PER CORTE COSTITUZIONALE NON FONDATI PROFILI DI ILLEGGIMITA' IN NORMA DEL LUGLIO 2019 CHE AUMENTAVA SUPERFICI UTILIZZABILI DELLE STORICHE MACCHINE DA PESCA

LEGGE TRABOCCHI: NO A RICORSO GOVERNO, ESULTA REGIONE, ”SENTENZA STORICA”

6 Luglio 2020 17:25

Regione - Politica

L'AQUILA  – La Regione Abruzzo incassa una vittoria importante sulla legge relativa ai Trabocchi. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato non fondate le questioni di legittimità poste dal Consiglio dei Ministri che aveva impugnato la legge regionale 7 del 10 gligno del 2019.

Il Consiglio dei Ministri su proposta dell'allora Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, m5S, aveva impuganto alcune norme della legge perchè “si pongono in contrasto con la disciplina di tutela dettata dal codice dei Beni culturali e del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s, della Costituzione”.

La legge impugnata prevede che i trabocchi abbiano 160 metri quadrati calpestabili e 50 per i servizi tecnici; inoltre, sulla struttura non potranno esserci più di 60 persone contemporaneamente, compreso il personale. Le macchine da pesca potranno occupare al massimo 2 mila metri quadrati in totale, comprensivi “di specchio d'acqua e strutture componenti il trabocco”, escluse le passerelle di accesso, non più lunghe di 2 metri. In modo tale da favorire la fruizione turisitica e per la ristorazione. 





Il provvedimento era stato oggetto di un durissimo confronto in Consiglio regionale, spaccando la maggioranza di centrodestra che, infine, si era ricompattata approvando il provvedimento a maggioranza, col voto contrario dei Cinque stelle e l'astensione del centrosinistra.

“La Legge regionale, ispirata dall'assessore Campitelli e approvata dal Consiglio Regionale – sottolinea ora il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – era stata impugnata su ricorso del Governo. Oggi la Corte riconosce la correttezza e la legittimità costituzionale di una legge che abbiamo voluto e approvato e che già dalla scorsa stagione ha permesso a numerosi operatori di poter svolgere le proprie attività economiche. Una sentenza che garantisce la certezza del diritto”.

“Si tratta di una sentenza storica – affermano con soddisfazione il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e l'assessore regionale Nicola Campitelli – con la quale si certifica il buon lavoro della Regione in quanto la Corte Costituzionale stabilisce da un lato che il ricorso sia tendenzialmente generico ritenendo, dall'altro, che la norma non sia affatto in contrasto con la disciplina di tutela dettata dal codice dei Beni culturali e del paesaggio. Quindi, non solo si dichiara l'infondatezza delle censure alla base dell'impugnativa ma si evidenzia come la legge si ponga l'obiettivo della valorizzazione dei trabocchi attraverso attività di intervento integrativo e migliorativo ulteriori, finalizzate alla promozione, al sostegno della conoscenza, fruizione e conservazione del patrimonio culturale, nonché ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione di esso, anche da parte delle persone diversamente abili”.

Un passaggio chiave della sentenza della Corte Costituzionale riguarda l’introduzione del riferimento a una “superficie complessiva di occupazione massima” che effettivamente risponde alla finalità di circoscrivere l’area complessiva destinata alla valorizzazione dei trabocchi in funzione, sia dell’ottimizzazione dei flussi turistici (cui è strumentale la regolazione dell’attività di ristorazione) sia di un più fruibile soddisfacimento delle visite didattico-culturali (anche extraregionali) demandate alla promozione della storia degli stessi trabocchi; il che non eccede l’ambito dei poteri propriamente spettanti alle Regioni. Secondo la Corte non è esatto che i nuovi parametri di superficie dei trabocchi vadano a sommarsi all’aumento del 20 per cento, poiché quest’aumento è testualmente riferito ai soli “caliscendi”. 





Viene evidenziato inoltre come non ci sia nessuna interferenza della disposizione con i piani demaniali marittimi comunali (PDMC), in quanto detta norma non implica la diretta applicabilità dei limiti massimi di superficie da essa indicati, né autorizza la deroga rispetto ai PDMC. La destinazione ad attività di ristorazione non costituisce una novità normativa e secondo la Corte la puntuale regolamentazione di tale attività (con riguardo, in particolare, alla superficie massima sfruttabile e al numero massimo delle persone ospitabili), non si pone in contrasto con il principio generale della tutela del patrimonio storico-culturale, essendo piuttosto rivolta alla sua valorizzazione in funzione di un richiamo turistico appositamente regolamentato in modo appropriato. A sua volta, la maggior ampiezza della passerella di accesso al trabocco, è coerente con l’assolvimento dell’esigenza di consentire, da un lato, la fruizione del trabocco da parte delle persone con disabilità e, dall’altro, l’osservanza dei parametri di sicurezza per la pubblica incolumità dei soggetti fruitori, sia in chiave turistica che didattico-culturale.

Viene evidenziato che non si è concretizzata nessuna invasione della sfera di attribuzioni riservate allo Stato in quanto, al contrario, viene previsto che gli interventi di recupero, utilizzazione e ristrutturazione dei trabocchi debbano necessariamente conformarsi alle prescrizioni statali relative agli ambiti edilizio, igienico-sanitario, sicurezza e antincendio. Elementi ribaditi anche dal passaggio relativo ai nuovi interventi relativi ai trabocchi che rimangono assoggettati all’applicazione della disciplina generale concernente il rilascio e il rispetto delle autorizzazioni previste dalla normativa statale. Tali autorizzazioni, ovviamente, non possono altrimenti articolarsi che nelle forme procedimentali contemplate dalla stessa normativa statale (non risultandone affatto previste altre dalla Regione), come specificato proprio nel testo di legge. 

Il consigliere regionale della Lega Fabrizio Montepara afferma che questo  provvedimento “dimostra la bontà e la serietà del lavoro svolto e sancisce la conclusione di un iter che permetterà sia la tutela del lavoro dei traboccanti sia una semplificazione burocratica. Un ulteriore importante passo è stato compiuto per la crescita turistica e dell'offerta di servizi della nostra Regione che oggi più che mai può posizionarsi in un segmento di eccellenza nel patrimonio nazionale. Il paesaggio della Costa dei Trabocchi conserva un fascino straordinario ed unico – conclude Montepara – esattamente come quello che ammiravano gli occhi di D’Annunzio rapiti dai colori e dallo spumeggiare dell’Adriatico selvaggio”.

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