COMUNALI TERAMO: SFIDE CLOU GIULIANOVA, PINETO E ATRI. PARTITE APERTE, BIG PREFERENZE MUOVONO FILI

7 Aprile 2024 09:20

Regione - Elezioni GIULIANOVA, Politica

TERAMO – Sono 23 i Comuni della provincia di Teramo, dove si torna al voto il 10 e 11 giugno,  con occhi puntati sui comuni più grandi e dove la sfida vedrà i partiti in campo, ovvero Giulianova, Pineto, Atri, Sant’Egidio alla Vibrata, Mosciano Sant’Angelo, Campli e Sant’Omero.

Alle regionali del 10 marzo, all’esito del riconteggio dei voti dell’Ufficio centrale elettorale, anche in provincia di Teramo ha vinto il centrodestra di Marco Marsilio,  con 71.110 voti, contro i 70.117 voti della coalizione del campo largo del centrosinistra di Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo. L’esito fotografato e vidimato dal Ministero dell’Interno, terminate le operazioni di scrutinio, era invece di 70.750 voti per D’Amico, e 70.240 per Marsilio. In ogni caso di tratta di una quasi parità, in netta controtendenza rispetto alle distanze ben più ampie registrate negli altri collegi, a cominciare da quello provinciale dell’Aquila, di oltre 22 punti percentuali, anche dopo il riconteggio.

E alle comunali tornano a affilare le armi i big della politica teramana, di cui molti candidati sindaci o aspiranti tali sono espressione, come nel centrodestra i consiglieri regionali Paolo Gatti,  e Umberto D’Annuntiis di Fdi, nel centrosinistra Sandro Mariani e Dino Pepe. Tra i non rieletti, l’oramai ex assessore al Sociale e Lavoro Pietro Quaresimale,  5.596 voti con la Lega, potrebbe  candidarsi a sindaco della sua Campli, nel ruolo che ha ricoperto già in passato, contro il già ricandidato sindaco uscente del centrodestra, Federico Agostinelli, e con il clamoroso appoggio del centrosinistra in una proposta civica.

A Pineto e Mosciano Sant’Angelo il centrosinistra è chiamato a difendere antichi feudi, ma le divisioni potrebbero risultare fatali.

A Giulianova, unico comune dove è previsto il ballottaggio, avendo popolazione superiore a 15mila abitanti, il centrodestra deve tenere botta, schierando l’uscente Jwan Costantini, della Lega, dopo essere andato clamorosamente sotto alle regionali.

Partita apertissima ad Atri, dove si torna alle urne a seguito dell’annullamento delle elezioni dello scorso anno, per presunte irregolarità nel conteggio delle schede.

GIULIANOVA

Cominciamo da Giulianova, il comune più popoloso dove si vota, con 23.442 abitanti, e  dove tranne sorprese sarà ricandidato l’uscente Jwan Costantini segretario provinciale della Lega, già sceso in campo a gennaio, per l’avvio della campagna elettorale. Poi però a Giulianova ha vinto, in netta controtendenza, la coalizione di centrosinistra, con il 54,46%, circa nove punti in più rispetto alla coalizione di centrodestra, che si è fermata  al 45,54%,  E nel centrodestra a subire una debacle è stata proprio la Lega, il partito del sindaco, che ha preso appena il 5,1%. Costantini  avrebbe, queste le voci, appoggiato del resto il candidato di Fdi, Paolo Gatti, piuttosto che i candidati salviniani.

E in questo scenario è spuntata la candidatura alternativa dell’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Notaresco, da qualche mese esponente di Fratelli d’Italia, Diego Di Bonaventura candidato alle Regionali, non rieletto, ma che a Giulianova ha preso ben 600 preferenze.

La macchina di Costantini è però già in moto e conta di arrivare addirittura a 11 liste di supporto, con un forte schieramento civico, e c’è chi osserva che Di Bonaventura non è giuliese doc, anche se vive in città con la famiglia.

Nel centrosinistra si cerca l’intesa del candidato sindaco, che potrebbe essere Alberta Ortolani consigliera comunale della potente civica Il cittadino governante, che piace anche a M5s,  e si attende però l’ok del Partito democratico. Intanto un passo avanti è stato il riavvicinamento  dell’ex sindaco Franco Arboretti, leader del movimento Il cittadino governante, forte anche del personale record di voti, ben 1.372, ottenuti alle regionali, come candidato con la lista Abruzzo Insieme, prima lista della coalizione di D’Amico al 18,4%, rispetto al Pd che si è fermato al 13,1%. e l’ex sindaco del Pd Francesco Mastromauro, ora leader del movimento di ex amministratori Evoluzione sostenibile, dato anche lui come desideroso di candidarsi. Altre figure chiave che lavorano alla coalizione la civica Evoluzione sostenibile di Archimede Forcellese, il leader di Nos-Noi Antonio Macera, ex consigliere regionale, e l’ex sindaco ed ex deputato e dirigente regionale, Franco Gerardini.

