CONCESSIONI BALNEARI: COSTANTINI, “SOSPIRI PARLA DI LEGGI PONTE, LEGGA RICORSO GARANTE CONCORRENZA”

PESCARA – “Mi meraviglia che il presidente di un’assemblea legislativa regionale parli ancora di leggi ponte evidentemente funzionali a definire altri sistemi di proroghe. Evidentemente non ha letto il ricorso notificato dall’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato che gli suggerisco di leggere”.

Così, in una nota, il consigliere comunale di Pescara Carlo Costantini, già candidato a sindaco del centrosinistra, replica alle dichiarazioni del presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, di FI.

“Altro aspetto che mi meraviglia – dice Costantini – è che Sospiri non abbia risposto all’onorevole Luciano D’Alfonso che un mese fa, in una conferenza stampa, aveva detto nella sostanza le stesse cose che ho detto io, ma abbia deciso di rispondere al mio intervento. Evidentemente ci sono delle zone d’ombra che non sono ancora riuscito ad identificare”.

“Terzo aspetto – prosegue il consigliere – io non voglio accelerare su un sistema meditato e ponderato di gare per tutelare gli interessi dei balneari. I balneari sono già tutelati dalle associazioni di categoria e io non voglio prendere il loro posto. Io voglio tutelare gli interessi dell’economia e dei cittadini di Pescara che evidentemente hanno tutto il diritto di preservare, nell’ambito di un sistema competitivo e concorrenziale, il modello di turismo balneare che oggi la città riesce ad offrire”.

“Un turismo nel quale ogni singolo stabilimento ha una sua storia, una sua offerta, una sua diversificata attività di ristorazione, un sistema di prezzi e di opportunità di convenienze diversificati, che consentono al cittadino di scegliere. Perché il vero tema è che se da un lato l’Europa tutela la concorrenza e il mercato, dall’altra tutela anche i diritti del consumatore e tra i diritti del consumatore c’è anche il diritto alla pluralità dell’offerta turistica. Una pluralità che verrebbe meno se le concessioni balneari fossero tutte acquisite da multinazionali o, peggio ancora – conclude Carlo Costantini – da soggetti dediti al riciclaggio”.