COMUNALI PESCARA: COSTANTINI, “VINCO AL PRIMO TURNO, MASCI HA FALLITO, FA SENZA PENSARE”

INTERVISTA A TUTTO CAMPO A CANDIDATO SINDACO DEL CENTROSINISTRA E M5S. "CENTRODESTRA HA DETTO NO A COMMISSIONE INCHIESTA SU CASO TRISI", " FONDI PNRR USATI SENZA VISIONE STRATEGIA, PERSA OCCASIONE DI DECOLLO DELLA CITTA', "TENSOTRUTTURA FDI OCCUPA PER QUASI UN MESE SPIAGGIA LIBERA, ATTO DI ARROGANZA".

27 Aprile 2024 11:13

Pescara - Elezioni PESCARA, Politica

PESCARA – “Mi candido per vincere al primo turno, ed essere sindaco per i prossimi tre anni, e poi della Nuova Pescara per i successivi cinque anni. La città ha bisogno di un radicale cambio di metodo, e di porre rimedio al fallimento dell’amministrazione di Carlo Masci, che fa senza pensare, per poi fare marcia indietro, sprecando i soldi dei cittadini”.

A suonare la carica, nell’intervista ad Abruzzoweb, è Carlo Costantini, candidato civico a sindaco di Pescara, alle elezioni di giugno, della coalizione di campo largo che vede insieme artito democratico, il MoVimento 5 stelle la lista che comprende Sinistra italiana, Verdi e Radici in comune, le due civiche Carlo Costantini sindaco e Faremo grande Pescara. Se la dovrà vedere con il sindaco uscente Carlo Masci, di Forza Italia, ricandidato della coalizione di centrodestra, e con Domenico Pettinari, ex consigliere regionale del Movimento 5 stelle, a capo di una coalizione civica.

Carlo Costantini, 63 anni, avvocato cassazionista, ha iniziato il suo impegno politico come consigliere e assessore comunale di  San Giovanni Teatino (Chieti),  Dal 2000 al 2005, e dal 2009 al 2013, è stato consigliere regionale dell’Abruzzo, svolgendo tra l’altro la funzione di Presidente della Commissione di Vigilanza. Nel 2006 è stato eletto deputato alla Camera dei deputati, con l’Italia dei valori, ed è stato componente della I Commissione Affari Costituzionali e del Comitato per la legislazione. Confermato deputato nel 2008 è stato presidente della Commissione bicamerale per la semplificazione della legislazione, e nel dicembre 2008 si è candidato a presidente della Regione per la coalizione del centrosinistra, battuto dal centrodestra di Gianni Chiodi. Ha dunque deciso di rinunciare allo scranno parlamentare per restare in Abruzzo come consigliere regionale di opposizione.

Nel 2013 ha lasciato l’Italia dei valori, e ha fondato insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando il Movimento 139. È stato promotore del referendum consultivo relativo alla fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, che si è svolto il nel maggio del 2014, guidando il fronte del Sì. Il referendum ha visto trionfare i favorevoli con il 64% dei voti. Nel 2019 si è candidato a sindaco di Pescara a capo di una coalizione di liste civiche e ha ottenuto il 6,35% e lo scranno di consigliere.

Il settembre 2021 ha aderito ad Azione, che però ha abbandonato a febbraio, per divergenze con la linea politica del partito di Carlo Calenda.

Carlo Costantini che clima si respira dalle vostre parti nella campagna elettorale che sta oramai entrando nel vivo?

Un clima davvero di grande grande ottimismo, per la compattezza della coalizione, per la forza della proposta politica e per la qualità delle persone che fino ad oggi hanno già dato la loro disponibilità a candidarsi.





 Dal suo punto di vista, cosa va assolutamente cambiato a Pescara, dove ha fallito il sindaco uscente Carlo Masci?

È sbagliato il metodo. Bisogna prima pensare e poi fare. E invece in troppe occasioni si è prima fatto e poi si è pensato, e si è stati costretti a fare passi indietro. Ci sono esempi innumerevoli di errori commessi, che hanno determinato uno spreco ingente di risorse messe in campo. Viale Marconi è stata fatta e rifatta tre volte, in ogni occasione il sindaco Masci ha detto che quello sarebbe stato il progetto della sua vita, ma di fatto sono stati spesi due milioni di euro ed oggi viale Marconi è molto peggio di come era nel 2019. In questi anni Pescara avrebbe poi potuto decollare,  perché è vero che c’è stata la pandemia del covid, ma è anche vero che su Pescara è piovuta una quantità di soldi enorme con il Pnrr, fondi però spacchettati e utilizzati per piccoli interventi, senza una visione strategica.