PINETO

Seconda città più popolosa dove si vota in provincia di Teramo è Pineto, 14.538 abitanti, altra roccaforte del centrosinistra, che ha vinto anche alle regionali del 10 marzo con il 56,6% contro il 43,3% del centrodestra.





Ma a sinistra la situazione è particolarmente intricata, in quanto il sindaco uscente Robert Verrocchio si è dimesso, consegnando la città ad un commissario, per candidarsi in regione con il Pd, mancando l’elezione. Ed ora, pur potendo ambire ad un terzo mandato, si è messo da solo fuori dai giochi. Il Partito democratico ha lanciato la candidatura dell’avvocato Alberto Dell’Orletta, vice sindaco uscente.

Ma il Movimento 5 Stelle ha già risposto picche a Dell’Orletta, e punta a esprimere un candidato sindaco almeno a Pineto, dove era in maggioranza e in giunta, proponendo all’intero centrosinistra l’ex assessore Filippo Da Fiume. Contrariati anche Verdi e Sinistra Italiana.

Dell’Orletta tiene la porta aperta a Massimina Erasmi, ex consigliera e designata alla candidatura a sindaco di Italia Viva, sorella di Daniele Erami, presidente regionale di Confesercenti.  che, dopo la rottura con Italia viva si era avvicinata al Pd, mentre ora potrebbe aderire ad Azione  e son si esclude che potrebbe essere anche lei candidata sindaco.

Poi Italia viva, dove leader è l’ex consigliere regionale Luciano Monticelli, ha candidato, ma come civico, il coordinatore cittadino Cleto Pallini, anche lui come Erasmi imprenditore, e che gode di un ascendente anche in ambienti di centrodestra.

Il centrodestra invece ancora non decide il da farsi,  e in questi giorni si stanno moltiplicando gli incontri, ma esclude a priori di accodarsi a Pallini, con un niet già espresso dal coordinatore di Fratelli d’Italia, il principale partito della coalizione, Pio Ruggiero: “escludiamo ogni dialogo con Italia Viva e con coloro che ricoprono ruoli di partito nel centrosinistra, che considera lontani dai suoi valori e dalle sue proposte. Non ci interessa fare giochi di potere e spartizione, ma fare il bene dei cittadini”. Mentre invece Pallino potrebbe avere appoggi dall’ex candidato sindaco della Lega, Luca Di Pietrantonio.

ATRI

Ad Atri, 10.064 abitanti, si torna alle urne a seguito dell’annullamento delle elezioni dello scorso anno, per presunte irregolarità nel conteggio delle schede, su decisione del Consiglio di Stato accogliendo il ricorso della lista “Alleanza Civica” che ha sostenuto il candidato sindaco del centrosinistra Alfonso Prosperi sconfitto dal forzista Piergiorgio Ferretti per soli 11 voti.

La decisione ha portato da gennaio al commissariamento del Comune ed è stata anche disposta la trasmissione degli atti alla Procura per le eventuali valutazioni di competenza.

Ferretti è in ogni caso pronto a ricandidarsi, a capo della coalizione di centrodestra, e l’ipotesi di candidatura alternativa di Alessandra Giuliani, ex assessore, è stata smentita dalla diretta interessata. Ma il problema è che il principale partito della coalizione, Fdi, è perplesso sulla candidatura di Ferretti, e lo è anche il potente Paolo Gatti, che è tornato in consiglio, con oltre 10mila voti, nelle file del partito di Giorgia Meloni.

Nel centrosinistra a fare quadrato sulla ricandidatura di Alfonso Prosperi è il Partito democratico, ma ci sono ipotesi alternative, come l’esponente di Azione, Giammarco Marcone, o di Roberto Prosperi, ex presidente dell’Asp 2 teramana. Le trattative sono in corso, e il centrosinistra vede possibile la vittoria, non solo per il commissariamento e la caduta di Ferretti, ma anche tenuto conto che ad Atri alle elezioni regionali la distanza con il centrodestra è stata minima  50,82% contro il 49,18%. Ma il  Movimento 5 Stelle già prende le distanze da  qualsiasi “fuga in avanti” fatta da candidati sindaco che si autodefiniscono “vicini al movimento 5 stelle”

Punto di debolezza per il centrosinistra è che rispetto alle elezioni dello scorso anno, Paolo Basilico ex vice presidente della Provincia e Davide Calcedonio Di Giacinto, attualmente membro del Cda della Saga, appoggeranno convintamente Ferretti, a differenza della volta scorsa.

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA 

Scenari fuori gli schemi a Sant’Egidio alla vibrata, 9.804 abitanti, dove è sindaco il civico di centrodestra, Elicio Romandini, che però è stato appoggiato anche dal Partito democratico.

