INTERVISTA A DOCENTE TERAMANO, ''MANIFESTARE IL 2 GIUGNO PROVOCAZIONE INACCETTABILE''; ''PAREGGIO DI BILANCIO INSERITO NELLA CARTA FRUTTO DEL PIU' FEROCE EURISMO''

“SINISTRA PERDUTA, DESTRA PERICOLOSA” DI MARCO, “DIFENDERE LA COSTITUZIONE”

2 Giugno 2020 08:14

Regione - Politica

TERAMO – “La sinistra italiana si è persa da decenni, arrivando a violentare la Costituzione. Ed ha lasciato il campo a questa destra pericolosa, che si permette di manifestare il 2 giugno, cioè il giorno in cui si celebra ciò che si è fatto contro il fascismo”.

Non nasconde rabbia e amarezza Carlo Di Marco, costituzionalista abruzzese, docente di diritto pubblico alla università di Teramo, per quella che definisce “una destra particolarmente accanita, violenta, cattiva, sotto il profilo della dialettica politica, una destra che il 2 giugno, festa della Repubblica nata dopo la sconfitta del Fascismo, organizza una manifestazione di protesta contro il governo Pd-5 Stelle che bene o male si è barcamenato in una situazione difficile, che non ha esitato a far sentire le proprie campane a Bruxelles. Non è il certo il migliore esempio degli ultimi governi, però ha saputo muoversi”.

“Si tratta di uno dei momenti più preoccupanti degli ultimi decenni, – è l’opinione del professor Di Marco ad AbruzzoWeb – sotto il profilo sanitario, ma anche da un punto di vista politico. Se ci troviamo in questa situazione e è perché la sinistra non ha saputo suonare le sue campane per decenni, o forse le campane si erano rotte”.





“La metà dell’elettorato non c’è più – continua Di Marco – quindi dire che ‘anche la destra ha il suo elettorato’ è una favola berlusconiana molto utile per fare demagogia. Una favola berlusconiana, ma pure salviniana. In Italia, purtroppo, almeno alle regionali la metà degli elettori non vota più. E oltre che dire che il voto è un dovere civico, dobbiamo chiederci perché”.

“La sinistra – torna Di Marco su quella che è una nota per lui particolarmente dolente – si è persa perché ha perso la Costituzione. Sinistra significa difesa della Costituzione, una Costituzione che è in gran parte inattuata e negata nei principi fondamentali. È stato il Pd di Renzi a provare a snaturarla, prima ci aveva provato Berlusconi, poi la sinistra nel 2001 facendo più danni che altro, penso al titolo V. La sinistra dovrebbe imparare dai cittadini che invece la Costituzione la difendono. Nel 2016 il no alla riforma costituzionale è stato dovuto anche ai voti delle destre, ma i risultati elettorali dicono delle cose ben precise: la Costituzione non si tocca. E se la sinistra tocca la Costituzione, se non la attua, si perde”.

“Tutto questo – prosegue – non poteva che dare spazio alla destra più incolta e violenta. Non mi si dica che questa è una destra colloquiale, perché manifestare il 2 giugno è una provocazione inaccettabile per un costituzionalista, per chi la Costituzione la conosce”.

Poi, il professor Di Marco tocca inevitabilmente il tema del rapporto, difficile, per alcuni addirittura insostenibile, tra la Costituzione del 1948 e i Trattati europei, con sullo sfondo l’articolo 81 modificato per inserire l’obbligo del pareggio di bilancio, un ‘prodotto’ del feroce neoliberismo di marca eurista.





“Nel 2012, un accordo criminale tra forze politiche prevalentemente di sinistra modificarono la Costituzione – tuona Di Marco – introducendo l’obbligo del pareggio di bilancio in maniera surrettizia con la maggioranza dei due terzi, evitando così il referendum costituzionale che non avrebbe permesso quella modifica, salvando l’articolo 81”.

“Ecco perché ripeto che si è persa la Costituzione, che si è violentata la Costituzione per le esigenze della Troika e non della collettività nazionale, negando lo spirito di Ventotene. I Trattati europei sono ispirati ai principi di asservimento alla Troika. Dunque, occorre una revisione della Costituzione e per negare la revisione del 2012”, conclude. Roberto Santilli

 

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