Questione legalità uno dei suoi cavalli di battaglia: il caso del dirigente comunale del settore Lavori pubblici Fabrizio Trisi, indagato con accuse che vanno dalla corruzione alla detenzione e cessione di sostanze stupefacenti,  anche nel suo ufficio al Comune?

Oltre all’aspetto penale, che compete alla Magistratura, c’è anche quello politico, perché questo dirigente ha gestito molte opere pubbliche e come opposizione abbiamo chiesto l’istituzione della commissione di indagine per ricostruire analiticamente l’andamento di tutti i contratti d’appalto da lui gestiti. Ma la maggioranza ha bocciato questa proposta. Dal punto di vista personale auguro anche che Trisi possa dimostrare la sua estraneità ai gravi fatti contestati.

Lei ha partecipato al flash mob per contestare la mega struttura che sta ospitando in queste ore la conferenza nazionale programmatica di Fratelli d’Italia…

Confermo che si tratta di un atto di arroganza. Migliaia di metri quadri di spiaggia libera sono stati occupati per quasi un mese e sottratti ai pescaresi. Io ho speso migliaia e migliaia di euro per i cartelloni elettorali, Fratelli d’Italia appena 3.000 euro per una mega struttura su migliaia di metri quadrati di spiaggia libera, nel punto più prestigioso della costa pescarese, dietro la nave di Cascella, impedendo la visione del mare. Mi chiedo quale cittadino o imprenditore avrebbe potuto mai sperare di ottenere con queste modalità i costi una cosa del genere.  Se l’avessi chiesto io mi avrebbero risposto con una pernacchia…

Com’è il suo rapporto con il Movimento 5 stelle tenuto conto della sua militanza con Azione, partito agli antipodi dei pentastellati, per molti punti programmatici?

Ottimo, e vorrei sottolineare che da Azione sono uscito prima delle elezioni regionali. Era un semplice tesserato poi però sono emerse divergenze di vedute, su aspetti fondamentali che rivestono la politica nazionale della ed europea. Nel 2019, voglio ricordare sono stato eletto a consigliere comunale con liste civiche, e non ho ad oggi tessere di partito.





Qual è il suo rapporto con Domenico Pettinari, in caso di ballottaggio farete un’alleanza contro Carlo Masci.

Non mi pongo nemmeno il problema: sono certo di vincere al primo turno. Per il resto ci conosciamo da vent’anni, lui ha intraprese il suo percorso e lo rispetto, e lui rispetta il percorso da me intrapreso.

Un sondaggio di Noto, commissionato dal centrodestra, dà però in netto vantaggio Carlo Masci…

Quel sondaggio lascia davvero il tempo che prova: risale a fine marzo quando ancora non era ufficiale la mia candidatura a sindaco, e tanti pescaresi nemmeno lo sapevano. Eppure aver preso in quel sondaggio già il 42% già mi gratifica, prima ancora di essere sceso in campo.
Un sondaggio ben più attendibile andrà fatto  a metà maggio, con tutte le liste e i candidati in corsa. Farlo prima è uno spreco di soldi ma evidentemente i partiti del centrodestra se lo possono permettere….

Questa consigliatura sarà a suo modo storica perché sarà il ponte per la costituzione della Grande Pescara con la fusione con Montesilvano e Spoltore. C’è chi rema contro questa fusione?

La fusione va fatta perché è stata sancita da un referendum, ed oggi il 90% dei pescaresi la vuole. Le divergenze nascono sul metodo: il centrodestra pescarese ha un atteggiamento arrogante nei confronti di Spoltore e Montesilvano, che si sentono messe margini. Da sindaco utilizzerò una metodologia completamente diversa. Non bisogna partire dal presupposto che Pescara sia il meglio in tutto.

Corre voce che ci sia un patto con il deputato Luciano d’Alfonso, che potrebbe essere candidato tra tre anni, quando si tornerà a votare per il sindaco della nuova Pescara…

Io mi candido per questi tre anni e poi per i prossimi cinque. Con d’Alfonso c’è un rapporto cordiale e collaborativo e anche lui si batterà in campagna elettorale per sostenermi.

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