FUMETTI: IL RITORNO SU CARTA DI TRINITA’ E BAMBINO, ‘LE STORIE DI BUD E TERENCE NON SONO ANCORA FINITE’

di Alberto Orsini

1 Ottobre 2017 19:54

Italia -

L’AQUILA – Ingannare il tempo, riportarlo indietro e inventare nuove storie di uno dei personaggi cult del cinema italiano, il “Trinità” interpretato da Terence Hill affiancato, in uno dei film più iconici della coppia, dal “Bambino” del compianto Bud Spencer.

Nasce così il fumetto Trinità  e Bambino – Il bordello di New Orleans: una storia scritta da Leonardo Baldelli e disegnata da Alberto Baldisserotto pubblicata dall’editore Shockdom.

La “Crescent City” non è ambientazione casuale: la citavano proprio i due protagonisti come sede del bordello gestito da loro madre in una delle prime scene del film del 1970 diretto da E.B. Clucher alias Enzo Barboni.

AbruzzoWeb ha intervistato lo sceneggiatore Baldelli per sapere perché è nato questo fumetto, dove vuole arrivare e cosa ne sarà in futuro.

Com’è spuntata l’idea di un fumetto su Trinità dopo quasi mezzo secolo dai due film?

Da due o tre ordini di motivi. Primo, ci siamo come “magicamente” incontrati in 4 o 5 o 6 o 7 e poi 10, 15, 30, compreso il disegnatore Alberto Baldisserotto, sulla “community Internet”: in vari luoghi (forum, newsgroup, sito www.budterence.tk, eccetera) ci riunivamo per far le solite battute “nostalgiche” e reminiscenti la nostra infanzia, dal 2002 al 2010. Secondo, il western in Italia è stato il vero prodotto capace di “sfondare” all’estero, sebbene limitato soprattutto ai film di Sergio Leone e, magari, alle figure di Bud e Terence che erano in qualche modo “internazionali”. Terzo, se vogliamo dire un’altra ragione tra le residue, parlare di B&T significava essere “autoironici” per un gruppo di ragazzi, come noi, che in quel periodo ci sentivamo abbastanza “giù”, abbastanza in cerca di nuovi stimoli e idee di socializzazione…

Il prodotto nasce solo come una “operazione nostalgia” o anche per tentare di catturare nuovi appassionati?

Ci rendemmo subito conto che, per tutti, “Bud e Terence” non avevano finito di dire e raccontare le loro storie. Era come se tutti ci aspettassimo “qualcos’altro”. E così è stato, con il tempo…

Il western è sparito da tempo dal cinema italiano, in fin dei conti il vostro è stato un bell’azzardo…

Per noi no. Volevamo la storia semplice, la pistola, poche case, i duelli, le risate, l’autoironia e la guerra. Il western era ancora vivo e lo aveva dimostrato anche il cinema di Terence e Bud, che aveva avuto nei western le sue migliori espressioni di successo e coinvolgimento.





È stato facile convincere l’editore a investire nell’operazione a dispetto di ciò?

Abbiamo faticato 4, 5 anni a trovare un editore. E sia Terence Hill, sia Bud Spencer, sia Marco Tullio Barboni, sebbene fin dall’inizio “ben propensi” a questa idea, non ci avrebbero fatto muover foglia senza prima che noi gli avessimo presentato un editore favorevole a questo progetto comico fumettistico.

Com’è stata fin qui la risposta del pubblico?

Non lo so ancora. Sto cercando di contattare la Shockdom per avere un “feedback”, ma non riesco a avere contatti. Sono stato fuori per 3 mesi e ho soltanto la “copia numero 1”. Mi dicono che sta uscendo con una “discreta risposta di pubblico”, ma vorrei capire i quantitativi venduti. Ci diceva l’editore che le vendite, limitate in Italia, difficilmente sarebbero potute essere maggiori di 3 mila copie per singolo volume. Quando si fosse arrivati a 5 mila, sarebbe stato un successo strepitoso.

Per il futuro, una nuova puntata di Trinità o magari l’esplorazione di altri personaggi della coppia?

Avrei pronta una piccola sceneggiatura anche per “Ben & Kid” (i due personaggi di “Altrimenti ci arrabbiamo”), ma ce ne sono ben altre (almeno 5 o 6) già pronte su Trinità e Bambino, sul western, sulla storia western. Vorrei arrivare a 2 uscite all’anno (desidererei), ma anche su questo non riesco ad avere un feedback dall’editore e nemmeno con gli altri 3 uomini del team siamo perfettamente concordi nel pianificare questa scadenza.

I due film sono ambientati in larghi spazi, deserto, valle, villaggi eccetera, il fumetto è stato ospitato quasi tutto all’interno dell’edificio. Quali le ragioni alla base della scelta?

