L’AQUILA – Colpo di scena in avvio del primo consiglio regionale della XII legislatura: per la prima volta dal 1970 il presidente del consiglio regionale non è stato eletto alla prima votazione con la maggioranza dei due terzi e dunque con l’ampia condivisione che la figura di garanzia meriterebbe, e solo alla quarta votazione. Alla fine con 17 voti è stato eletto il pescarese Lorenzo Sospiri, Forza Italia, che ha già ricoperto questa carica nella passata legislatura, e non il nome più ricorrente della vigilia, l’aquilano Roberto Santangelo, anche lui di Forza Italia, che dunque sarà assessore.
In mancanza di una condivisione del nome del presidente del consiglio proposto dalla maggioranza, il Pd e il consigliere già candidato presidente Luciano D’Amico, ha annunciato la scheda bianca delle opposizioni. E non ha risposto all’appello finale del presidente della Regione Marco Marsilio, di convergere alla quarta votazione su Sospiri.
Al primo scrutinio sono state 14 schede bianche, di cui 13 delle opposizioni, e con un voto anche dalla maggioranza, un voto è andato a Santangelo, contro l’indicazione di votare Sospiri, mentre Sospiri ha preso 16 voti della maggioranza, che ha 18 voti, compreso il presidente Marco Marsilio. Due della maggioranza si sono dunque sfilati.
Si è dunque proceduto alla seconda votazione, non essendo stata raggiunta la quota dei due terzi, con Sospiri che ha preso 17 voti, e 14 sono state le schede bianche. Dunque ancora una volta c’è stato un franco tiratore nella maggioranza.
A vuoto anche il terzo scrutinio, e Sospiri ha preso 18 voti, 13 le schede bianche. La maggioranza si è dunque ricompattata
A quel punto Marsilio ha chiesto alle opposizioni di votare per segno di unità Sospiri, ricordando l’imparzialità e senso delle istituzioni già mostrate nel ruolo, e che comunque dal quarto scrutinio sarebbe stato eletto a maggioranza, dal solo centrodestra, e non più con in due terzi dei voti. A quel punto l’opposizione si è riunita per decidere il da farsi, e ha confermato la scheda bianca.
Infine la quarta e decisiva votazione: Sospiri resterà a fare il presidente del consiglio, con 17 voti, uno in meno di quelli della maggioranza, visto che Paolo Gatti di Fratelli d’Italia, era assente dall’aula e 13 sono state le schede bianche.
Del resto l’ipotesi di andare a fare l’assessore non aveva incontrato il suo favore per via delle deleghe.
“Il centrodestra ha deciso di non condividere in alcun modo con l’opposizione la scelta del nome relativo al Presidente del Consiglio regionale. Eppure questo è un ruolo che dovrebbe rappresentare pienamente l’aula del Consiglio e la sua pluralità. L’opposizione ha appreso, solo al momento del voto, un’indicazione non più discutibile del Candidato della maggioranza. Un metodo che non condividiamo in quanto riferito alla scelta di un ruolo istituzionale rappresentativo di tutta l’Assemblea legislativa. Per questo abbiamo votato scheda bianca in tutte le fasi di voto, al fine di rimarcare l’importanza del coinvolgimento dell’intero Consiglio regionale su decisioni così importanti per lo svolgimento dei lavori. Auspichiamo che in questa XII legislatura si possa lavorare al meglio per il bene della Regione Abruzzo, per questo condurremo un’opposizione costruttiva, ma ferma nel rispetto della pluralità e della democrazia, sempre avendo come punto fermo il bene dei cittadini”, ha detto D’Amico.
A seguire l’elezione dei due vice presidenti, come da previsione Marianna Scoccia, di Noi moderati, con 18 voti per la maggioranza, e con 13 voti, per le opposizioni Antonio Blasioli del Partito democratico. Segretari saranno per la maggioranza Luca De Renzis, di Fratelli d’Italia, 18 voti, per le opposizioni Erika Alessandrini, del Movimento 5 stelle, 13 voti.
A convocare la prima seduta il consigliere regionale più anziano, Luciano Marinucci, 65 anni, letto nella lista del presidente. Abruzzoweb segue in diretta la seduta. Come segretari i consiglieri più giovani, Sandro Mariani, del Pd, e Marianna Scoccia, di Noi Moderati.
Per l’occasione i giornalisti hanno dovuto seguire il consiglio fuori dall’aula, sotto una tensostruttura, seguendo i lavori da un maxischermo, essendo posti dentro riservati alle varie autorità.
