VASTO – In relazione al fermo di polizia di un commerciante, contro il quale è stato adoperato un taser dagli agenti, spunta una testimone che racconta una diversa ricostruzione sulla vicenda sulla quale esiste un video.
“La macchina in divieto di sosta”, dice Sara, “stava per essere multata e il proprietario dell’attività accorgendosi di ciò si è recato all’esterno per chiedere gentilmente ai poliziotti di non fare la multa in quanto la proprietaria era all’interno del negozio e sarebbe uscita per spostarla. Subito gli agenti hanno chiesto a lui i documenti di identità ma dato che stava lavorando è stato risposto loro che erano all’interno del negozio, non li aveva addosso”.
“I poliziotti hanno replicato dicendo che i documenti di identità devono obbligatoriamente sempre essere tenuti addosso e hanno impedito al commerciante di andarli a prendere nel negozio “braccandolo” all’entrata. Sono state create le condizioni per impedirgli di identificarsi. Il titolare stupito dal comportamento ha replicato che gli stavano facendo abbandonare l’attività, aggiungo piena di clienti in quel momento. Così sono cominciate le minacce di mettere le manette e di portarlo in caserma, il titolare risponde “si” nell’andare in caserma anche se gli fa presente che stava lavorando.
Successivamente il poliziotto ha estratto il teaser e ha sparato la prima volta, la signora che andava verso il marito (commerciante, titolare dell’attività) ha subito il secondo colpo che l’ha fatta cadere a terra gridando “ahia”.
“Il commerciante era reduce da un operazione all’inguine molto recente e cercava di spiegare che non poteva mettersi in determinate posizioni, un dipendente ha urlato ai poliziotti “è stato operato” ma non hanno ascoltato e hanno continuato a fare quello che stavano facendo. Il commerciante è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, i poliziotti sono stati a loro volta denunciati”.
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