AMBULATORIO ANTIUSURA ONLUS ITALIA: SOS SQUARCIA IL SILENZIO, COVID-19 VERA 'BOMBA SOCIALE', ROMA E MILANO LE CITTA' PIU' COLPITE

IL CORONAVIRUS FA IMPENNARE CASI DI USURA, LE RICHIESTE DI AIUTO CRESCONO DEL 30%

23 Maggio 2020 08:49

Italia - Abruzzo

ROMA – Il pericolo che l’emergenza Covid-19 possa divenire terreno fertile per le attività criminose legate all’usura è stato oggetto di incontri e tavoli in molte prefetture italiane.

Il presidente dell’Ambulatorio antiusura, Luigi Ciatti, nei giorni scorsi ha lanciato un nuovo allarme, rilevando “un aumento delle richieste d’aiuto del 30%”. 

“Negli ultimi 25 anni – ha dichiarato il presidente al Corriere della Sera – ha fatto da garante verso le banche per accessi al credito per sette milioni di euro. Da due mesi lanciamo il grido d’allarme perché oltre al profilo sanitario ce n’è uno socio-economico sul quale la malattia non farà meno danni”.

Nel marzo scorso una maxi confisca della guardia di finanza di Palermo nei confronti di un pluripregiudicato ha riacceso i riflettori sul fenomeno: Un uomo di 66 anni, detto “Il monaco” aveva erogato prestiti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ad almeno 30 vittime, che hanno successivamente riferito agli investigatori che la consegna del denaro avveniva parte in contanti e parte in assegni, con scadenze prefissate e tassi di interesse imposti che variavano dal 25 per cento ad oltre il 250 per cento annuo.

Un fatto di cronaca salito alla ribalta nazionale per il numero elevato di vittime, ma non si tratta di un caso isolato.





Il Covid-19 è una vera e propria bomba sociale perché oltre a mettere a rischio la salute delle persone minaccia anche altri aspetti della vita quotidiana: dalle abitudini quotidiani all'economia.

Per quanto riguarda il punto di vista economico, come fa notare Leggo, vale la pena evidenziare un grido di allarme lanciato a gran voce dall'Ambulatorio Antiusura Onlus. Un sos che squarcia il silenzio di questi giorni difficili, in cui il governo ha varato misure per limitare spostamenti e assembramenti.

“Da quando è scoppiata la crisi legata al virus – ha spiegato Ciatti – abbiamo avuto un'impennata di contatti al nostro numero verde”. 

I numeri sono lì a dimostrare un'emergenza che non può più essere ignorata.

Nel decennio appena trascorso, per intenderci gli anni segnati dalla famosa crisi economica legata al fallimento di Lehman Brothers, il fenomeno del prestito in nero è cresciuto in maniera esponenziale, fino a impennarsi in piena emergenza coronavirus. Tra le cause principali, valide anche ben prima dell'avvento del Covid-19, troviamo i fallimenti delle aziende e altri indicatori che segnalano uno stretto rapporto tra privati, criminalità e famiglie.





Stando a quanto riportato dai dati raccolti dall'Ambulatorio Antiusura Onlus, l'entità dei debiti delle famiglie è cresciuta passando da alcune migliaia di euro a cifre che vanno dai 20 ai 50mila euro.

Sul fronte aziende, per via delle poche denunce, è difficile fornire numeri esatti. In ogni caso, facendo proiezioni da quanto disponibile, si calcola che le cifre da restituire alla malavita raggiuntano i 200mila euro per ditta. In mezzo a tutto questo, intanto, il rischio usura cresce del 20% ogni anno.

Interessante dare uno sguardo anche alla distribuzione geografica di questi fenomeni. Le città più usurate sono Roma e Milano. 

Proprio per cercare di arginare questo fenomeno, la Regione Lazio – si legge su Il Giornale – ha istituito uno stanziamento di garanzia per prevenire l'usura. Si tratta di un bando da 500mila euro, senza scadenza, che ha l'obiettivo di sostenere le vittime di usura, con indennizzi a fondo perduto fino a 20mila per ogni caso.

Dal 2012 l'Ambulatorio Antiusura gestisce i Fondi di Prevenzione del ministero del Tesoro e quelli antiusura previsti dalla legge della Regione Lazio n. 24/2015, i quali consentono l'accesso al credito legale a tutti coloro che non riescono a ottenere prestiti dalle banche trovandosi in un momento di difficoltà economica.

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