I NODI DELLA GIUNTA
La maggioranza non si è presentata compatta in aula, ieri in una concitata giornata, Forza Italia 13,4% alle elezioni, dopo aver sbattuto i pugni sul tavolo ha ottenuto da Marsilio, in aggiunta alla presidenza del consiglio, e all’assessorato, anche il posto da sottosegretario di giunta. Invece almeno fino a ieri sera non è stato raggiunto l’accordo con la Lega, 7,5%,che non si accontenta di un solo assessorato. E di fatto le trattative sono ancora aperte, con i salviniani che intanto si sono “vendicati” di Forza Italia, che ha rotto il fronte comune contro Marsilio, mettendo in discussione la candidatura di Carlo Masci a sindaco di Pescara. Ieri sera il segretario regionale d Fdi, il senatore Etel Sigismondi, ha incontrato il coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura, di ritorno da Bruxelles e assente ieri per un impegno di governo. Remota ipotesi, ma da non escludere, dell’appoggio esterno della Lega, che ha due consiglieri, in una maggioranza costitutivamente risicata: 17 consiglieri di maggioranza, più il presidente della Regione, contro i 13 dell’opposizione.
La Lega non si accontenta di un solo assessorato, per l’aquilano Emanuele Imprudente, che riavrà con ogni probabilità la conferma alla delega dell’Agricoltura. Possibile soluzione quella di offrire alla Lega la vicepresidenza di giunta, all’assessore Imprudente, che già deteneva nella passata legislatura, e la presidenza di commissioni consiliari pesanti. E poi l’istituzione di un secondo sottosegretariato di Giunta, per l’altro eletto della Lega, il pescarese Vincenzo D’Incecco, magari con la possibilità della surroga, ovvero dell’ingresso in Consiglio del primo dei non eletti, in questo caso Daniela Sulpizio. Ma siamo nel campo delle promesse, che presupporranno la modifica dello statuto e tempi lunghi. Dunque le distanze restano, e la Lega poi fa fatica a digerire la nomina ad assessore esterno di Nicoletta Verì, per ricandidarsi con la lista del presidente, andata via dai salviniani a ridosso del voto, con regia dello stesso Marsilio. Solo uno degli addii per un partito che aveva stravinto le elezioni del 2019 con il 27% e che ha poi visto andar via sei consiglieri su dieci, e due assessori su quattro, molti dei quali rieletti con Fdi e Fi.
Forza Italia è invece soddisfatta, portando a casa a fronte del 13,4% , anche il sottosegretariato di giunta, per il francavillese Daniele D’Amario, con deleghe ad Attività produttive e Turismo, postazione che si aggiunge alla presidenza del Consiglio per Sospiri, e l’assessorato per Roberto Santangelo.
Anche per Forza Italia sul tavolo c’è anche la surroga per il sottosegretariato, con la citata modifica dell0 statuto, che consentirebbe l’ingresso in consiglio per il non rieletto e decano dell’emiciclo, il chietino Mauro Febbo.
Passiamo a Fratelli d’Italia, consacrato primo partito il 10 marzo con il 24,1% e 8 consiglieri eletti.
Gli assessori saranno il marsicano Mario Quaglieri, che manterrà le deleghe a Bilancio, Personale, Sport e Aree interne, nonostante i dubbi sollevati sulla sua incompatibilità alla carica di assessore e consigliere con quella di medico chirurgo in servizio presso cliniche private, caso sollevato da una segnalazione all’Anac da parte del consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, e ancora Umberto D’Annuntis, per la provincia di Teramo, con deleghe a Infrastrutture, Mobilità e Lavori pubblici, e l’ex sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, con deleghe a Urbanistica e Rifiuti.
E come detto, a completare la squadra, la pescarese Nicoletta Verì, non rieletta con la lista del presidente, che ha preso il 5,7%. Verì manterrà la delega alla Sanità con l’assessorato esterno.
IL NUOVO CONSIGLIO
MAGGIORANZA: 18 consiglieri
PRESIDENTE REGIONE: Marco Marsilio
FDI: Paolo Gatti, Leonardo D’Addazio, Luca De Renzis, Umberto D’Annuntiis, Nicola Campitelli, Mario Quaglieri, Tiziana Magnacca, Massimo Verrecchia
FORZA ITALIA: Lorenzo Sospiri, Emiliano Di Matteo, Daniele D’Amario, Roberto Santangelo
LEGA: Emanuele Imprudente, Vincenzo D’Incecco
MARSILIO PRESIDENTE: Luciano Marinucci e Gianpaolo Lugini
NOI MODERATI: Marianna Scoccia
OPPOSIZIONE: 12 consiglieri
CANDIDATO PRESIDENTE: Luciano D’Amico
PARTITO DEMOCRATICO: Antonio Blasioli, Antonio Di Marco, Sandro Mariani, Dino Pepe, Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci
MOVIMENTO 5 STELLE: Erika Alessandrini, Francesco Taglieri Sclocchi
ABRUZZO INSIEME: Giovanni Cavallari, Vincenzo Menna
AZIONE-SOCIALISTI: Enio Pavone
PROGESSISTI E SOLIDALI: Alessio Monaco
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