CINEMATIK: VIRZI’, ”CAPITALE UMANO” SPIETATO LA CRITICA SOCIALE PASSA ANCHE PER IL THRILLER

di Daphne Leonardi

13 Gennaio 2014 08:01

Italia -

L'AQUILA – Tratto dall'omonimo romanzo dello statunitense Stephen Amidon, pubblicato da Mondadori, collana Oscar contemporanea, originariamente ambientato in Connecticut, Il capitale umano è un valido thriller sui generis che viene sapientemente riadattato all'Italia, mantenendone appieno il significato, grazie alla bravura del regista Paolo Virzì e dei suoi due cosceneggiatori Francesco Bruni e Francesco Piccolo.

Diviso in quattro capitoli, di cui tre intitolati ad uno dei personaggi protagonisti poiché corrispondono a punti di vista diversi degli stessi avvenimenti, mentre il quarto, quello collettivo, ne è l'epilogo finale, il film parte dal racconto di un fatale incidente dove perde la vita un cameriere di catering di ritorno dal lavoro in bicicletta il cui amaro destino unisce saldamente, seppur anche di controvoglia, il futuro prossimo di due famiglie socialmente diverse.

Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio), un piccolo e fanfarone agente immobiliare è il padre di Serena (Matilde Gioli), compagna di liceo e fidanzata di Massimiliano (Guglielmo Pinelli), rampollo di Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), finanziere con pochi scrupoli.

Dino si indebita per investire un sostanzioso capitale proprio nel fondo azionario dei Bernaschi, confidando nel rapporto amichevole istauratosi con Giovanni, con cui rispolvera le sue doti da tennista.

Le consorti Carla (Valeria Bruni Tedeschi) e Roberta (Valeria Golino) hanno fiducia nei rispettivi uomini. Carla tenta di riportare a nuovo splendore il teatro locale grazie alla promessa del marito di finanziare i restauri, mentre Roberta, psicologa, seconda compagna di Dino, si scopre felicemente incinta, tranquilla della loro, seppur modesta, solidità economica.





Tutto sembra andare per il verso giusto finché la polizia non si presenta a bussare ad entrambe le case sospettando che sia proprio il Suv di Massimiliano, quella sera ubriaco, riaccompagnato da Serena, ad avere investito il cameriere in bicicletta.

Chi era alla guida al momento dell'incidente?

Sotto l'appetibile tessitura del giallo, una critica sociale non moralizzante ma franca, che cresce emotivamente con la scoperta delle diverse prospettive in gioco.

Una società solo apparentemente aperta, dove sovente ci si appella all'inganno e dove chi non si difende a spada tratta diventa il capro espiatorio degli altri che possono tornare al proprio quotidiano a mani pulite.

Non c'è molto spazio per la crescita, la condivisione, la fiducia. Poca comprensione e rispetto tra genitori e figli; sono soprattutto i primi a difendere il proprio a discapito dei giovani che devono ancora confrontarsi con certe durezza della vita.

Un Virzì inatteso, rinnovato, seppur da un nichilismo feroce che sa mantenere una soave leggerezza nel non condannare i suoi personaggi ma nel colorarli, a volte a tinte persino leggiadre, dei loro vizi e delle loro nefandezze.





Ambientato in una Brianza immaginaria, non descrive un fenomeno circoscritto ma un costume, quello dell'avidità, radicato nelle usanze e soprattutto messo nero su bianco da un duro regolamento che sancisce i rapporti, quello stesso che apparirà in una scritta alla fine del film, spiegando cosa si intende per capitale umano.

Infine un cast di attori tutti azzeccati, da quelli più conosciuti, tra cui c'è anche Luigi Lo Cascio nella parte di un professore-scrittore, a quelli più giovani, sicuramente nuove promesse del cinema nostrano.

TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=YlVQCw2C4wU

GENERE: Drammatico, Thriller REGIA: Paolo Virzì SCENEGGIATURA: Paolo Virzì, Francesco Bruni, Francesco Piccolo ATTORI: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Vincent Nemeth, Luigi Lo Cascio, Gigio Alberti, Bebo Storti, Pia Engleberth, Giovanni Anzaldo, Guglielmo Pinelli, Matilde Gioli FOTOGRAFIA: Jérôme Alméras, Simon Beaufils MONTAGGIO: Cecilia Zanuso MUSICHE: Carlo Virzì PRODUZIONE: Indiana Production, Rai Cinema DISTRIBUZIONE: 01 Distribution PAESE: Italia 2014 DURATA: 110 Min FORMATO: Colore

CINEBISCOTTINO
da “Ovosodo” (1997) di Paolo Virzì
http://www.youtube.com/watch?v=ndsA720J0us

Piero: “Partiamo dal principio che ogni persona è fatta a modo suo, però ci sono persone che sembrano fatte in più modi, in apparenza sembrano una cosa e invece valgono molto di più. E' sottile, ha acume, cultura e poi è attraente, ha un bellissimo profilo e ha sempre un profumo buonissimo”.
Tommaso: “Insomma è simpatica, ho capito”.
Piero: “Guarda è l'essere umano più simpatico che conosco, dovrebbe essere l'orgoglio della nostra città, una così non c'è nemmeno a New York”.
Tommaso: “A me le persone simpatiche mi stanno antipatiche”.
Piero: “Ah, ho capito, nel senso che la simpatia è un falso merito, un merito mafioso, tipicamente italiano. In Francia o in Inghilterra non ci tengono così tanto a risultare simpatici ma ad avere i meriti reali. E' questo che volevi dire? Infatti ho sbagliato a dire che Giovanna è simpatica, lei è molto di più. Solo gli stronzi sono simpatici vero?”
Tommaso: “Bravo! Paga te, io non ho una lira!”

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