VIRUS: ‘OPERATORI SANITA’ A RISCHIO CONTAGIO’, SINDACATI SCRIVONO A MARSILIO

28 Marzo 2020 08:13

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “Egregio Presidente, l’aumento continuo dei cittadini abruzzesi contagiati dal coronavirus che in maggior parte sono costretti ad essere ricoverati negli ospedali della nostra Regione, spesso in Terapia intensiva, espongono gli operatori sanitari ospedalieri che li assistono (medici, infermieri, farmacisti ospedalieri e personale sociosanitario) a grossi rischi per la loro salute stante la insufficiente dotazione di dispositivi di protezione (mascherine, camici, tute, etc.) a loro assegnati. 

A ribadirlo, nell'enesima lettera aperta, indirizzata al presidente della Regione Marco Marsilio, è l'itersindacale sanitaria abruzzese.

LA NOTA COMPLETA

“Egregio Presidente, l’aumento continuo dei cittadini abruzzesi contagiati dal coronavirus che in maggior parte sono costretti ad essere ricoverati negli ospedali della nostra Regione, spesso in Terapia intensiva, espongono gli operatori sanitari ospedalieri che li assistono (medici, infermieri, farmacisti ospedalieri e personale sociosanitario) a grossi rischi per la loro salute stante la insufficiente dotazione di dispositivi di protezione (mascherine, camici, tute, etc.) a loro assegnati.

E la situazione non è certamente migliore per gli operatori sanitari territoriali (medici di famiglia, medici di Continuità Assistenziale, Pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriale, farmacisti territoriali e personale sociosanitario) anche loro esposti al contagio perché non dotati a sufficienza di dispositivi di protezione durante lo svolgimento del lavoro quotidiano.





Ad oggi sono tantissime le segnalazioni di operatori sanitari, sia ospedalieri che territoriali, che secondo le AA.UU.SS.LL.  si sono contagiati e rischiano di essere ospedalizzati qualora, durante la loro quarantena obbligatoria, dovessero peggiorare.

Un numero di contagiati fra gli operatori sanitari che, se continuasse ad aumentare, potrebbe mettere in difficoltà l’assistenza sanitaria abruzzese obbligando il nostro Servizio sanitario regionale a dover assumere altro personale, spesso poco esperto ed inconsapevole dei rischi operando con insufficienza di dispositivi di protezione, per assicurare il buon funzionamento degli ospedali e del territorio.

Per non parlare poi di quegli operatori in servizio che potrebbero essere, sebbene ancora non sintomatici, positivi al coronavirus se fossero sottoposti a tamponi; operatori per i quali ci si augura che i tamponi siano eseguiti al più presto visto che sono costretti a lavorare con ordini di servizio aziendalI e potrebbero essere degli untori che propagano l’infezione….. Tutti gli operatori sanitari abruzzesi (medici dipendenti, medici convenzionati, farmacisti ospedalieri e territoriali, medici di distretti, infermieri, psicologi, etc.) da quando è iniziata l’emergenza per la lotta al Covid-19 stanno rispondendo alla “chiamata alle armi” con abnegazione, sacrificio e senso di responsabilità ma non possiamo non proteggerli. Le voglio poi ricordare che per il DPCM del 08.03.2020, riguardante le “Ulteriori disposizioni attuative del decreto legge n° 6 del 2020 n° 6 per le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID, è assolutamente necessario evitare luoghi affollati ove sia impossibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Come segnalato da molti sindacati di categoria della dipendenza, per operatori sanitari portatori di: 1. Patologie oncologiche (ultimi 5 anni) in trattamento con farmaci immunosoppressori e/o follow 2. Patologie immunologiche congenite e/o acquisite in trattamento con farmaci immuno- soppressori 3. Gravi patologie cardiovascolari 4. Gravi patologie polmonari con insufficienza respiratoria 5. Patologie metaboliche con danno d'organo 6. Condizione di multi-morbilità quale combinazione delle patologie da 1 a 5.

