CANISTRO: OPPOSIZIONE CONTRO TRASFERIMENTO SEDE COMUNALE A PIAZZA MUNICIPIO, ”SPRECO DI SOLDI!”

4 Giugno 2019 06:58

L'Aquila - Politica

L'AQUILA –  E' scontro a Canistro, in provincia dell'Aquila, sul trasferimento avvenuto la settimana scorsa, della sede comunale dall'edificio di piazza Monti Simbruini, alla vecchia sede di piazza Municipio, abbandonata a inizio anni '90, e recentemente restaurata.

A suonare la carica contro il sindaco Angelo Di Paolo,  le minoranze e in particolare il consigliere ed ex sindaco Angelo Mariani, che giudica l'operazione della sede “inutilmente dispendiosa”, visto che la sede finora utilizzata non sarà chiusa, continuando ad ospitare  il consiglio comunale. E dunque si arriverà di fatto ad “un raddoppio dei costi per la logistica”. 

Il Comune di Canistro è salito alla ribalta delle cronache per la vicenda delle sorgenti d'acqua minerale, intorno a cui si è scatenata una guerra con la Santa Croce. Sorgenti che dopo tre anni dalla revoca della concessione, ancora non vengono assegnate per il loro sfruttamento. Evenienza che comporta ingenti mancati incassi per le casse comunali, e che ha messo in ginocchio l'economia del comprensorio,  e comportato il licenziamento degli oltre 70 addetti.





“La sede che ha in questi anni ospitato il Comune  – spiega Mariani – è stata costruita ex novo attraverso un cospicuo finanziamento di oltre un miliardo di vecchie lire, inaugurata nel 1992, quando era sindaco sempre Angelo Di Paolo, perfettamente a norma dal punto di vista sismico e antincendio, accessibilità per i disabili”.

Diverso il discorso per la sede di piazza Municipio, viene ricordato, che è stata ristrutturata dal sindaco Antonio Di Paolo, grazie ai 400 mila euro di fondi che il padre Angelo, è riuscito a veicolare sul suo territorio, quando era assessore regionale ai Lavori pubblici.

“Non si comprende il perché di questo trasferimento, visto che la sede, che è stata occupata da qualche giorno, presenta  barriere architettoniche, dunque non può, a norma di legge, avere l'agibilità, non capiamo la fretta e la ratio di questa operazione”, spiegano le minoranze.

E aggiunge Mariani: “rappresenterebbe anche un costo aggiuntivo per l’intera popolazione di Canistro, tenendo conto che sarà operativa contestualmente alla vecchia sede comunale, ove permane l’aula consiliare”. 





“Per realizzare la sede di piazza Monti Simbruini  – ricorda la minoranza – furono impiegate diverse centinaia di milioni delle vecchie lire al fine di realizzare una struttura perfettamente a norma, che oggi viene abbandonata in favore di una sede ancora non rispondente a tutti i requisiti di legge, gravando di ulteriori costi la collettività, già sufficientemente vessata da aumenti sia della Tari, con bollette maggiorate di oltre il 40 per cento, che delle tariffe dell’acqua e depurazione”.

“Al termine della seduta inoltre, accompagnati dal sindaco, si è avuto modo di visitare la parte del Comune di Piazza Monti Simbruini, devastato dall’alluvione del 2015, constatando,con grande imbarazzo, come questo, a distanza di quasi 4 anni dall’evento non fosse stata ancora né ripulito e tantomeno ripristinato”, racconta Mariani.

La minoranza ha infine proceduto a formalizzare con una lettera la richiesta, avvenuta già in diverse occasioni solo verbalmente,di “provvedere ad un’accurata verifica dell’agibilità (soprattutto dei criteri anti-sismici) di tutti gli edifici pubblici,sia uffici che abitazioni ad uso civile, ed ha provvedere celermente a sanare eventuali criticità mettendo a disposizione le strutture attualmente garantite e sicure”.

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