BILANCIO TUA: BORDATE GIULANTE CONTRO LA CGIL ”NOSTRI CONTI PUBBLICI, VOSTRI NEGATI A CITTADINI”

6 Luglio 2020 17:50

Regione - Politica

L'AQUILA  – “La mancata applicazione dell’articolo 39 della Costituzione fa sì che la CGIL possa discettare sui bilanci delle aziende italiane (in questo caso specifico della Tua) mentre gli italiani non possono accedere al bilancio consolidato CGIL da sempre non potabile”.





Reagisce così con un pesantissimo attacco, il presidente della Tua, Gianfranco Giuliante, a quanto sostenuto dalla Cgil, ovvero che  il bilancio in utile della società regionale del trapsorto pubblico, “è solo frutto di macelleria sociale e di tagli Indiscriminati ai servizi e al personale”, accusando Giuliante e il direttore generale Max Di pasquale di portare avanti “una gestione autoreferenziale e autocelebrativa ignorando o perdendo ogni rapporto con la realtà esterna e con gli stessi fruitori del servizio e con risultati (bilancio a parte) tutt’altro che virtuosi”, affermmando che in pochissimo tempo, l’amministrazione Giuliante ha “ripristinato in gran fretta, tutti quei privilegi e quei benefits in favore di dirigenti e di figure apicali e che a fatica erano stati cancellati con la nascita della società unica”. 

Replica dunque il presidente: “Vorrei nei limiti del possibile che il richiamo alla mancata applicazione dell’art.39 e alle sue conseguenze per il sindacato mi risparmiasse l’accusa di “fascismo” già in passato spesa per chi lo ha sollecitato. Oso aggiungere che allo scrivente il “fascismo” non ha lasciato in dote alcuna proprietà, mentre la CGIL ha ereditato gratis quasi la metà del patrimonio immobiliare nelle corporazioni fasciste accumulate nel ventennio (diversi miliardi in immobili) e questo dovrebbe renderli meno astiosi. Entrando nel merito precisiamo inoltre che Maxmilian Di Pasquale è diventato dirigente TUA con la Presidenza D’Amico, e proprio perché il Prof. D’Amico ha dimostrato una straordinaria competenza, la nostra scelta è stata quella di utilizzare al meglio questo suo collaboratore”.





“Parlare di macelleria sociale nel caso TUA  – prosegue Giuliante – sottende l’utilizzo di un linguaggio plasmato da invidia sociale degna della peggiore tradizione trotskista. Infatti in TUA non c’è stato nessun licenziamento, né ci sono stati privilegi, si è soltanto disdettato un concorso da dirigente già indetto da altri e parte del risparmio è stato utilizzato per retribuire le ulteriori mansioni di 8 quadri già presenti in azienda. I lavoratori hanno visto aumentare il loro salario in seguito alla reintroduzione dello “zainetto” (riconoscimento pregresso) mentre per le altre scelte di riorganizzazione del servizio di Tua abbiamo fatto pedissequamente ricorso ai suggerimenti già previsti nel piano industriale 2014-2019 licenziate proprio dal Prof. D’Amico e condivise dai sindacati (atto di fusione verbale del Consiglio Regionale n. 231 del 16 marzo 2015). Se ciò è vero, come è vero, ci rifiutiamo di pensare che la CGIL elogi il Prof. D’Amico nella forma per censurarlo nella sostanza. Preferiamo pensare ad uno svarione dovuto a delirio sindacale.  Ad intelligenti pauca”.   

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