di sua competenza.
Criticità riguardanti: assenza di proposizione e di interlocuzione della amministrazione regionale con la Giunta Comunale di Chieti sulla collocazione e sulla realizzazione del Dea di 2° livello; mancata attivazione della reingegnerizzazione dell’Ospedale Civile di Chieti, annunciata (vedere allegato 3) dal direttore generale Schael nel 2022 attraverso la realizzazione di altre strutture edilizie per ospitare la nuova sede del Pronto Soccorso, le nuove e vecchie apparecchiature diagnostiche (Pet-Tac, Risonanze magnetiche, acceleratori lineari) e gli ambulatori specialistici per le esigenze assistenziali della utenza esterna, più volte deliberata nell’ultimo anno (sic!), senza certezza di fondi (60 milioni di cui 49 sarebbero già nelle casse della ma sarebbe indispensabile vedere i documenti e 11 sarebbero di là da venire per avvenute promesse) e, ancor più grave, senza un cronoprogramma per la loro realizzazione… Reingegnerizzazione che sembrerebbe abbandonare al loro destino (???) le parti pericolanti dell’Ospedale che non è dato più sapere se e quando saranno demolite o ristrutturate.
Insufficiente interlocuzione fra Asl e Università Chieti-Pescara, nonostante un ultimo appello al dialogo al Direttore Generale Schael da parte di professori universitari rimasto in parte inascoltato, di cui non si conoscono accordi in essere o in itinere. Rapporti che potrebbero prevedere anche accordi per permettere, visto l’attuale tetto di spesa per il personale Ssn, ‘l’utilizzo’ di personale sanitario assunto dalla Università, viste le disponibilità finanziarie provenienti dal Ministero dell’Università ed della Ricerca, per le esigenze assistenziali attuali.
Reiterazione di una convenzione con l’Itab dal costo di 700.000 euro all’anno per consentire l’utilizzo della risonanza magnetica da parte dei pazienti ricoverati nell’ospedale civile di Chieti anche quelli in Rianimazione. Una convenzione che, dal 01.01.2014 al 31.12.2022, è costato alla Asl 6.300.000,00 euro a cui dovrebbero essere aggiunti i costi per il trasporto con le ambulanze delle Associazioni di volontariato e con le ambulanze aziendali dei pazienti ricoverati nei Presidi ospedalieri anche quelli degenti in condizioni critiche nei reparti di Rianimazione di cui vorremmo conoscere i costi. Una convenzione che il da poco riconfermato direttore generale Schael al suo insediamento nel 2019 aveva dichiarato di non rinnovare promettendo l’acquisto sia di una risonanza magnetica che di una Pet-Tac.
Sovraffollamento del pronto soccorso a cui giornalmente è sottoposto l’ospedale civile di Chieti a cui trovare risoluzione dando seguito il più presto possibile, con un cronoprogramma, a quanto previsto dalla delibera di Giunta regionale n° 17 del 17.01.2020 (vedere allegato 4) che ha recepito l’Intesa Stato-Regioni del 01.08.2019 contenente indicazioni specifiche per affrontare il sovraffollamento del Pronto Soccorso, dalla delibera di Giunta Regionale n° 369 del 11.07.2022 (vedere allegato 5) e dalla delibera di Giunta Regionale n° 392 del 10.07.2023 (vedere allegato 6). E stiamo ancora aspettando nonostante le promesse di risoluzioni.
I lunghi tempi di attesa, in buona parte dovuti alla pandemia da Covid, per l’effettuazione delle visite specialistiche e degli esami diagnostici, prevalentemente esami strumentali, da risolvere in base a quanto stabilito dalla Asl Lanciano-Vasto-Chieti con la delibera n° 838 del 09.06.2022 (vedere allegato 7) in ottemperanza alla delibera di Giunta Regionale n° 170 del 04.04.2022 (vedere allegato 8) che dopo tre anni (!!!) ha recepito l’Intesa Stato-Regioni per la riduzione delle liste di attesa del 21.02.2019 a cui affiancare le soluzioni individuate con la delibera di Giunta Regionale n 392 del 10.07.2023 (vedere allegato 6).
Mancato recupero dei posti letto, in buona parte chirurgici, che dal rimaneggiamento imprenditoriale delle Case di Cura Spatocco e Angelini sono stati assegnati alla casa di Cura Villa Serena di Città Sant’Angelo e alla casa di Cura Pierangeli di Pescara provocando la perdita di posti letto per la Provincia di Chieti, più strettamente per la città di Chieti. Recupero di posti letto che la attuale Amministrazione regionale e i suoi rappresentanti locali non hanno previsto nella nuova rete ospedaliera abruzzese predisposta nel giugno 2023 (vedere allegato 2). Posti letto che in ottemperanza alla legge regionale n° 20/2006 (vedere allegato 9) sono da distribuirsi sulla base della popolazione nelle Province.
Assenza di chiarimenti da parte della Direzione Generale della ASL Lanciano-Vasto-Chieti sulle motivazioni che hanno portato all’utilizzo dei locali dell’ex Ospedale Civile in via Padre Alessandro Valignani da parte del Centro di Igiene Mentale (Cim) quando tali locali erano stati dedicati ad ospitare la Uccp (Unità di Cura Complesse Primarie) di Chieti alta da inserire nella rete delle istituende Case di Comunità.
Assenza di coinvolgimento della Amministrazione comunale per la organizzazione sanitaria territoriale che prevede la nascita di Case della Comunità e degli Ospedali di Comunità che, allo stato attuale, hanno poche chance di poter funzionare visto la mancanza di personale sanitario necessario.
Allocazione del Centro di riferimento per l’autismo presso l’ospedale di Atessa senza previa adeguata concertazione con le Associazioni del settore maggiormente impegnate nella quotidiana tutela e salvaguardia dei diritti, delle esigenze e delle necessità delle famiglie con soggetti portatori di condizioni di fragilità. Queste alcune delle più impellenti criticità rilevate dal Comitato civico “Salute Pubblica” che poniamo alla vostra attenzione per il bene della collettività della Citta di Chieti.
Vi ringraziamo per la vostra attenzione e vi porgiamo distinti saluti.
I Componenti del Comitato ‘Salute Pubblica’ di Chieti”
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