OMICIDIO CIANFRONE: CONTROLLI SU MOTO, RICERCA POTENZIALI TESTIMONI

6 Giugno 2020 15:58

Italia - Cronaca

SPINETOLI – Sono in corso verifiche che gli investigatori definiscono “ad ampio raggio” nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio del maresciallo dell'Arma Antonio Cianfrone, 50 anni, di Mozzagrogna (Chieti), ucciso il 3 giugno scorso a colpi di pistola a Spinetoli (Ascoli Piceno) lungo la pista ciclopedonale che costeggia il fiume Tronto: da una prima ricostruzione il killer, col volto coperto da un casco da motociclista, sarebbe scappato in moto guidata da un complice. 

Cianfrone non ha mai lasciato l'arma, come ricostruito inizialmente, era solo sospeso a causa di un'inchiesta che nel 2015 ha travolto la caserma di Mosampolo (Ascoli Piceno).

Dall'analisi dei tabulati telefonici i carabinieri hanno verificato la presenza sul territorio di decine di soggetti che vengono a mano mano sentiti in un lavoro che ha portato a individuare due motociclette, rimaste all'attenzione degli inquirenti in quanto trovate con violazioni di carattere amministrativo 





Nella zona di Spinetoli gli investigatori cercano di individuare potenziali testimoni che possono aver assistito non solo alle fasi drammatiche dell'omicidio, ma anche aver notato presenze sospette nei giorni precedenti o dopo l'accaduto quando due persone in tenuta scura si sono allontanate in moto. 

I militari cercano di sentire chi risiede lungo quella che potrebbe essere stata la via di fuga: finora nessuno ha risposto spontaneamente all'appello del procuratore capo Umberto Monti di presentarsi a testimoniare. 

Una moto è stata sequestrata a un giovane risidente a Spinetoli: è stato sentito ieri sera, non in presenza del suo legale, così come i suoi familiari, originari del sud Italia, da molti anni residenti nel Comune. 

Le ricerche della moto usata per la fuga proseguono visionando le immagini delle telecamere di caselli autostradali e autogrill nel Piceno e in Abruzzo.





 E' stata trasmessa richiesta alle forze di polizia della costa Adriatica fino alla Puglia di segnalare eventuali moto bruciate. 

Prosegue intanto il lavoro degli artificieri a caccia col metal detector dei bossoli dei proiettili che hanno ucciso Cianfrone, in un'area molto ampia.

Una ricerca ancora vana, tanto da far ipotizzare che possano essere stata usata una pistola a tamburo.

Su questo potrà dare risposta l'autopsia che verrà fissata all'inizio della prossima settimana.

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