Ora però Romandini ha intenzione di candidarsi senza Pd, seppure con una proposta autonoma e in competizione con quella del centrodestra.  Pur di restare a fare il sindaco del resto Romandini ha rinunciato alla candidatura alle regionali, proposta da Forza Italia.





Il Partito democratico, che alle regionali a Sant’Egidio ha preso oltre il 24% con oltre 670 voti andati al rieletto Dino Pepe, punto di riferimento politico nella sua val vibrata, on una  potrebbe schierare l’assessore all’Urbanistica Luigino Medori, ex segretario comunale dem. La partita ora è però anche quella di aggregare le altre forze politiche intorno a Medori, come M5s che alle regionali ha preso il 5% ed anche Azione, che sarebbe tentata di andare da sola.

A Sant’Egidio il centrodestra alle regionali ha battuto con il 61,5% contro il  38,4% il centrosinistra, e conta di conquistare ora il Comune, dove siede all’opposizione. In pole per la candidatura è Alessandro Forlini, di Fdi, primo partito con il 27,1%

Ma un altro esponente di centrodestra,  Nunzio Amatucci, di Risorgi Sant’Egidio, dopo essere uscito dalla maggioranza bipartisan di Romandini, sta lavorando ad uno schieramento civico.

MOSCIANO SANT’ANGELO

Mosciano Sant’Angelo, 9.088 abitanti, è da sempre roccaforte del centrosinistra, ma il centrodestra, alla luce dei 2 punti percentuali di vantaggio delle regionali, può tentare la storica impresa.

Pronto a ricandidarsi, per un terzo mandato, grazie alla recente modifica normativa per i comuni sotto i 15mila abitanti, è l’uscente Giuliano Galiffi. Ma fino a metà gennaio, prima della nuove norme elettorali, Galiffi era pronto suo malgrado a mettersi da parte, ed erano spuntate candidature, che ora non vogliono fare un passo indietro, entrambi appoggiato da pezzi da novanta del centrosinistra teramano: il vicesindaco Mirko Rossi, sostenuto dal rieletto consigliere regionale Sandro Mariani, e Luca Lattanzi, assessore alla cultura a Mosciano e consigliere in Provincia, che già stava lavorando ad una lista civica, che ha l’appoggio del presidente della Provincia Camillo D’Angelo, e del riconfermato consigliere Dino Pepe. Ci sono poi le ambizioni del presidente della Pro loco Musiano Tonino Di Matteo, che lavora ad un campo largo a trazione civica.

Il centrodestra spera dunque in una spaccatura del fronte avverso, che può essere fatale non essendoci il secondo turno, e si vocifera di una ricandidatura di Maria Cristina Cianella, con l’appoggio del consigliere regionale di Fdi, e dominus della politica teramana Paolo Gatti, ma già da mesi lavora alla sua candidatura anche la consigliera comunale Nadia Baldini

CAMPLI

A Campli, 6.630 abitanti, fino al 10 marzo era data pacifica e scontata la ricandidatura del sindaco di centrodestra,  Federico Agostinelli, ma a poter rimescolare le carte è stata la non rielezione di un big della politica camplese, ex sindaco e oramai ex assessore al Sociale e Lavoro Pietro Quaresimale,  5.596 voti con la Lega. Corre voce dunque che Quaresimale punti a tornare a fare il sindaco della sua Campli, con una proposta civica, e con il clamoroso appoggio del centrosinistra, e del consigliere regionale del Partito democratico, Sandro Mariani che nella sfida diretta con Quaresimale ha  preso 932 voti, contro i 918 voti dell’ex assessore. Voti che insieme potrebbero strappare al centrodestra il suo feudo da 15 anni a questa parte.

SANT’OMERO

A Sant’Omero, 5.112 abitanti, altro feudo del centrosinistra, è pronto a scendere in campo per il terzo mandato il sindaco Andrea Luzzi, fedelissimo di Dino Pepe.

Nel centrodestra in pole è la consigliera comunale di Fratelli d’Italia area Nadia Ciprietti, sostenuta da un altro protagonista della politica vibratiana, il sottosegretario di giunta uscente, e rieletto Umberto D’Annuntiis, Ma la proposta trova resistenze dentro il partito, e i nodi sono tutti da sciogliere.

GLI ALTRI COMUNI AL VOTO

Ancarano (1.811)
Arsita (756)
Canzano (1.794)
Castiglione Messer Raimondo (2.052)
Cellino Attanasio (2.274)
Cermignano (1.459)
Colledara (2.097)
Manuele Tiberii
Corropoli (5.108)
Fano Adriano (257)
Giulianova (23.442)
Montefino (967)
Morro d’Oro (3.560)
Penna Sant’Andrea (1.635)
Pineto (14.538)
Rocca Santa Maria (477)
Torano Nuovo (1.490)
Torricella Sicura (2.460)
Tossicia  (1.258)

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