ASM: DIPENDENTE DEMANSIONATA, CONFERMATA SENTENZA IN APPELLO, ”DEVE TORNARE AL SUO POSTO”

14 Settembre 2019 16:19

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Demansionata per una “arbitraria ed illegittima decisione”.

Il Tribunale dell'Aquila ha confermato in Appello la sentenza di condanna contro l'Azienda Asm SpA che, “ostinatamente ancora oggi non provvede alla ricollocazione di una lavoratrice al proprio posto di lavoro”, spiega Primo Cipriani, segretario regionale della Uiltrasporti Abruzzo.





Dopo quasi due anni dalla santenza di primo grado, arriva così un'ulteriore conferma dell'illegittimità del demansionamento che, secondo il sindacato e lavoratrice, assistita dall'avvocato Iole Maggitti, ha subito “una vera e propria ingiustizia e, nonostante le sentenze di condanna, l'Azienda non ha ancora provveduto ancora alla sua ricollocazione, nonostante l'immediata esecutività”.

La dipendente, L.F., nel 2015 e senza apparenti motivi, è stata destinata a mansioni di ben due livelli inferiori, ovvero da contabile da quarta livello ad addetto allo spazzamento strade e piazze (secondo livello), “con ogni ricaduta in termini di danno alla dignità e professionalità”.





“Ma oltre al grave demansionamento – siega il sindacato – è stata costretta a subire l'arroganza dell'Azienda che, non eseguendo il pronunciamento giudiziale, la destinava ad altre mansioni che nulla avevano a che vedere con quelle inerenti la contabilità ed il livello di appartenenza, per cui, ad oggi, alla luce della sentenza d'Appello, la lavoratrice non esclude di rivendicare ulteriori danni in sede civile e di rivolgersi alla Procura della Repubblica”.

Il sindacato auspica “che il nuovo Amministratore di Asm Spa non agisca come i suoi predecessori, e renda finalmente giustizia alla Lavoratrice eseguendo la sentenza di primo grado, confermata in appello, e chiudendo finalmente la vicenda, peraltro, particolarmente onerosa per l’Azienda, che ricordiamo, a partecipazione pubblica, che oltre ad aver dovuto corrispondere il cospicuo risarcimento danni, ha sborsato non pochi soldi per pagare le parcelle ai propri legali esterni e per rimborsare il legale della dipendente”.

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