CORONAVIRUS: ALLA SEVEL DI ATESSA FERMO PRODUTTIVO PER 5 GIORNI, SINDACI, ”SALUTE PRIMA DI PROFITTO”

17 Marzo 2020 20:44

Regione -

ATESSA – Dopo l'uragano di proteste, sarà di 5 giorni il nuovo fermo produttivo annunciato poco fa dalla direzione aziendale Sevel di Atessa in provincia di Chieti, cuore del polo automotive che conta 6mila addetti, che oggi aveva riavviato la produzione.

I lavoratori si sono però rifiutati di recarsi a lavoro, con un’astensione intorno all’80%.

Poco prima dell’annuncio si è registrata una durissima lettera di decine di sindaci del territorio, che chiedevano l’immediata e duratura chiusura degli stabilimenti, inviata al premier Giuseppe Conte, e al presidente della Regione, Marco Marsilio.





La decisione è stata presa in serata per mancanza di componentistica e forniture provenienti da varie aziende dell'indotto.

Con la scarsità dei pezzi necessari ad assemblare il Ducato la direzione Sevel ha quindi annunciato a sindacati e lavoratori la decisione di sospendere di nuovo la produzione, che era ripartita questa mattina dopo 5 giorni di interruzione, da giovedì 12 a lunedì 16 marzo, per adeguare l'organizzazione del lavoro al decreto governativo.

Esulta l’Unione sindacale di base, che ha oggi indetto lo sciopero: “I lavoratori hanno avuto ragione, con coraggio oggi hanno scioperato astenendosi in massa dal lavoro contro la decisione di ripartire con la produzione presa ieri dalla direzione aziendale. Decisione che ha goduto dell’avvallo dei sindacati firmatari di contratto, compresa la stessa Fiom. Tutti gli operai compresi gli oltre 500 interinali, precari e implicitamente tenuti sotto ricatto, hanno avuto la meglio. Questa è la dimostrazione di come la coerenza del nostro sindacato e la determinazione degli operai possono sconfiggere l’arroganza di chi in piena pandemia da coronavirus ha continuato a guardare al profitto a discapito della salute dei lavoratori. Insieme oggi ribadiamo un messaggio importante: la salute e la sicurezza non sono derogabili da accordi sindacali”.

Nella lettera i sindaci hanno segnalato “le perplessità le preoccupazioni manifestateci quotidianamente dai nostri concittadini. Mentre da una parte infatti se è disposta giustamente la sospensione delle attività didattiche la chiusura di bar ristorante varie attività commerciali, i sacrifici economiche delle piccole imprese locali, risultano vanificati dalla simultanea apertura di fabbriche di impianti industriali che producono beni di non prima necessità”.





E ancora, hanno incalzato i primi cittadini: “mentre i bambini vieni giustamente in posto di stare a casa ai genitori viene chiesto di recarsi a lavorare in fabbrica in cui vi sono grandi assembramenti di rischio di contagio levato possiamo forse vanificando così gli sforzi degli abruzzesi che siete con a disposizione del governo nella speranza di concorrere con gli adeguati comportamenti al contenimento del contagio”.

I sindaci hanno denunciato che “i trasporti pubblici per raggiungimento delle sedi di lavoro non garantiscono in relazione al numero di corsie gli standard di sicurezza e tantomeno è pensabile ipotizzare recarsi al lavoro più dipendenti con un'unica auto come sempre avvenuto. In una specifica area di poco meno di un chilometro in Sevel si riversano ben 6000 lavoratori provenienti da varie zone d'Abruzzo. Non stiamo garantendo la salute e il bene. “Come amministratori non siamo avvocati alla nobile funziona tutta la cittadinanza lo spetta forse a noi in tale contingenza ribadire che il bene prioritari la salute è che in una situazione di emergenza di interessi economici seppur importanti debbono essere posti di fronte alla tutela della vita”.

A firmare il documento i sindaci di Palena Claudio d’Emilio, di Taranta Peligna, Giovanni Paolo Rosato, di Gessopalena Mario  Zulli, di Fallo Alfredo Salerno, di Roccascalegna Domenico Giangiordano, di Civitella Messer Raimondo Danilo D'Orazio, di Fraine Filippo Stampone, di Monteferrante Patrizia d’Ottavio di Roccaspinalveti, Claudia Fiore, di Castiglione Messer Marino Felice Magnacca, di Montazzoli Felice Novello, di Pietraferrazzana Ciro Carpineta, di Civitaluparella Loredana Peschi, di Colle di Mezzo Cristian Simonetti, di Lettopalena Carolina De Vitis, di Montelapiano Arturo Scopino, di Pizzoferrato Palmerino Fagnilli, di Gamberale Maurizio Bucci, di Colledimacine Andrea Schina, di Roio del Sangro Sabatino Ramondelli, di Lama dei peligni Andrea di Fabrizio, di Quadri Silvio Di Pietro, di Montenerodomo, Angelo Piccoli, di Villasanta Maria Giuseppe Finamore, di Pennadomo Domenico D'Angelo, di Torrebruna Angela Cristina Lella, di Carunchio Gianfranco D’Isabella, di Casoli Massimo Tiberini, di Fara San Martino Carlo De Vitis, di Schiavi d'Abruzzo Luciano Piluso, di Altino Vincenzo Muratelli, di Perano Gianni Bellisario, di Atessa Giulio Borrelli, di Frisa Nicola Labbrozzi, di Castelguidone Donato Sabatino, di Celenza sul Trigno Walter Di Laudio, di Montebello sul Sangro, Nicola Di Fabrizio, di Tornareccio Nicola Iannone, di Paglieta Ernesto Graziani, di Borrello Armando Di Luca, di Palombaro Consuelo Di Martino.

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