BALCONI CROLLATI PROGETTO C.A.S.E.: DE SANTIS, ”AQUILANI VOGLIONO VERITA”’

30 Maggio 2019 13:05

L'Aquila -

L'AQUILA – “È una storia infinita che dura da 4 anni e che si perde nelle pastoie burocratiche della giustizia italiana, con il relativo fascicolo che, come un pacco postale, dal Tribunale dell’Aquila va a Piacenza per competenza e poi per decisione della Cassazione viene rispedito a L’Aquila, da dove riparte dalla fase preliminare!”.

Lo dice in una nota Lelio De Santis, consigliere comunale dell'Italia dei valori.





“A seguito del crollo dei balconi del progetto CASE di Cese di Preturo avvenuto nel 2014, furono indagate 19 persone fra tecnici, direttore dei lavori, collaudatori e ditta fornitrice dei materiali per gravi reati, come truffa e frode in pubbliche forniture per 18 milioni”.

“Da allora, è iniziata il percorso giudiziario che si è impantanato nella palude della giustizia italiana, fra competenze ed attribuzioni, fra ricorsi e controricorsi, con il rischio reale che tutto finirà in una bolla di sapone, in una prescrizione dei reati e forse senza che mai si conosceranno i nomi dei colpevoli!”.

“La città dell’Aquila, che dopo 10 anni mostra ancora le sue ferite, ha diritto di conoscere la verità sulla vicenda della realizzazione del Progetto CASE, che è stata una buona risposta alle esigenze abitative degli aquilani nell’emergenza, ma che ha rappresentato anche una brutta pagina per ciò che è accaduto in seguito”.





“Quella vicenda ha suscitato la reazione dell’opinione pubblica nazionale, è stata oggetto di interrogazioni parlamentari, ha visto la costituzione di una specifica Commissione parlamentare per fare chiarezza, ha indignato soprattutto gli aquilani che hanno subito morti ed hanno sofferto il dramma del terremoto”.

“Quella vicenda, pertanto, nei suoi aspetti negativi ed oscuri deve essere chiarita nelle aule di giustizia non per desiderio di vendetta, ma semplicemente per un dovere civico e per rispetto della comunità aquilana, che chiede giustizia e verità”.

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