CHIETI – Si conclude domani, domenica 10 giugno, la personale di Nicola Romilio alla Bottega d'Arte della Camera di Commercio di Chieti.
La mostra ripercorre le tappe della creazione pittorica e incisoria dell'artista originario di San Buono (Chieti): in esposizione una galleria di ritratti, nature morte, paesaggi intrisi di potenza luminosa per una pittura che negli ultimi anni si è trasformata in uno sguardo terso e armonico e che racconta con immagini che sospese in una dimensione onirica.
Esposti lavori dell'età giovanile dove prevalgono toni scuri, pennellate dense e pesanti, una scrittura pittorica cupa e intensa, e i più recenti dove i colori diventano più chiari e si avverte un sopraggiunto senso di leggerezza dell'uomo e dell'artista.
Un naturalismo luminoso ispira i dipinti che raccontano il mito greco o i paesaggi di Silvi (Teramo), sua città adottiva da alcuni anni.
La conquista della luce pittorica è una recente conquista stilistica che si avverte nello studio dell'artista in contrada Fonte da Capo a Silvi (Teramo). Nato nel 1945 e diplomato maestro d'arte a Chieti, Romilio dopo aver frequentato il magistero a Firenze, si è sempre dedicato alla ricerca artistica coerente con una figurazione pittorica testimoniata, ulteriormente, anche dalla realizzazione delle incisioni: acquaforte, acquatinte e puntasecca.
“Si può essere moderni anche rappresentando il figurativo – racconta Romilio – Il mio percorso artistico si basa sul sentimento e sull'immaginario metafisico, sul reale in cui entra a far parte la mia vita. Luoghi, volti, aneddoti, storia e mitologia: tutto per me è motivo di ispirazione”.
“Un'ispirazione che concepisce l'arte come testimonianza della vicenda umana, punto di vista privilegiato che prende forma attraverso varie tecniche: pastello, olio, incisione per esplorare il senso interno ed esterno nel reale”, come commenta la critica Valeria Fatato.
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