EMERGENZA SANITARIA COVID-19, LIRIS TORNA A FARE IL MEDICO: ANCORA POLEMICHE DAL CENTROSINISTRA

4 Aprile 2020 22:12

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – La scelta dell’assessore regionale al Bilancio e al Patrimonio Guido Quintino Liris, di Fratelli d’Italia, dirigente medico in aspettativa della Asl provinciale dell’Aquila, di tornare con un contratto part time a fare il medico all’ospedale dell’Aquila continua a sollevare polemiche negli ambienti di sinistra.

Diverse le note dei diversi gruppi che si sono scagliati contro l'assessore, “reo” di non essersi dimesso. 

I circoli PD di Arischia, Barisciano, Pizzoli, Sassa, Scoppito e Tornimparte in un comunicato spiegano: “Mentre i cittadini e le cittadine, i medici e tutto il personale sanitario lottano contro la pandemia rispettando le regole e presidiando il territorio, ci tocca assistere sconcertati all’ennesimo atto di prevaricazione ai danni della legalità e di tutta la comunità aquilana e abruzzese. Apprendiamo con sgomento, che l’assessore al bilancio regionale, già consigliere e vice sindaco del comune dell’Aquila, Liris, nella duplice veste di controllore e controllato, si reintegra nel ruolo di medico della ASL, senza rinunciare ai ruoli di governo in Regione: ai sensi del decreto legislativo 165/2001, si obbligano i dipendenti pubblici eletti in parlamento o in Consiglio regionale all’aspettativa obbligatoria”.

“Eh sì, perchè la gravità delle azioni protocollate il 31 marzo e approvate in tempi record il primo aprile, riguardano proprio questo:l’assessore con la sua condotta approfitta dell’emergenza in un momento drammatico, danneggiando la comunità abruzzese e la sanità aquilana; l’assessore torna a fare l’amministrativo, incardinandosi nello staff del dirigente Testa, che ha contribuito a nominare, di cui ha contribuito ad approvare l’aumento di stipendio, per il quale approva, in veste di assessore al bilancio regionale, le disposizioni economiche relative alla sanità: esiste conflitto di interessi più cretino? L’assessore non torna in corsia, non va a fare l’ospedaliero o il clinico o il medico di trincea, come amano raccontare: nell’immaginario collettivo ha provato a costruire la figura dell’eroe al fronte. Ma col cavolo proprio: il suo contratto prevede un ruolo nello staff del dirigente Testa, in via Saragat, a Campo di Pile, ben lontano dalle corsie di ospedale; che ci va a fare un assessore al bilancio regionale, già dipendente ASL 1, proprio nella cabina di regia dell’azienda ospedaliera? Giù le mani dalla sanità aquilana! II flagelli d’Italia spadroneggiano, devastano e si vendicano, ai danni di tutti e tutte. Esigiamo legalità, trasparenza e rispetto delle regole”, spiegano.





“A nulla servono le scampagnate sui social, sui media o le manifestazioni di solidarietà: ma solidarietà de che? All’illegalità? La solidarietà per esistere ed essere veramente tale, ha bisogno per lo meno di due dimensioni: quella collettiva e quella materiale. Qua invece si racconta della spregiudicata ambizione individuale ai danni della sanità, bene comune – concludono – Occorrono rigore e rispetto delle regole; tutto il resto è familismo e clientelismo. E della peggiore qualità. Ci rivolgiamo al sindaco Pierluigi Biondi, al Comitato Ristretto dei sindaci e a tutti i sindaci del comprensorio che grava sulla Asl1, ci rivolgiamo al presidente della regione Abruzzo e all’intera Giunta, affinchè avviino i necessari provvedimenti in merito. Altrimenti saranno complici dell’illegalità”, concludono.

