VICE-PRESIDENTE IMPRUDENTE, ''DELIBERA DOPO PAUSA PASQUALE''; STRADA DEI PARCHI VUOLE PASSARE ALL'AZIONE ALLE ORE 24 DEL 19 MAGGIO

TRAFORO GRAN SASSO: REGIONE CHIEDE ARRIVO COMMISSARIO, CORSA PER EVITARE CHIUSURA

19 Aprile 2019 18:19

Regione - Politica

L'AQUILA – “La Giunta regionale sta predisponendo gli atti necessari per richiedere lo stato di emergenza in merito alla questione Gran Sasso unitamente alla nomina di un Commissario”.

L'annuncio arriva dal vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, della Lega. Dopo ore di silenzio, e imbarazzo, della politica abruzzese, a seguito del clamoroso annuncio da parte di Strada dei Parchi, società che gestisce le autosrade A24 e A25, di chiusura dalla mezzanotte di domenica 19 maggio, del traforo del Gran Sasso, tra gli svincoli di Assergi nel versante aquilano, e Colledara-San Gabriele sul versante teramano, in entrambe le direzioni di marcia, e a tempo indeterminato. Per il rischio di un inquinamento della falda, tenuto conto che i vertici di Sdp sono inquisiti proprio per un episodio analogo, e temono la “reiterazione del reato”, enon volgiono farsi carico degli ingenti costi di messa in sicurezza.

La chiusura sarebbe un'evenienza che farebbe piombare l'Abruzzo a scenari ottocenteschi, con conseguenze inimmaginabili per l'intera mobilità ed economia regionale.

La delibera arriverà, precisa Imprudente. “dopo la pausa pasquale”, e rientra, ci mancherebbe, “nelle priorità dell’azione amministrativa regionale”. 





A chiedere l'arrivo di un commissario per la messa in sicurezza della falda era stata del resto la stessa Società dei Parchi, in una dchiarazione ad Abruzzoweb. E lo stesso hanno chiesto oggi anche il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, e la deputata del Pd Stefania Pezzopane.

“Il sistema Gran Sasso – spiega Imprudente nella nota – è una realtà molto complessa e articolata in cui convivono tre infrastrutture strategiche di grandissima importanza: i Laboratori di Fisica nucleare, fulcro internazionale della ricerca scientifica, i due tunnel autostradali fondamentali per la comunicazione tra i due mari e l'entroterra, e il sistema idrico che consente di fornire acqua a circa 700 mila cittadini abruzzesi. Tre infrastrutture cruciali che non possono essere gestite in maniera autonoma da ogni singolo soggetto, e per le quali la Regione non ha titolo e mezzi per garantire un processo di gestione unica che necessita invece di avere un'autorità centrale che sia in grado di intervenire in tempi certi e con le risorse necessarie per affrontare il problema e per superarlo definitivamente una volta per tutte”. 

L'incredibile ultimatum trae origine dal fatto che la società della holding del pescarese Carlo Toto, ha i suoi vertici, assieme a quelli dei Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e della Ruzzo Reti, sotto inchiesta dalla Procura di Teramo, per gli sversamenti di sostanze pericolose avvenute sotto il traforo, e la società dice di volere “evitare la reiterazione del reato”.

Si è in attesa dell'udienza che dovrà decidere sul rinvio a giudizio per Cesare Ramadori, amministratore delegato di Sdp dal 30 maggio del 2011, Lelio Scopa, presidente del consiglio di amministrazione e Igino Lai, direttore generale con compiti in materia di tutela dell'ambiente dal 2011. La Regione sarà parte civile nel'eventuale processo.





Inoltre, la società sta ingaggiando una battaglia contro la Regione Abruzzo, che con una delibera di fine gennaio scorso, ha elencato gli interventi calcolati in 104 milioni, i costi per i lavori di rifacimento delle condotte di captazione e per l’impermeabilizzazione, necessari a mettere in sicurezza la falda acquifera che offre da bere a 700 mila abruzzesi. 

Sdp sostiene in un ricorso al Tar contro la delibera, che a farsi carico dei costi dell'intervento debbano essere i soggetti proprietari, ovvero lo Stato italiano, e la Regione nell'ambito delle sue competenze. A dargli ragione, il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, spesso in contrasto con Strada dei Parchi per la mancata erogazione dei 192 milioni per la messa in sicurezza dei viadotti, con una lettera a firma del direttore generale Felice Morisco.

L'associazione H20, gli ha fatto notare però che in nessun passaggio della dlibera è scritto che i costi dell'intervento siano a carico di Strada dei Parchi.

 “La predisposizione degli atti – spiega ancora Imprudente – è conseguente alla scelta di un percorso intrapreso dalla Regione già dopo le formazione della Giunta, e mentre restano aperte le interlocuzioni con il governo nazionale, stiamo informando tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione in Consiglio regionale, perché si tratta di una emergenza di natura ambientale che deve essere superata nell'interesse primario dei cittadini abruzzesi”. 

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