COVID: PILKINGTON, SINDACATI PREOCCUPATI ”PRODUZIONE DIMEZZATA”

29 Maggio 2020 13:32

Regione -

CHIETI – Si sono ieri incontrate le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Cobas, le rispettive Rsu delle aziende Pilkington, Primo e Bravo e i rappresentanti aziendali, per analizzare la fase attuale dopo quasi quattro settimane dalla ripartenza, quest’ultima contraddistinta per tutti i dipendenti da procedure e modalità di comportamento nuove per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori a causa dell’emergenza COVID 19.

Nella discussione i rappresentanti aziendali hanno evidenziato quello che purtroppo è ormai già noto e cioè che la crisi del settore Automotive in Europa ha subito un tracollo delle vendite dovuta alla flessione della domanda che nei mesi di marzo e aprile si è attestato a un – 90% e che dovrebbe prevedere un – 50% circa per i prossimi mesi.





Questo notevole tracollo ha comportato e comporterà, inevitabilmente, il fermo delle linee produttive e il ricorso alla totalità degli ammortizzatori sociali che le norme governative hanno messo in campo. È stato anche annunciato che gli effetti della contrazione del mercato, a causa della pandemia, non diminuiranno rapidamente e l’impatto si protrarrà almeno per tutto l’anno finanziario 2020/2021 e che ci vorrà del tempo per riprendersi dall’effetto complessivo del COVID 19 poiché è diventata, purtroppo, oltre che pandemia sanitaria, anche pandemia economica.

“Saremo costretti tutti a guardare i cambiamenti del mercato imposti da questa crisi e serviranno adattamenti strutturali per essere competitivi nel futuro – spiegano i sindacati -. La società ha evidenziato anche la grossa difficoltà per l’imminente azzeramento della CIGO con causale COVID 19 che scadrà, nello stabilimento Pilkington il prossimo 8 giugno (mentre per Bravo e Primo le scadenze saranno più gestibili) e la conseguente difficoltà a gestire il livello di insaturazione delle linee, considerato anche che la precedente CIGS non copre il monte ore necessario. Questa difficoltà sulla scadenza è figlia del Decreto Rilancio che, pur ripresentando le 9 settimane di CIGO come nel Decreto Cura Italia, obbliga le aziende che ne faranno richiesta, ad usufruirne massimo 5 settimane entro il 31 agosto e le ulteriori 4 dal 1° settembre al 31 di ottobre prossimo” Vogliamo sperare che questa “anomalia” possa essere rivista e corretta nella discussione che ci sarà presso le sedi istituzionali nelle prossime settimane. Questo meccanismo contorto non ci permetterà di sostenere il reddito dei lavoratori”.

Riguardo ai premi da elargire nei prossimi mesi e riferiti all’anno finanziario 2019-2020, rendono noto i sindacati “è stato condiviso che, nonostante tutte le difficoltà rappresentate, gli stessi (Premio speciale all’art. 34 del Ccnl del Vetro, i Cadhoc e la quota riguardante la “Produttività” del Premio di Partecipazione), saranno regolarmente retribuiti a tutti i lavoratori. La parte sindacale ha espresso forte preoccupazione rispetto a quanto comunicato dall’azienda, ricordando alla stessa il grande senso di responsabilità e di partecipazione che hanno contraddistinto le nostre lavoratrici e lavoratori nelle sfide cui sono stati chiamati negli ultimi anni. Vogliamo ricordare non ultimo i sacrifici fatti sul piano industriale del 2018 che ha permesso allo stabilimento di San Salvo l’introduzione di nuovi impianti e processi tecnologici innovativi e più competitivi. Inoltre abbiamo ribadito e riconfermato la piena disponibilità a dare il nostro contributo fattivo al fine di tutelare i livelli occupazionali di San Salvo, considerando che il nostro sito conta oltre 2300 lavoratori compresi PRIMO e BRAVO”.





“Abbiamo altresì posto l’accento sulla necessità, oggi più che mai, di avere un coinvolgimento e confronto continuo nel “governare” congiuntamente i futuri piani di ristrutturazione e di riorganizzazione cui saremo chiamati tutti a rispondere e per mettere in campo tutte le possibili iniziative volte da una parte a contenere e ad abbattere eventuali altri costi e dall’altro a trovare meccanismi per superare insieme questa ennesima sfida che si preannuncia ardua. Chiediamo infine che le istituzioni nazionali, regionali e territoriali possano intraprendere tutte le iniziative volte a sostenere il sito produttivo di San Salvo ed i suoi lavoratori, ricordando che questa azienda ha una rilevanza cruciale sia per la regione Abruzzo che per il nostro territorio. Come sottolineato sopra, ad oggi si è fatto ricorso alla CIGO per gestire soprattutto il “lockdown” cui siamo stati sottoposti e per l’insaturazione degli impianti produttivi. Questa chiusura ha anche azzerato la domanda, che al momento si è più che dimezzata e che sicuramente resterà bassa anche nei prossimi mesi. Chiediamo ai rappresentanti politici regionali di attivarsi con il governo per mettere in campo tutte le iniziative necessarie per la gestione del momento tramite agevolazioni tariffarie, fiscali e la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali senza limiti e condizioni per far fronte all’emergenza occupazionale legata a questa congiuntura economica”.

“Riteniamo anche che in questa fase bisogni guardare al futuro delle lavoratrici e lavoratori e non a cavilli burocratici sul come spendere quelle risorse messe a disposizione – prosegue la nota -. Pensiamo ad esempio che momenti formativi dei lavoratori si possono inserire sotto quelle “Politiche Attive” cui più volte i politici regionali si sono appellati e all’art. 5 della precedente Legge Regionale “Cura Abruzzo” che riconosce un incentivo economico a parziale ristoro dei costi fissi sostenuti dalle aziende al solo fine di mantenere in funzione impianti a ciclo continuo. Infine alle Regioni e ai Comuni di riferimento dei singoli lavoratori, chiediamo di sospendere, almeno durante i periodi in cui i lavoratori saranno posti in CIGO/CIGS con causale COVID 19, le “addizionali regionali e comunali” affinché si dia maggior respiro alle singole famiglie. E’ importante infine spronare il Governo su iniziative per il sostegno attivo al rilancio del settore Automotive anche attraverso politiche incentivanti, ma soprattutto ricreare quella “domanda” cui oggi manca e soprattutto coinvolgendo gli altri stati Europei ad una azione congiunta di sostegno al mercato dell’auto, puntando sull’introduzione di modelli ecologici quali auto elettrica e quelle a basso impatto ambientale, al fine di rivitalizzare il settore e creare quel circolo economico che sostiene la domanda e l’offerta dei beni. Alle lavoratrici e lavoratori diciamo che visto il momento difficile e visti i protocolli sanitari che impediscono assembramenti, saremo costretti ad usare, momentaneamente, processi di informazione diversi da quelli a cui eravamo abituati. Sarete sistematicamente informati sulla situazione aziendale tramite appositi comunicati e sempre attraverso i delegati delle Rsu”.

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