AGCOM: RETE VELOCE COPRE 68% TERRITORIO, MEDIA ITALIANA E' 88,9%; SOLO 28,2% FAMIGLIE NAVIGA A PIU' DI 30 MBPS, PEGGIO SOLO TRE REGIONI

ABRUZZO FORTE, GENTILE E POCO CONNESSO AGLI ULTIMI POSTI PER ACCESSO A RETE VELOCE

di Filippo Tronca

9 Luglio 2020 06:50

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Abruzzo forte e gentile, ma anche poco connesso.

A scorrere le tabelle di uno studio dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dal titolo “L’impatto del coronavirus sui settori regolati”, si scopre che l’Abruzzo è chiamato a colmare un grave ritardo per quel che riguarda sia la diffusione della rete internet a velocità maggiori o uguali a 30 Mbps, sia  l’effettivo accesso ad essa da parte delle famiglie. 

La copertura è infatti pari al 68% del territorio rispetto ad una media nazionale dell’88,9%.

E soltanto  il 28,2% possiede e fruisce effettivamente una simile connessione, rispetto ad una media italiana del 37,2%.

Un gap a maggior ragione grave, soprattutto dopo i mesi di lockdown per difendersi dall’epidemia di coronavirus che hanno reso evidente quanto è importante una buona connessione ad internet per poter lavorare da casa e frequentare la scuola a distanza, e fruire da remoto di un gran numenro di servizi essenziali





“L’accesso alla rete – scrive Agcom – si è rivelato uno strumento di fondamentale importanza da quando il contagio ha iniziato a diffondersi nel Paese trasformandosi in emergenza medico-sanitaria, essendo in grado di fornire ai singoli cittadini un legame con il
resto della società in un periodo di isolamento fisico obbligato.  

Per quanto riguarda la copertura territoriale,  in fondo alla classifica lontani dalla media dell’88,8% troviamo la Val d'Aosta, 57% Trentino Alto Adige 53,9%, Molise 53,7% e poi l’Abruzzo, come detto con il 67,9, quartultimo.

Per quanto riguarda l’effettivo accesso alla rete

In cima alla classifica troviamo la Lombardia dove sono connesse il  41,3% dei nuclei familiari, il Lazio, 44,2%,l’ Emilia Romagna il 40,4%.

L'Abruzzo è sestultima, con il 28,2%, e peggio fanno Basilicata (26,2%), Trentino Alto Adige (25,5%), Sardegna (25,2%), Val d'Aosta (21,2%), e fanalino di coda il Molise (20,7%).

Va detto che negli ultimi anni anche in Abruzzo si stanno investendo significative risorse per raggiungere i territori ad oggi scoperti con la banda larga, grazie anche i  fondi del Masterplan per il sud e altre leve economiche.





Agcom, avverte però che in particolare al Sud “in  regioni che hanno goduto di investimenti infrastrutturali di stato non si è assistito al successivo decollo (take off) dei servizi. Ciò mette ulteriormente in luce quanto l’effettiva penetrazione sia un fenomeno complesso in cui un ruolo chiave è svolto da variabili di domanda”. 

Tradotto, non basta far arrivare la fibra in un piccolo Comune dell’entroterra, se poi le famiglie non si collegano ad essa.
“Stimolare la capacità di spesa delle famiglie (demand pull), quindi, rappresenta uno strumento necessario, da affiancare alla pianificazione degli investimenti infrastrutturali (technology push), al fine di dare un forte impulso al processo di digitalizzazione del Paese, specie in un momento di così drammatica crisi economica Le criticità non riguardano solo gli aspetti di natura squisitamente tecnica, ma fanno riferimento anche alla preoccupazione del possibile aggravarsi delle disparità economiche, educative, culturali e sociali, come diretta conseguenza delle disuguaglianze digitali”. 

Il gap digitale, assicura in fatti Agcom, è u fattore che può accrescere le disuguaglianze.

“In un contesto pandemico  – si legge nella relazione  – gli effetti delle disuguaglianze digitali si acuiscono: oltre a peggiorare la condizione di coloro che già mostravano un gap digitale, deflagra la rilevanza che le disparità rivestono nel contesto socio-economico. In particolare, i cittadini che possono usufruire di adeguate connessioni a internet si trovano in una condizione di assoluto vantaggio rispetto a chi, invece, non dispone di un accesso alla rete, ovvero ne dispone uno di “bassa” qualità”.

Infine, in un passaggio che riguarda direttamente le aree interne e montane, ovvero parte significativa dell’Abruzzo Agcom ricorda che “tutti quegli individui che usualmente si collegano ad internet solo dal lavoro, da scuola o tramite connessione con accesso pubblico (ad esempio biblioteche e bar) in questo periodo, trovano drasticamente ridotte le possibilità di partecipazione all’ecosistema digitale”. 

“Questo fenomeno risulta particolarmente rilevante in quei contesti caratterizzati da scarsa densità abitativa e da condizioni orografiche complesse e in cui l’accesso a internet con qualità di connessioni in termini di adeguate velocità è spesso appannaggio di luoghi pubblici. La connessione tramite rete mobile ha in parte mitigato il problema; le corrispondenti tariffe risultano infatti più accessibili rispetto a quelle della connessione da rete fissa, ma l’effetto sostituzione è limitato (sostituzione imperfetta) giacché si vanno diffondendo modelli di consumo che richiedono prestazioni tecniche non sempre disponibili su rete mobile”, conclude Agcom.

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