L’AQUILA – C’è una coda, per certi aspetti inattesa, riguardante una tragica vicenda avvenuta 5 anni fa quando, in seguito a un incidente stradale sulla strada statale 80 del Gran Sasso d’Italia, tra Arischia e il Valico delle Capannelle, morì un uomo di 57 anni, Federico Nardecchia, in sella a una moto Suzuky’ che si andò e schiantare contro una Fiat 500 L causando anche il ferimento di due ciclisti.
Ora i due ciclisti Berardino Di Maio e Daniele Porfirio saranno risarciti con oltre 12mila euro da una assicurazione dopo una sentenza a loro favore di cui le motivazioni sono state depositate da pochi giorni dal giudice di pace del tribunale dell’Aquila, Gabriella Rosci.
“Gli attori”, di legge nella motivazione, “viaggiavano all’interno della loro corsia pur non oltrepassando la mezzeria. In tale situazione il centauro li ha solo lambiti e questa circostanza che non ha avuto effetto su quanto accaduto al povero motociclista è stata concausa delle lesioni subite dagli attori medesimi”.
Per cui il danno risarcibile complessivo ammonta a oltre 12mila euro cui vanno aggiunti gli interessi e il pagamento di 3mila euro per le spese di giudizio.
I ricorrenti sono stati assistiti dagli avvocati Nicola Lely, Francesco Alfonsi, Antonello Bonanni.
Giusto ricordare che il decesso di Nardecchia, persona stimatissima e motociclista esperto, tradito da circostanze avverse imponderabili, colpì la cuore la frazione di Coppito dove viveva con la famiglia come pure Monticchio di cui era originario.
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