LA NOTA DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE

Nel corso della giornata, poi, è arrivata una nota firmata da Stefano Albano e Stefano Palumbo (Pd), Giustino Masciocco e Fabio Ranieri (Articolo Uno), Enrico Perilli e Pierluigi Iannarelli (Sinistra italiana), Lelio De Santis (Idv) e Carla Cimoroni (Coalizione sociale)

Nei momenti difficili si riconoscono gli amministratori capaci. Il Paese sta attraversando un’emergenza di proporzioni inaudite ed il Governo ha affrontato con forza e determinazione la situazione, assumendo decisioni importanti con al centro la tutela della salute pubblica e la tenuta sociale della cittadinanza. A tal proposito sono stati stanziati, per il comune Dell’Aquila, 368.000,00 euro per aiuti alle famiglie in difficoltà. Il sindaco Biondi, che in questo frangente dovrebbe mettere da parte ambizioni personali e velleità di carriera per occuparsi pienamente ed esclusivamente della città, cosa fa? Soltanto oggi attiva la procedura, prima si è lamentato che il Governo non gli ha indicato i criteri da adottare per la distribuzione di tali risorse e poi ha impiegato una lentezza pazzesca per approvare la delibera laddove invece i comuni d’Abruzzo avevano già reso operativa la straordinaria macchina della solidarietà. Perfino i piccoli comuni del nostro comprensorio, quelli che sono costretti a condividere il segretario generale, quelli senza dirigenti a tempo pieno in organico, perfino quelli hanno reso disponibili tali risorse già da giorni. E i soldi di Marsilio promessi da Giorgia Meloni in persona con tanto di apposito manifesto? Non è dato sapersi.





Il nostro sindaco poi, in felpa della protezione civile, decide di non aprire il centro operativo comunale (COC), nonostante le sollecitazioni pervenute da più parti, organo previsto per legge a coordinare la rete del volontariato durante le emergenze, ed affida invece a Francesco De Santis e la sua associazione Azimut la gestione della consegna a domicilio di beni di prima necessità o farmaci alle famiglie in difficoltà, esautorando completamente la rete del terzo settore, rete da anni in prima linea nel sostegno alle fragilità sociali e che peraltro ne ha una puntuale mappature sul territorio.

Forse il sindaco Biondi e tutto il centro-destra, invece di essere impegnati a provvedere per la disposizione dei fondi che giacciono nelle casse comunali e quindi all’aiuto per le famiglie bisognose, sono impegnati ad altro? Magari sono concentrati sul ritorno del Dott. Ass. Cons. Reg. Guido Quintino Liris (sembra un film di Luciano Salce) come dirigente part time nella ASL Avezzando-Sulmona-L’Aquila? Tra l’altro non un ritorno da volontario medico in corsia, come stanno facendo in questi giorni tante e tanti medici ed infermieri, ma da dirigente Asl nello staff del manager Testa (con relativa indennità part time da dirigente Asl che va cumulandosi a quella di assessore regionale).

A prescindere dal possibile danno erariale, ci chiediamo se è corretto che il Dott. Ass. Cons. Reg. Guido Quintino Liris sia stato nominato dirigente da colui (Testa) che è, a sua volta, nominato dalla Regione Abruzzo in un gioco di matrioske che, comunque le apri, dentro trovi sempre la stessa persona. Perché nell’emergenza, invece di venir fuori il senso di responsabilità nei confronti della cosa pubblica, emergono furbizie, giochetti ed ambizioni personali? Nulla ci sta insegnando il sacrificio di chi, in questi giorni, continua rischiosamente a portare avanti il Paese?

Il sindaco Biondi, in qualità di massima autorità sanitaria locale e presidente del Comitato Ristretto dei sindaci in materia di Sanità, era a conoscenza dell’atto con cui si disponeva l’incarico al Dott. Ass. Cons. Reg. Guido Quintino Liris e, in caso affermativo, ha provveduto a disporre gli atti consequenziali? Sindaco esca dalla bolla delle ambizioni e delle velleità! Non basta indossare la felpa della Protezione Civile per fare Protezione Civile: abbiamo bisogno di fermezza nella tenuta morale della cosa pubblica, renda operativo il COC e consenta una gestione trasparente e condivisa degli aiuti alle famiglie bisognose. “Biondi, salga a bordo!”

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: