L’AQUILA – Che fine faranno i famigerati 16,7 milioni di euro di fondi a pioggia erogati a discrezione e piene mani dai consiglieri e assessori regionali con il tradizionale maxiemendamento natalizio alla legge di Bilancio, ora che si annunciano tempi di vacche magre, in Regione Abruzzo, chiamata a ripianare non meno di 60 milioni di debito della sanità?
È un quesito che corre come un brivido lungo schiena dei consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione, e dagli assessori, che su quei fondi ci hanno messo la faccia, e che sono stati determinanti anche per la loro rielezione, con tesoretti da spendere, dai 200mila ai 400mila cadauno, senza bandi e ordini di priorità, per pasturare i vari collegi elettorali e territori di provenienza.
Fondi però che non sono già in cassa, e infatti, nel capitolo di bilancio, si precisa che per coprire questa corposa e contestata voce, “si provvede con le risorse derivanti dall’accertamento delle maggiori entrate tributarie ed extra-tributarie, ovvero dai trasferimenti erariali compensativi, ovvero ancora dalle maggiori stime di entrata disponibili”. Ma quell’impegno di spesa andrà in qualche modo onorato, tenuto conto che manca ancora la liquidazione dell’ultimo 20% delle somme stabilite con il maxiemendamento del precedente bilancio approvato a fine 2022.
Ma intanto, questo il problema, è esploso il bubbone del debito sanitario, e il rieletto presidente Marco Marsilio, Fdi, e in primis i riconfermati assessore alla Salute, Nicoletta Verì ex Lega, ora nella lista del presidente, e al Bilancio Mario Quaglieri, di Fdi, dovranno trovare, entro fine maggio ben 60 milioni di euro per coprire la parte restante del buco della sanità di 122 milioni, delle quattro Asl, visto che la restante parte sarà recuperate, da quanto si ipotizza, annullando la delibera di fine dicembre da 20 milioni di euro a favore delle cliniche private convenzionate, per contribuire ad abbattere le liste di attesa con prestazioni ad “altra complessità”, salita alla ribalta delle cronache per la vicenda della presunta incompatibilità dell’assessore Quaglieri, che è anche medico chirurgo presso la sanità privata convenzionata. E su cui sta anche indagando la procura dell’Aquila e per la quale si attende il parere dell’Anac. Altri 40 milioni saranno coperti con fondi già disponibili da pregresse economie, e a compensazione, rinunciando a trasferimenti di risorse ministeriali.
Senza misure per il riequilibrio dei conti, da presentare entro il 31 maggio, la legge 311 del 2004 prevede infatti una diffida, con la nomina del presidente Marsilio, a commissario ad acta, che dovrà trovare il modo obtorto collo di riequilibrare i conti, e se ciò non sarà, scatterà l’innalzamento automatico delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale Irpef ai livelli massimi, nonché e il divieto di effettuare spese non obbligatorie. Ovvero di fatto al regime commissariale, da cui dopo anni di lacrime e sangue l’Abruzzo era uscito nel 2016.
Se questa è la situazione, è chiaro che diventerà problematico, anche dal punto di vista politico, reperire le risorse anche per il maxiemendamento, per onorare l’obbligazione con ad oltre 2.300 beneficiari, associazioni culturali, sportive, di volontariato, di protezione civile, piccoli eventi, sagre e feste padronali, parrocchie, circoli nautici, centri studio, bocciofile, Pro loco, bande musicali, comitati feste, monumenti e anche tanti Comuni, ma non tutti, per opere pubbliche di non alto importo. Per così dire a “intuitu personae” e premiando con particolare generosità i propri collegi e territori di caccia elettorale, in vista delle elezioni regionali.
Visto appunto che “le risorse derivanti dall’accertamento delle maggiori entrate tributarie ed extra-tributarie”, “trasferimenti erariali compensativi”, “maggiori stime di entrata disponibili”, rischiano seriamente di essere assorbite dalla voce di bilancio della sanità.
- CONSIGLIO ABRUZZO: FONDI A PIOGGIA A RISCHIO, ORA PRIORITA’ E’ BUCO DELLA SANITA’L'AQUILA - Che fine faranno i famigerati 16,7 milioni di euro di fondi a pioggia erogati a discrezione e piene mani dai consiglieri e assessori regi...