FORTEZZA CIVITELLA DEL TRONTO: PIENA RIAPERTURA CON MOSTRA SU BRIGANTAGGIO DI RENATO COCCIA

10 Luglio 2020 11:57

Teramo - Cultura

TERAMO – Piena riapertura della Fortezza Borbonica di Civitella del Tronto con la mostra “La guerra civile nell’Abruzzo teramano nelle opere di Renato Coccia”.





L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Pasquale Celommi in collaborazione con il Comune di Civitella del Tronto, apre con l’inaugurazione, fissata sabato 11 luglio, alle ore 17:30 e terminerà il 13 settembre 2020. Per la prima volta è messa in mostra l’intera collezione di 62 opere, tra dipinti ad olio, disegni e acquerelli che la famiglia Coccia- Macrini di Genova ha, di recente, donato alla Fondazione esprimendo un grande gesto di generosità all’Abruzzo, regione di nascita dell’artista Renato Coccia. Le raffigurazioni hanno come oggetto il brigantaggio nel teramano e l’assedio della Fortezza di Civitella del Tronto negli anni 1860-1861.

La mostra, articolata in quattro sezioni (Assedio della fortezza, Scene di scontri, assalti e saccheggi, Profili di briganti, individuali e di gruppo, Scene di briganti e legittimisti assassinati o fucilati), consente l’approccio a un mondo dimenticato dalla grande Storia; è infatti possibile ricostruire idealmente i volti, le figure, l’abbigliamento, il contesto naturale e storico in cui si collocano personaggi e vicende reali che, negli oli e nei disegni di Renato Coccia, riacquistano autenticità e identità inconfondibili, e un grande valore documentale, considerando che il brigantaggio e l’assedio della fortezza hanno scarse tracce iconografiche. Il rovinoso crollo del Regno delle Due Sicilie, a seguito della spedizione dei Mille, aveva messo in luce la condizione di disfacimento in cui versava lo stato borbonico. Nella campagna militare del regno meridionale, segnata da indecisioni, imperizie, viltà e tradimenti, risaltò la resistenza a oltranza della Fortezza di Civitella del Tronto.





Posta al margine nordorientale del Regno, la fortezza, presidiata da una guarnigione di 600 uomini, resistette all’assedio dell’esercito piemontese fino al 20 marzo 1861, quando già si era arresa la Fortezza di Gaeta ed era avvenuta la proclamazione del Regno d’Italia, il 17 marzo 1861.

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