GIORNO DELLA MEMORIA 2020, IN ABRUZZO TRE APPUNTAMENTI RICORDARE ERMANDO PARETE

23 Gennaio 2020 15:23

Regione - Cultura

L'AQUILA – La testimonianza del finanziere abruzzese sopravvissuto del campo di sterminio nazista di Dachau e venuto a mancare nel 2016 al centro dell’incontro a Pineto (sabato 25 gennaio) e degli eventi a Pescara (domenica 26) al liceo classico “Gabriele d’Annunzio” e al conservatorio di musica “Luisa d’Annunzio”.

Avrà luogo sabato 25 gennaio a Pineto (Teramo), a partire dalle ore 9.00 nella Sala teatro del Palazzo polifunzionale, “La giornata della Memoria dell’Abruzzo e degli abruzzesi”.

L’evento, organizzato dalla Commissione per le pari opportunità di Pineto e dal Comune di Pineto, in collaborazione con BliblioCine, vedrà la partecipazione degli studenti della scuola secondaria di primo grado “Giovanni XXIII”.





Ai saluti del sindaco del Comune di Pineto Robert Verrocchio, dell'assessore alle Politiche sociali Marta Illuminati, di quello all'Istruzione Vincenzo Fiorà e del dirigente scolastico dell'istituto comprensivo “Giovanni XXIII” Gaetano Avolio, seguiranno gli interventi della presidente della Commissione per le pari opportunità Anna D'Amario, di Donato Parete, figlio di Ermando Parete e fondatore del Premio Parete, di Umberto Di Loreto dell'Anpi e dello storico Domenico Di Felice. Modererà la giornalista e vicepresidente della Cpo Edda Migliori.

La mattina di domenica 26 gennaio, dalle ore 10, nell’aula magna “Emilio Alessandrini” del liceo classico di Pescara si terrà “Ermando Parete, una testimonianza da Dachau”.

A essere proiettato il video di assoluto valore storico, a cura del giornalista Andrea Beato, che ripercorre la deportazione, la prigionia a Dachau, la liberazione e il ritorno nel paese natio di Abbateggio (Pescara), presentato e commentato da Donatella D’Amico, dirigente scolastico del liceo, e Donato Parete, figlio di Ermando che parlerà della storia del padre, dell’istituzione del Premio Parete e della relativa borsa di studio finanziata e destinata agli studenti meritevoli dell’Università Bocconi di Milano. In programma anche i saluti delle autorità locali, con l’intervento dell’attrice e professoressa Franca Minnucci per riflettere sull’immane tragedia della Shoah. Sempre domenica 26 gennaio, alle ore 17.00, l’auditorium del Conservatorio di Pescara diretto da Alfonso Patriarca sarà il palcoscenico per la messa in scena di Brundibár. L’opera in due atti del compositore ceco ebreo Hans Krása su libretto di Adolf Hoffmeister, originariamente rappresentata dai bambini del campo di concentramento di Theresienstadt nella Cecoslovacchia occupata, vedrà come protagonisti il coro di voci bianche e l’orchestra del conservatorio della città adriatica. Maestro del coro e regista la docente Paola Ciolino. 

LA VITA DI ERMANDO PARETE





All’età di 20 anni, Ermando Parete (15 febbraio 1923), originario di Abbateggio (Pescara) si arruola nel Corpo della Guardia di finanza. Dopo il normale addestramento viene inviato a combattere in territorio jugoslavo. L’armistizio dell’8 settembre 1943 coglie i soldati in condizioni di sbandamento generale. Parete si unisce ai partigiani, con l’intento di attraversare il confine e far ritorno a casa. A Cimadolmo (Treviso) viene catturato dai repubblichini, che gli propongono di passare tra le loro file. Il suo rifiuto, mantenendo fede al giuramento delle Fiamme gialle, lo condanna alla prigionia nel campo di concentramento di Dachau, a partire dal settembre del ‘43. Con il numero 142192 tatuato sul braccio sinistro, è assegnato alla manutenzione e riparazione dei tracciati ferroviari, con turni di lavori forzati di dodici ore al giorno. Subisce le minacce, le violenze e le torture dei soldati tedeschi, che lo sottopongono anche a esperimenti “scientifici”, tra cui la terribile prova, dall’esito spesso letale, dell’ibernazione: un’immersione in acqua gelida per studiare il grado di resistenza di un essere umano al freddo. Il 29 aprile 1945 viene liberato dalla Settima armata americana. Arrivato a pesare appena 29 chili, con le poche forze residue, riesce comunque a raggiungere il suo paese natale in Abruzzo. Un cammino, lungo la Penisola, durato 37 giorni e 36 notti. Al termine della Guerra rientra in servizio nel Corpo della Guardia di finanza fino al congedo, nel 1969, con il grado di vicebrigadiere. Da allora si adopera per non disperdere le testimonianze sugli orrori dell’Olocausto. Il racconto della sua esperienza è protagonista di convegni, seminari, dibattiti organizzati da scuole e associazioni in tutta Italia, fino alla sua morte, nel gennaio del 2016, a 93 anni. Nel 2017, è stata a lui intitolata la nuova caserma della Guardia di finanza che sorge a Pescara.

IL PREMIO PARETE E LA BORSA DI STUDIO IN BOCCONI

Il ricordo di Ermando Parete è oggi portato avanti dal Premio Parete. Il riconoscimento, voluto dal figlio Donato, nasce nel 2017, a un anno esatto dalla scomparsa dell’ex sottufficiale della Guardia di finanza sopravvissuto del campo di sterminio nazista di Dachau. Lo scorso ottobre si è tenuta la terza edizione a Milano, in Università Bocconi. Il Premio è andato all’imprenditore e uomo di finanza Giovanni Tamburi. Assegnata anche la Borsa di studio Premio Parete al giovane allievo Bocconi, originario di Sulmona (L’Aquila), Emmanuele Luca Varrati.

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