CONSIGLIO: COSTA TRABOCCHI, ESPLODE SCONTRO SU EMENDAMENTO, “PRIVATIZZAZIONE”, “NULLA DI PIU’ FALSO”

31 Gennaio 2024 12:49

Regione - Politica

CHIETI – Dal capogruppo del Pd Silvio Paolucci “un no forte e chiaro al tentativo di privatizzare la Costa dei Trabocchi contenuto nell’emendamento della maggioranza prima presentato e poi rinviato al prossimo Consiglio regionale, calato dall’alto dal centrodestra senza alcuna condivisione”.

Dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, un grido d’allarme, “ad impedire che la nostra Via Verde sia aggredita da appetiti e voracità che contrastano con lo sviluppo che proprio la pista ciclopedonale sta assicurando e che deve essere gestita nell’interesse generale e non di singole attività commerciali”.

Dal leghista Fabrizio Montepara, presidente prima commissione Bilancio, la riassicurazione che  l’intento è solo “agevolare gli imprenditori dei vari settori che operano in maniera stagionale a destagionalizzare i servizi, siano essi collocati al mare, in montagna, in collina, in città. Non capisco, sinceramente, come un intento generale sia stato ridotto a mero interesse particolare”.

A provocare un durissimo scontro in consiglio regionale un subemendamento al Testo unico in materia di commercio, che approderà in aula l’8 febbraio, presentato da Montepara che sarà discusso l’8 febbraio, nell’ultima seduta della legislatura e che testualmente prevede. “ll comma 1 dell’articolo 54 della legge regionale 31 luglio 2018 numero 23  è sostituito con il seguente: ‘i Comuni stabiliscono le condizioni per l’esercizio delle attività di somministrazione in forma stagionale, considerandosi tale attività svolta per uno o più periodi, nel complesso non inferiori a novanta giorni di effettiva apertura e non superiori a centottanta giorni di effettiva apertura per ciascun anno solare'”.





Un emendamento per nulla innocuo, per Paolucci, che rischia di comportare la privatizzazione di fatto della via Verde, con l’invasione di attività destinate a servire i territori di particolare interesse turistico-ricettivo, che da temporanee potrebbero diventare permanenti.

“Siamo pronti a fermare questo nuovo e immotivato scempio all’ambiente ad opera del centrodestra, che non nasce da un momento all’altro, né dagli uffici, visto che la Lega ha fatto girare messaggi eloquenti su un emendamento che vede tutti d’accordo perché tutti lo conoscevano, tranne chi invece avrebbe dovuto – rimarca Paolucci – . Dopo l’attentato ai confini della riserva del Borsacchio, portata a termine dalla maggioranza notte tempo durante la seduta di bilancio, salviamo l’Abruzzo e il territorio della Costa dei trabocchi dall’ennesima ipoteca sugli abruzzesi. L’azione della Giunta Marsilio apre le porte ad un’occupazione del suolo di fatto indiscriminata, a vantaggio di chi vuole acquisire posizioni di privilegio nello sfruttamento economico dell’area costiera che invece andrebbe rispettata, tutelata e valorizzata, limitandone una progressiva snaturalizzazione. Non è questo il metodo, le proposte devono avere un percorso trasparente e democratico e devono poter essere discusse con tutti i soggetti istituzionali e territoriali portatori d’interesse, non così come si è provato a fare oggi”.

“La nostra Costa dei Trabocchi sta crescendo in visibilità e frequentazione grazie al lavoro della Provincia di Chieti e delle istituzioni che vi si affacciano, la Regione deve fare filiera e non marketing con il patrimonio d’Abruzzo, promuovendolo, ma non svendendolo per fare cassa. Ci opporremo con ogni mezzo, non solo per ragioni ideologiche, ci meraviglia, anzi, che le forze politiche di maggioranza avallino tale mercimonio, ma soprattutto per ragioni legate alla sostenibilità e alla fruibilità di tanta bellezza che non deve essere gestita da pochi, ma deve essere e restare di tutti”, conclude Paolucci.

Ancor prima dell’inizio del consiglio regionale di ieri, aveva protestato il sindaco Menna:

“Con il pretesto delle ‘circostanze eccezionali’, un emendamento autorizzerebbe le strutture temporanee terziarie, destinate a servire i territori di particolare interesse turistico-ricettivo, a diventare permanenti. Tra questi territori anche la Costa dei trabocchi e la Via Verde che la Provincia di Chieti ha ideato, progettato e realizzato per promuovere un turismo sostenibile rispettoso dei luoghi e della normativa nazionale. I nostri uffici lavorano ogni giorno per proteggere e tutelare questo patrimonio di tutta la comunità abruzzese che la Provincia è chiamata a gestire con i Comuni e gli altri enti tra cui la Regione, un patrimonio pubblico dove sono benvenuti turisti e imprese che intendono rispettare questo bene comune dal valore inestimabile, non solo economico ma ambientale, sociale e culturale”.





“Abbiamo costruito questo corridoio verde per impedire la cementificazione di un tratto bellissimo, unico, della Regione Abruzzo – sottolinea il presidente Menna – chiediamo con forza ai consiglieri regionali di impedire che la nostra Via Verde sia aggredita da appetiti e voracità che contrastano con lo sviluppo che proprio la pista ciclopedonale sta assicurando non solo alla Provincia di Chieti ma all’intera Regione Abruzzo. Il nostro è un no chiaro e secco a qualsiasi tentativo di speculazione su un bene pubblico che deve essere valorizzato e gestito nell’interesse generale e non di singole attività commerciali”, conclude il presidente della Provincia.

A pensarla diversamente il consigliere regionale leghista Montepara:

” Non c’è nulla di più falso: ho presentato un emendamento ad un sub emendamento a carattere regionale sull’articolo 54 del Testo Unico sul commercio inerente attività temporanee di somministrazione che prevede lo svolgimento di tale attività per un minimo di 90 giorni ed un massimo di 180 – spiega Montepara -. Il mio intento è quello di aggiungere, a seguire, le parole ‘di apertura effettiva’ a questo limite temporale, già individuato nella legge sul commercio vigente così da agevolare gli imprenditori dei vari settori che operano in maniera stagionale a destagionalizzare i servizi, siano essi collocati al mare, in montagna, in collina, in città”.

“È stato presentato l’emendamento numero 49 giovedì 25 gennaio al regolare scadere dei termini e riportava una mera interpretazione autentica dell’articolo 54 del Testo Unico sul commercio – sottolinea ancora Montepara -. Ho quindi deciso, anche per una migliore attuazione della norma stessa, di presentare un sub emendamento che spiegasse meglio il mio intento, ovvero quello di computare i reali giorni di apertura. Non capisco, sinceramente, come un intento generale sia stato ridotto a mero interesse particolare”.

 

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