FOSSACESIA – Il dovere della memoria per non dimenticare le atrocità della guerra. Una delle pagini più tristi della storia di Fossacesia, città insignita della Medaglia d’argento al Valor Civile per aver pagato un alto contributo di caduti civili nella Seconda Guerra Mondiale, è stata riaperta domenica scorsa, 12 novembre, nella contrada Tagliaferri. In quella località, nel novembre 1943, mentre Fossacesia (Chieti) era sottoposta al fuoco incrociato dei cannoni alleati e delle truppe naziste, che si fronteggiavano sulla linea Gustav, trovarono riparo in un casolare 14 persone: donne, bambini e anziani.
Speravano tutti di salvarsi, invece un carro armato tedesco, colpì con un proiettile la casa, distruggendola. Sotto le macerie morirono sul colpo 7 persone, tra cui quattro bambini: Francesco Aimola, 71anni, Filomena De Simone, di 65, Melania De Simone, di 30, Maria Luciani, di 7, Filomena Luciani, di 4, Franco Aimola, di 5 e Dina Aimola di 2 anni.
Altre 7 rimasero ferite, alcune in modo grave: Giuseppe Luciani, di 32 anni, Assunta Aimola di 35, Domenico Luciani, di 6, Natalina Luciani, di 3, Ida Aimola, di 19, Fioravante Aimola di 21 e Nicola Aimola di 25 anni.
“Avevano vissuto qualche giorno in una grotta nelle campagne di Villa Scorciosa, – ricordano Maria Assunta Luciani e Giuseppe Ranieri, nipoti di Giuseppe Luciani, allora bambino di 6 anni, che hanno promosso l’evento. Il nonno perse la vista in seguito al bombardamento -. Abbiamo scoperto che quella casa esiste ancora e abbiamo voluto ricordare quel tragico episodio ad 80 anni di distanza e proprio nel momento in cui il mondo sembra aver dimenticato cosa sia la guerra”.
Nel corso della cerimonia a Tagliaferri, presenti il sindaco Enrico Di Giuseppantonio e frate Carmine Ranieri, tra l’altro figlio di Natalina Luciani, una delle superstiti, che si era rifugiata in quella casa e aveva appena 3 anni. È stata posta una targa in memoria di quanti morirono e di chi si salvò ma portò per tutta la vita i segni di quel tragico giorno.
“E’ stata una cerimonia toccante, organizzata dalle famiglie delle vittime civili, un momento per ricordare e riflettere su quante vite innocenti porta via con se una guerra – ha detto nel suo intervento il sindaco Enrico Di Giuseppantonio -. Fossacesia ha dato un contributo molto alto di civili morti sotto i bombardamenti, e quanto avvenuto a Tagliaferri lo conferma. Oggi. che il crepitio delle armi è tornato a farsi sentire nel cuore dell’Europa e nel vicino Medioriente, leggere i nomi e l’età di quanti qui sono caduti e sono rimasti feriti fa salire dal profondo del cuore un fermo no alla guerra”.
Uno dei primi atti del sindaco Di Giuseppantonio è stato il riconoscimento da parte dello Stato dell’onoreficenza di medaglia d’argento al merito civile per rendere omaggio alle 60 vittime civili ed altre 36 che persero la vita ,durante la ripresa del lavoro dei campi, sulle migliaia di mine collocate sul territorio dall’esercito nemico.
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