LA DC DIVENTA FONDAZIONE: ALLA GUIDA ROTONDI E BUTTIGLIONE

8 Giugno 2019 16:35

Italia - Politica

ROMA – “La Democrazia cristiana sospende le attività come partito e cede il nome e il simbolo a una fondazione”.

Così, l'ufficio stampa della Dc ha annunciato la svolta deliberata nella notte di venerdì a Giulianova dall'Ufficio di Segreteria che, formalmente, doveva eleggere il successore di Gianfranco Rotondi, parlamentare di Forza Italia eletto in Abruzzo, fondatore e presidente del partito dimessosi la scorsa settimana.

“In realtà – si legge nella nota – l'Ufficio di Segreteria ha ratificato una decisione già assunta e formalizzata nei giorni precedenti, con tanto di atti sottoscritti dal notaio.

All'atto notarile ha partecipato anche Rocco Buttiglione, ultimo segretario del Ppi e depositario dello scudo crociato.





Nella nota, si legge che “Buttiglione e Rotondi hanno sciolto le sigle postdemocristiane – Dc e Cdu – riunendo il nome e il simbolo della Dc sotto l'egida di una delle fondazioni democristiane, specificamente la fondazione” intitolata a Fiorentino Sullo, leader storico della “balena bianca” e maestro – tra gli altri – di Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco, Nicola Mancino, Salverino De Vito e Ortensio Zecchino, tutti ex ministri Dc, il primo dei quali fresco di rielezione a sindaco di Nusco (Avellino).

Della nuova fondazione saranno co-presidenti Rotondi e Buttiglione, “in un tandem che si ripropone dopo anni di diaspora democristiana. La fondazione farà cultura, formazione ed eventi” lavorando al tempo stesso alla costruzione di un nuovo soggetto politico di centro.

La fondazione sarà presentata a Roma venerdì 12 luglio, alle 15, alla Camera dei deputati.

“Da Panebianco ai tassinari romani, lo dicono tutti: c’è spazio al Centro, mai come adesso. I populismi si battono solo mobilitando l’elettorato cattolico e centrista, niente affatto sparito, semmai rifugiato nell’astensione”.





Così Gianfranco Rotondi, neo presidente della fondazione Dc, a Pescara ha presentato il senso politico dell’evoluzione del suo partito in fondazione politica.

“Il Centro – ha spiegato Rotondi – non può rinascere alleato con Matteo Salvini,che del populismo è la massima espressione. Né ha spazio un Centro alleato o peggio ancora partorito dal Pd. Esso ripeterebbe la parabola perdente dei tanti partiti di centro satelliti della sinistra. Serve un vero partito di Centro, può essere Forza Italia o una forza completamente nuova. Ma serve il coraggio di candidarsi alla guida del Paese con un programma nuovo, figure nuove e senza alleanze con Salvini e il Pd”.

“A questa scommessa chiamiamo il nostro amico di sempre, l’unico che ci ha sempre ascoltato, capito, difeso: Silvio Berlusconi. Lavoreremo naturalmente con gli amici Dc: Lorenzo Cesa e Mario Tassone. Useremo una ‘strategia dell’attenzione’ verso chiunque mostri interesse per il cattolicesimo politico. Due esempi per tutti: il presidente Giuseppe Conte e il dottor Urbano Cairo, del cui impegno pubblico si parla sempre di più”.

“Perció – conclude Rotondi – rialziamo il vessillo dello scudo crociato, per ritrovarci e camminare insieme a chi mostrerà più coraggio”.

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