Casualmente. Tutte le altre sceneggiature sono in larghi spazi. Alla fine Shockdom ha scelto questa sceneggiatura e siamo partiti in questo modo, cercando di dare il meglio. Ma il nostro “target” sono ambientazioni con larghi spazi, con inquadrature cinematografiche. Per esempio il numero “prototipo” (si intitolava e si intitola, ne hanno una copia anche Terence Hill, il suo manager Silvio Tonazzi, e Giuseppe Pedersoli) Nella valle del San Joaquin, è proprio in questo modo.

Nello scrivere i due personaggi, qual è stata la difficoltà maggiore in sceneggiatura?

Nessuna. Ho in mente il cinema e i personaggi di Trinità e Bambino quasi in automatico. Sono nato con il loro cinema come la generazione precedente nasceva e cresceva con Totò. Uscivamo di casa e parlavamo come B&T e giocavamo a fare i pistoleri come loro, con il loro humor. La sagacia, l’istruzione e una tardiva passione per le materie umanistiche hanno fatto il resto.





C’è qualche aspetto in cui hai voluto diversificare il “tuo” Trinità rispetto a quello di Barboni?

No, o almeno non molto. Anzi, avevamo (anzi, soprattutto io avrei voluto) pensato addirittura di proporre a Marco Tullio Barboni la sceneggiatura di un singolo episodio a parte. O quantomeno di coadiuvarne il “soggetto”.

Viene mostrata e spiegata una lunga fase di approfondimento storico sulla New Orleans dell’epoca, come avete condotto il lavoro?

Da questo punto di vista sono una macchina da guerra. Setaccio la storia, i luoghi e gli aneddoti realmente accaduti con l’avidità di uno che vuol “calarsi” e, soprattutto, far calare i propri personaggi dentro la Storia vera, quella con la S maiuscola. Pertanto acquisto di libri più o meno storici, Internet, foto d’epoca, quadri, spunti da altri film accreditati di una certa ricerca storica.

Il personaggio di Trinità, in particolare, è popolarissimo: come siete riusciti a ottenerne i diritti di sfruttamento?

Ciò che ha vinto è stata la passione. Eravamo innamorati di noi stessi e di quello che ci trasmetteva la “favola budterenciana”. Abbiamo provato, con molta delicatezza, a portarne avanti l’idea, stando attenti a capire fin dove arrivava la passione degli uomini che ne avevano fatto la storia di quel cinema (B&T compresi), e fin dove invece si era potuta sporgere la “speculazione” legata al successo. Alla fine abbiamo trovato terreno fertile.

Terence Hill “benedice” il prodotto con un messaggio personale: com’è stato conoscerlo e incontrarlo?

Positivo. Molto positivo francamente. La prima e, finora, unica volta che ci siamo incontrati direttamente con lui, abbiamo liberamente discusso di fumetto, cinema, e appunto questi “affari economici” per circa 2 ore. Alcune cose: Terence Hill ha un sorriso veramente solare. “Ok, allora per la divisione degli utili facciamo come dice… Come si chiama? Leonardo! Ok?”, dopo essere stato in silenzio ad ascoltare noi e il suo manager per circa 10 minuti. La nostra amica Martina gli parlava in continuazione di Don Matteo eccetera e lui ci parlava in continuazione come a dire “Ok, ma quando si smette per parlare di questo fumetto?”. Praticamente è stato tutto il tempo a parlare di due cose contemporaneamente… Silvio Tonazzi, il suo manager, a un certo punto lascia Martina “molestare” con queste chiacchiere Terence per un minuto, ci prende splendidamente da parte e ci sussurra con una voce che magicamente arriva solo a me e a Alberto, lì 40 centimetri davanti a lui: “Ragazzi, in questo ambiente quando le cose vanno lentamente, vuol dire che vanno bene”.

La morte di Bud Spencer a che punto della produzione è arrivata? Come vi siete sentiti?

Questa è una cosa abbastanza singolare, come può spesso accadere. Era proprio la sera in cui Shockdom avrebbe dovuto annunciare il “sodalizio” con Leonardo Baldelli, Alberto Baldisserotto e il sito www.budterence.tk per questo progetto a fumetti. Erano le 20 del (mi pare) 20 giugno 2016 e nella serata doveva uscire questo comunicato. Abbiamo acceso la tv e saputo che alle 18 era morto Bud Spencer. Shockdom ha deciso di bloccare tutto e rimandare l’uscita del fumetto più avanti dicendo, forse a ragione, che il nostro annuncio sarebbe potuto sembrare una “speculazione commerciale e di marketing” sulla morte di Bud.

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