L’AQUILA – “Che fine ha fatto il collegio di merito Ferrante d’Aragona, annunciato in pompa magna come imminente a marzo 202o, con 150 alloggi e 600 posti letto gratuiti o basso costi per gli studenti universitari?”
Assai gettonato era anche questo interrogativo, tra gli studenti universitari aquilani che hanno montato le tende nel corso di un flashmob al di fuori dell’edificio Renato Ricamo dell’Università dell’Aquila. Per attirare l’attenzione, sull’onda di una protesta che monta a livello nazionale, contro il caro affitti, che a L’Aquila, va detto non arriva (ancora) ai prezzi da strozzinaggio come a Milano, Bologna o Roma, ma stanno aumentando, e sempre più possidenti di beni immobiliari aquilani, preferiscono puntare sugli affitti brevi ai turisti, o addirittura a lasciare sfitti gli appartamenti, pur ricostruiti e splendidamente valorizzati con i soldi della ricostruzione post-sisma 2009.
Inutile dire che l’ingresso nel mercato di ben 600 posti letto, di cui, almeno come annunciato, 400 gratuiti e 200 a pagamento a costi “politici”, gestiti dalla Fondazione Collegio di Merito “Ferrante D’Aragona”, costituito a marzo 2021, da Università dell’Aquila, Gran Sasso science institute e Comune dell’Aquila, possono contribuire a calmierare i prezzi degli affitti, e tagliare, almeno in parte, le unghie a quei proprietari per i quali gli studenti fuori sede, circa 5mila, rispetto ai 15mila di prima del terremoto, solo solo mucche da mungere.
Un progetto per la prima volta annunciato come imminente e in pompa magna nel lontano luglio 2020, e che dopo quasi tre anni, ancora non apre le porte nemmeno di un appartamento.
Abruzzoweb, confidando su fonti interni alla Fondazione, che dovrà gestire il patrimonio edilizio, può in parte svelare l’arcano e fare il punto della situazione: occorre una corsa contro il tempo per assegnare entro l’autunno e il nuovo anno accademico i primi appartamenti, acquisiti tra quelli oggetto della sostituzione edilizia del post sisma, ovvero incamerati e ricostruiti dal Comune, con i proprietari che hanno ricevuto i soldi per comprarsi casa altrove (anche a Roma e a Capri).
E il problema è rappresentato ora dal bando per ammobiliare gli appartamenti. Visto che la legge prescrive un arredamento di buona qualità, si rischia di sforare il milione di euro, e questo imporrebbe un bando europeo, che ha tempistiche ben più lunghe rispetto ad un bando ordinario e di minore gittata geografica.
Inoltre, viste le spigolosità della burocrazia, non è pratica che scorre liscia come l’olio, nemmeno quella degli allacci delle utenze di gas, luce, acqua e connessione internet. Come pure gli accordi condominiali, per le spese comuni, in quelle abitazioni dove ci sono anche altri residenti.
Chiamato ad accelerare i tempi, in un contesto in cui il nervosismo del mondo universitario cresce, è il direttore generale Marco Fiorentini, giovane manager toscano, con esperienza nell’ufficio legislativo della Regione Marche, scelto all’esito di una selezione di evidenza pubblica, ed entrato in servizio solo a inizio marzo di quest’anno. Ed è ovviamente compito del cda, non retribuito, composto dal presidente, il prorettore dell’Università dell’Aquila, Pierluigi De Berardinis, dal vicepresidente, il professor Francesco Bizzarri, presidente del Centro universitario sportivo (Cus), dal rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, dalla rettrice del Gssi, Paola Inverardi, dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi e in aggiunta, senza diritto di voto, dai direttori generali dell’Università, Pietro Di Benedetto, del Gssi, Mario Picasso, e per il comune dell’Aquila, dal dirigente Tiziano Amorosi. Biondi delega spesso le riunioni del cda al consigliere comunale Livio Vittorini.
Il collegio di merito potrà inoltre contribuire, con tutti gli effetti benefici del caso, a ripopolare il centro storico, per 300 nuovi residenti. Gli altri 300 saranno concentrati invece in un grande complesso edilizio nel quartiere di Pettino, nei pressi dunque al grande polo universitario vicino all’ospedale. Si sta anche lavorando a trovare alloggi nella frazione di Roio, a beneficio degli studenti della facoltà di Ingegneria.
Il progetto di Collegio di Merito ha beneficiato anche di un finanziamento a valere su fondi della ricostruzione pubblica, il Restart, per 4,3 milioni di euro. Gli alloggi, come accennato, saranno assegnati esclusivamente in base al merito, a prescindere dal reddito, come avviene invece per gli alloggi dell’Adsu.
Vanno però stabiliti ancora i requisiti, ovvero la misura del “merito”, in base, si presume, ai voti conseguiti negli esami e al ritmo degli studi, al curriculum, e così via. E’ stata nominata a tal proposito una commissione che valuterà le domande in base al redigendo regolamento.
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