Ho avuto modo di disturbarLa contattandola telefonicamente con un messaggio chiedendoLe di rendere noto la disponibilità dei DPI e le modalità della loro distribuzione e Lei mi ha risposto tempestivamente comunicandomi la disponibilità dei dispositivi e la distribuzione degli stessi da parte delle AA.UU.SS.LL. che li hanno ricevuti e li riceveranno attraverso la Protezione Civile d’Abruzzo “con i limiti e le difficoltà che tutti conoscono” volendo riportare parte del Suo messaggio di risposta per il quale La ringraziamo.





E in quest’ultimo passaggio, quello del rifornimento dei dispostivi alle AA.UU.SS.LL. da parte della sezione abruzzese della Protezione Civile, riscontriamo qualche disfunzione che riteniamo debba essere risolta al più presto! Infatti, giorni fa un certo quantitativo di mascherine (circa diecimila..) sono state messe a disposizione da parte della Protezione civile di L’Aquila a un rappresentante sindacale della Medicina Generale che, proveniente da Pescara con una richiesta firmata anche da alcuni altri rappresentanti sindacali di categoria, ne avrebbe garantito la distribuzione ai medici convenzionati (medici di famiglia e medici di Continuità Assistenziale) abruzzesi. Un episodio ripetutosi nei giorni scorsi con la consegna di mascherine a un altro sindacalista della Medicina Generale proveniente da Chieti……ripetendo lo stesso errore che avevamo chiesto giorni fa di non ripetere parlando telefonicamente con il Responsabile regionale della Protezione Civile. Ieri ci è stato anche segnalata la decisione da parte della Protezione Civile abruzzese di voler contattare i Presidenti degli Ordini dei medici provinciali per consegnare loro i dispositivi di protezione affidandone la distribuzione.

Una decisione che, se fosse vera, va tempestivamente revocata e confidiamo in Lei che, sebbene fortemente impegnato ogni giorno in questa emergenza, deve farsi carico direttamente della distribuzione dei dispositivi di protezione affidandola a un Suo stretto collaboratore per evitare la acclarata discrezionalità nella gestione che è stata adottata.

La distribuzione dei dispositivi di protezione a tutti gli operatori sanitari dipendenti e convenzionati DEVE essere eseguita capillarmente su tutto il territorio regionale dalle Direzioni Generali delle AA.UU.SS.LL. che si avvaleranno delle loro articolazioni operative periferiche ospedaliere e distrettuali Una distribuzione di dispositivi di protezione (ad es. mascherine) che, vista la gamma delle tipologie esistenti deve tener conto del lavoro svolto da ogni operatore sanitario sia in ambito ospedaliero che in ambito territoriale.

Tipologia di dispositivi di protezione che deve essere appropriata anche per i medici che hanno dato la loro disponibilità a far parte delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale che a breve dalle ore 8,00 alle ore 20,00 sette giorni su sette dovranno effettuare, dietro attivazione telefonica da parte dei medici convenzionati (medici di famiglia, medici di Continuità Assistenziale e Pediatri di libera scelta), le visite domiciliari ai cittadini sospettati di aver contratto il coronavirus per adottare e monitorare le misure assistenziali specifiche secondo protocolli operativi all’uopo definiti.

Ci permettiamo di ricordarLe che il mancato rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza, in particolare il D.Lgs. 81/08, è una inadempienza imputabile al datore di lavoro, nella fattispecie ai Direttori Generali, che rischiano la loro chiamata in giudizio a livello civile e penale Apprendiamo che oggi è stata presa la decisione di affidare da lunedì 30 marzo p.v. al Laboratorio di biologia molecolare della Facoltà di Medicina della Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara il compito di iniziare ad eseguire i tamponi agli operatori sanitari di tutta la Regione, e non solo quelli della AUSL Lanciano-Vasto-Chieti, e per questo vogliamo ringraziarLa.

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