CHIETI – “Anche in Abruzzo gli alunni hanno affollato stamattina le aule scolastiche, appuntamento che non può non condurre a qualche riflessione sulla scuola e sulla sua incidenza nella società. Ogni anno è costume fare i migliori auguri alle generazioni di giovani, che varcano ancora una volta dopo le vacanze estive la porta della scuola, ma ogni anno si ripresentano i medesimi problemi da affrontare per la scuola italiana e quella abruzzese”.
Si esprime così il coordinatore di Italexit per Chieti e provincia Andrea Di Ciano, in apertura dell’anno scolastico, invitando a riflettere su alcuni problemi irrisolti.
“A Chieti – annota il coordinatore teatino di Italexit – si comincia con due scuole chiuse, una elementare e una media, quelle del rione Santa Maria dichiarate inagibili per frana i cui alunni sono stati sparpagliati tra altre cinque scuole in attesa dell’allestimento dell’ex istituto delle Orsoline in via Ravizza. Tutto questo accade in una città ad alta densità edifici pubblici, di cui molti disponibili per via delle dismissioni degli ultimi anni. Suona perciò assurda la prospettiva ventilata mesi fa dall’amministrazione comunale, che ipotizzava nientemeno che un parco di container metallici per ospitare bambini e ragazzi, come in un’emergenza da terremoto”.
“C’è una novità che va registrata. Il calo demografico – spiega Di Ciano – incide sempre di più sul numero degli studenti e quindi sugli organici e sul depotenziamento delle scuole. A frequentare tra capoluogo e provincia è una popolazione che diminuisce: sono in 47mila circa, di cui 16mila iscritti alle superiori dipendenti dall’amministrazione provinciale. Questa occasione va colta non già per ridimensionare la scuola, ma come un’opportunità per rafforzarla, per fare più scuola anziché meno scuola. Del resto fatti recenti, che hanno riguardato il mondo degli adolescenti, inducono a fare una seria riflessione sul tempo trascorso a scuola e sulla qualità dell’azione educativa; problemi che incombono sempre di più sul mondo scolastico, visto che le famiglie preferiscono ormai delegare alla scuola tutta la responsabilità di educare i loro figli”.
“Durante le lunghe vacanze estive – conclude l’esponente del partito di Gianluigi Paragone – nei pomeriggi di tutti i giorni gli adolescenti sono lasciati a se stessi e così nascono le baby-gang e accadono fatti gravissimi come quelli registrati a Chieti. Come si risponde a questa emergenza? Occorre risanare le periferie delle nostre città, offrire alternative formative agli adolescenti togliendoli dalla strada e destinare più risorse per assicurare a tutti il diritto allo studio. Quindi, nuovo anno scolastico e problemi di sempre. Ma come ogni anno anche questa volta vogliamo indirizzare agli alunni, agli insegnanti e agli operatori tutti un caldo augurio di buon anno scolastico”.
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