SCOPPITO, CENTRO RACCOLTA RIFIUTI: COMITATO PER IL NO, ”AMMINISTRAZIONE COMUNALE DICE COSE NON VERE”

26 Giugno 2020 17:07

L'Aquila - Cronaca

SCOPPITO – Ancora polemiche per il centro di raccolta rifiuti intercomunale che potrebbe essere realizzato a Scoppito (L’Aquila).

Dopo l’annuncio da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Marco Giusti, e dopo la nascita del comitato “Rifiutiamoci”, presieduto da Pasquale Contento, “per dire no a una struttura da realizzare dietro il campo sportivo, vicino al centro sportivo funzionale, a pochi metri dalle abitazioni, dal lago per la pesca sportiva e dal Musp che ospita la scuola materna”, la stessa amministrazione comunale, in una nota inviata ieri agli organi di informazione, ha spiegato che “L'Ecocentro previsto nell'area di Sant'Andrea, nella zona del campo sportivo, non prevede nulla di nuovo rispetto al servizio di raccolta che già da anni si svolge su quell'area di proprietà comunale dove è presente un capannone adibito da sempre alla rimessa dei mezzi”.





Una spiegazione che ha mandato su tutte le furie il presidente del comitato “Rifiutiamoci”.

“L’amministrazione comunale di Scoppito – afferma Contento ad AbruzzoWeb – dice cose non vere. A Scoppito non viene stoccato nulla, non esiste un impianto di stoccaggio ma viene fatta soltanto la raccolta differenziata. Inoltre, il comune di Scoppito raccoglie i rifiuti solo di Scoppito e non, come accadrebbe con il centro di raccolta intercomunale, quelli di Barete e Tornimparte”.





“Di conseguenza, oggi – continua Contento – dietro al campo sportivo non vengono stoccati i rifiuti organici di Scoppito, Barete e Tornimparte per un massimo di settantadue ore, attualmente non viene fatto nulla di tutto questo. E, soprattutto, non viene stoccato l’indifferenziato di tre comuni fino a un massimo di tre mesi, che comprende i pannoloni delle cliniche del territorio, che oggi vengono portati via subito, di conseguenza non ci sono neanche i pannolini di tutti i bambini dei tre comuni che oggi vengono smaltiti nei rispettivi comuni”.

“Nel progetto manca solo una cosa: la puzza. Quello che avviene nello stoccaggio, poi, vorremmo saperlo, perché magari mandiamo i carabinieri a controllare”, conclude. (r.s.)

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